sabato 30 agosto 2014

Da una lezione sulla "Motivazione"


Zahra, ho pensato di esaudire a ‘stretto giro di posta’ la tua richiesta di approfondimenti sulla motivazione. Naturalmente, per parlare in modo esaustivo della motivazione, non bastano certo queste poche righe estrapolate da una lezione di un mio corso sulla motivazione, ma per un post sul blog penso che possa essere sufficiente.

La motivazione non nasce con la persona, non è una cosa che abbiamo dentro di noi per legge naturale: la motivazione si apprende.
Essere motivati significa:
- Sapere quello che si fa 
- Sapere come va fatto
- Sapere i vantaggi economici e morali che se ne ricavano
- Sapere quanto ci costerà in senso economico e di tempo
- Avere il giusto atteggiamento mentale
Agendo con queste premesse, qualsiasi cosa noi desideriamo fare, anche la più ardita, ha buone probabilità di successo.
- Saper quello che si fa è molto semplice, è alla portata di tutti e solo pochi individui gravemente disturbati non possiedono questo tipo di percezione della realtà. Al limite può succedere che in certi periodi della vita ci capiti di non sapere esattamente quello che vogliamo fare, ma questo è un altro discorso. In Energetica cinese si direbbe che gli Hun illuminano i Po ed i Po danno realtà agli Hun.
- Sapere come va fatto è il punto veramente importante che si risolve con lo studio e con l’apprendimento attraverso la pratica diretta. Quando si parla di Shen Training® o di Tao Yoga, spesso le persone mi dicono: «I mie amici mi chiedono che cosa sono lo Shen Training® o il Tao Yoga, ma io non riesco a spiegarmi». Infatti, per coloro che stanno praticando queste discipline, non è facile, né semplice: non basta dire ciò che hanno provato e che provano, non basta dire qual è la loro esperienza diretta. Bisogna accompagnarli in qualche nostro incontro gratuito (che sono tanti), affinché vivano la loro esperienza personale. Poi, se qualche vostro amico non capisce, non dovete preoccuparvi: significa che non è ancora pronto ad affrontare una crescita così importante e determinante.
- Sapere i vantaggi economici e morali che ne ricaveremo ci sarà spiegato, in caso di offerta di lavoro, da coloro che ci prospettano l’opportunità di collaborare con loro, mentre in senso morale dovremo accontentarci solo della spiegazione della tecnica adottata perché ciò che ne ricaveremo dipende solo da noi e dal nostro specifico stato d’animo in quel momento della vita.
- Sapere quello che ci costerà in senso economico e di tempo è un’altra delle cose che dobbiamo valutare prima di affrontare in modo responsabile una cosa. E’ comunque certo che, ad esempio, alla fine di un triennio di Shen Training® o alla fine di un percorso di Sviluppo e Avanzamento Individuale, noi saremo delle persone notevolmente diverse, con tutta la motivazione possibile per raggiungere il successo in qualsiasi campo vorremo indirizzare le nostre aspettative future, con la serena tranquillità interiore delle persone sicure e mature. E nulla è più dolce e più caldo del successo e quanto è diversa la vita, quanto diversi diventiamo noi, quando lo raggiungiamo. E’ il traguardo che ci dice che stiamo agendo in modo professionale, che abbiamo acquisito la professionalità.
- Avere il giusto atteggiamento mentale. Noi viviamo in un mondo negativo, dove la regola è il divieto e non il permesso. Inoltre la maggior parte delle persone fa un lavoro che non le piace o non le è congeniale, lo fa semplicemente per necessità di vita, per cui il risveglio dell’uomo coincide quasi sempre con il pensiero della stressante e frustrante giornata che lo  aspetta, con il pensiero dei problemi che dovrà affrontare quel giorno. L’uomo si è appena svegliato e già ha la morte nel cuore! Ecco perché è fondamentale il giusto atteggiamento mentale. Ci sono persone (ne conoscerai senz’altro anche tu) a cui non ne va mai bene una, persone che sembrano nate per essere perdenti, mentre ce ne sono altre che, qualsiasi cosa facciano, hanno successo. In Enertgetica cinese si dice che bisogna coltiva Zhi, la determinazione, la volontà di riuscire perseverando. Il più delle volte non è che le ