I’ve been consciously avoiding trying to put my Shen experience into words since my very first session with Betsy several years ago. I entered that session not knowing fully what to expect. I was so selfconscious about being touched, even by Betsy who I had known for years prior, and who had helped me deliver both of my children. I spent my entire time on the table seeing myself through a critical eye (which I now know wasn’t Betsy’s, but rather my worst fears of what anyone would think as they viewed my body) and waiting for the mystical, magical something that was supposed to be the emotional part of the work. I wasn’t a neurotic mess the entire time, and I could experience some of the enjoyable effects of the technique, but most of the time I was thinking “I bet my feet are really dry and scratchy.” Long pause. “I wish I had worn nicer underwear. Next time I’ll pay better attention to shaving.” Another pause. “When she pushes down like that I bet she can really feel how flabby my legs are.” After half a session: “Why don’t I feel anything?” Pause. “Isn’t this supposed to help me feel better? What am I supposed to feel?” Later: “What’s wrong with me that don’t I feel anything?” It went on and on. I knew enough to know that this anxious innerchatter wasn’t going to help my situation, and I tried, really I did, to calm my mind and have the therapeutic experience that I thought Shen was supposed to provide.
Ho consapevolmente evitato di provare ad esprimere verbalmente la mia esperienza Shen a partire dalla mia prima sessione con Betsy diversi anni fa. Ho cominciato quella seduta non sapendo esattamente cosa aspettarmi. Ero molto imbarazzata sull’essere toccata, perfino da Betsy che conoscevo da anni e che mi aveva aiutato a partorire entrambi i miei figli. Ho passato tutto il tempo sul lettino guardandomi con occhio critico (che sapevo non essere quello di Betsy ma piuttosto le mie peggiori paure di ciò che si potrebbe pensare vedendo il mio corpo) e aspettando quel qualcosa di magico e mistico che sarebbe dovuta essere la parte emotiva del lavoro. Non sono stata nervosa per tutto il tempo e ho potuto fare esperienza di alcuni dei piacevoli effetti della tecnica ma la maggior parte del tempo pensavo: “scommetto che i miei piedi sono molto secchi e ruvidi” Lunga pausa “Vorrei aver indossato una biancheria migliore. La prossima volta starò più attenta alla depilazione”. Un’altra pausa “Quando preme così scommetto che riesce a sentire quanto le mie gambe sono flaccide”. dopo mezza seduta: “Perché non sento niente?” Pausa “Non dovrebbe aiutarmi a stare meglio? Come mi dovrei sentire?”. Più tardi: “Casa ho che non va visto che non sento niente?”. E continuavo così. Sapevo abbastanza per riconoscere che questa ansiosa voce interna non mi aiutava e ho provato veramente a calmare la mente e ad avere l’esperienza terapeutica che pensavo che lo Shen potesse dare.
And then, near the end of treatment 2, as Betsy used both hands to brush the hair away from my face, smoothing it away from my temple, out of my eyes, I truly felt the tenderness of that touch, and had for a flash, a memory of my grandmother. The only person in my memory who might have so lovingly brushed away my hair like that. Tears. The intensity of that memory lasted only a few moments, but it was my glimpse of what Shen could be, if I could get out of my own way. I didn’t think my way to that feeling, I felt it. I’ve been trying not to think too hard about this experience ever since, a move that is decidedly against my nature.
Poi verso la fine del secondo trattamento, quando Betsy ha usato entrambe le mani per spostarmi i capelli dalla faccia, spostandoli via dagli occhi, ho sentito veramente la tenerezza di quel tocco e per un attimo ho ricordato mia nonna. L’unica persona che ricordo che avrebbe potuto spostarmi i capelli così amorevolmente. Lacrime. L’intensità di quel ricordo durò solo pochi istanti ma fu una presa di consapevolezza di ciò che lo Shen poteva essere se se avessi fatto tacere la mente. Non avevo pensato a quella sensazione, l’avevo percepita. Finora ha cercato di non pensare troppo a questa esperienza, cosa che è decisamente contro la mia natura.
And for a long time, I didn’t want to think too much about the Shen technique either. My initial impulse was to do some research right away, to try to figure out the science of the pressure points, discover the etymology of Shen, figure out what it had in common to other bodywork techniques. An initial google search didn’t reveal much. I started to worry. What if it was all just made up? I knew that if I couldn’t legitimize this process with some research, it would be ruined for me? I wouldn’t be able to take it seriously. So, in another move contrary to my nature, I decided to just stop searching and go along with it. I felt like I wanted to protect the potential of this process? I trusted Betsy. And so, even as I signed up for the Intro class, years after I began receiving treatments, I consciously tried not to overthink it.
E per lungo tempo non ho voluto neanche pensare troppo alla tecnica Shen. Il mio impulso iniziale fu di compiere delle ricerche, di cercare di comprendere la scienza della digito pressione, scoprire l’etimologia di Shen e capire che cosa aveva in comune con le .altre tecniche corporee. Una prima ricerca Google non rivelò molto. Iniziai a preoccuparmi. E se fosse stato solo falso! Sapevo che se non fossi riuscita a confermare questa tecnica con delle ricerche sarebbe stata rovinata per me, non sarei stata in grado di prenderla seriamente. Tuttavia facendo un’altra cosa contraria alla mia natura decisi di smettere di ricercare e mi lasciai trasportare. Sentii che volevo proteggere il potenziale della tecnica: mi fidai di Betsy. Quindi quando mi iscrissi al gruppo Shen introduttivo , anni dopo aver iniziato a ricevere i trattamenti, provai consapevolmente a non pensarci su troppo.
I feel that for quite a while, years certainly, for me, the real benefit of Shen treatments was to simply have pleasant physical experiences. At its most surface level, it was an hour of relaxation in the midst of a busy work week, “me time” to recharge after taking care of two young children. Slowly, though, I believe it taught me to have feelings. Shen taught me that feelings are physical? you feel†them. I wasn’t quite as emotionally dead as I’m making myself sound, but after years of practice as a child and young adult, I had learned quite well how to lock down my emotions, how to numb out so thoroughly that, as an adult, even the happiness I felt with my children was muted.
Sento che per un certo periodo, sicuramente anni, per me il reale beneficio dei trattamenti Shen su semplicemente quello di avere esperienze fisiche piacevoli. Ad un livello più superficiale era un’ora di relax nel bel mezzo di una settimana di lavoro impegnativa, un tempo da dedicare a me stessa per ricaricarmi dopo essermi presa cura di due bambini piccoli. Tuttavia credo che lentamente mi insegnasse a percepire emozioni. Lo Shen mi ha insegnato che le emozioni sono fisiche, le percepisci. Non ero così emozionalmente morta come mi descrivo ma dopo anni di pratica nell’infanzia e nell’adolescenza avevo imparato abbastanza bene a bloccare le mie emozioni, ad intorpidirle così a fondo che da adulta perfino la felicità che sentivo con i miei bambini era attenuata.Our classes and my individual sessions both reminded me not to numbout and ensured that I couldn’t. There were times when I didn’t want to go to class because it would have just been easier not to feel, not to do the work. But as the years passed, it became more comfortable to be a feeling person. I don’t dread classes, I can more easily articulate the experience of a treatment, and I’m generally more attuned to my emotions and less likely to checkout of my life during stressful times.
I gruppi di Shen e le sessioni individuali mi ricordavano di non intorpidirmi e si assicuravano che non lo facessi. In alcune occasioni non volevo partecipare ai gruppi perché sarebbe stato più semplice non sentire, non fare il lavoro. Ma con il passare degli anni diventò più facile essere una persona sensibile. Non salto i gruppi, posso vivere molto più facilmente l’esperienza di un trattamento e sono generalmente più in armonia con le mie emozioni e meno incline a fuggire dalla mia vita durante i periodi stressanti.
Because I had made this progress in becoming a feeling person, I was ready to learn more about Shen, both in its philosophy and in performing treatments myself. My experiences eased any concerns that my learning might talk me out of participation, and I had become comfortable enough in receiving treatments that I was able to start connecting (or reconnecting) words and thought to the physical experience of Shen.
Siccome avevo fatto progressi nel diventare una persona sensibile, ero pronta a saperne di più sullo Shen, sia sulla sua filosofia, sia sulla pratica dei trattamenti. Le mie esperienze dissolsero ogni dubbio che ciò che ciò che stavo imparando si sovrapponesse fra me e le mie sensazioni e diventai così abituata a ricevere trattamenti che cominciai a collegare parole e pensieri all’esperienza fisica dello Shen.
Our classes in the past year have been tremendously helpful to me. After our previous
intensives, I had been struggling with how I could make Shen a more consistent part of my life. I often felt great after a session or a class, but would quickly fall back into my habit of robotically moving through the tasks of life with little connection to my emotional life. I feel that the focus of our classes this past year truly helped me to develop an understanding of Shen that I could take with me for those times when I wasn’t actively experiencing the bodywork. I don’t have a religion. I stopped believing in God a long time ago. But my understanding of the philosophical underpinnings of Shen make sense to me. The idea that we are all composed of the energy of the universe and that we can diminish or replenish that energy within ourselves and with othersthat’s a worldview
I can believe in. And the shared experience of a Shen class, the energy of a group of people coming together, caring for one another, working through the joys and sorrows of our shared humanitythat I can feel, that I can believe in.
I Gruppi Shen dell’anno scorso mi furono incredibilmente d’aiuto. dopo gli intensivi lottavo per rendere lo Shen una parte più consistente della mia vita. spesso mi sentivo molto bene dopo una seduta o un Gruppo ma tornavo molto rapidamente alla mia abitudine di affrontare la vita roboticamente e con poca connessione alle mie emozioni. Sento che il punto cruciale dei nostri gruppi di quest’anno mi ha veramente aiutato a sviluppare una comprensione dello Shen che posso portare con me anche quando non sto facendo attivamente esperienza del lavoro corporeo. Non ho una religione. Ho smesso di credere in Dio molto tempo fa ma la comprensione dei pilastri filosofi dello Shen ha senso per me. L’idea che siamo composti interamente dell’energia dell’universo e che possiamo diminuirla o aumentarla in noi stessi e con gli altri è una visione del mondo in cui posso credere. E l’esperienza condivisa di un gruppo Shen, l’energia di un gruppo di persone che si riuniscono, che si prendono cura gli uni degli altri, che lavorano attraverso le gioie e i dolori della nostra condivisa umanità è qualcosa che posso sentire, in cui posso credere.
And so, I’m ready to see my Shen family again, to resume our learning and continue to strive to understand what my body can reveal to me. Until Sunday...I’m sending you my love and my gratitude.
Perciò sono pronta a rincontrare la mia famiglia Shen, a riprendere il nostro apprendimento e continuare a sforzarmi di comprendere cosa il mio corpo può rivelarmi. Ci vediamo domenica. Vi mando il mio amore e la mia gratitudine.
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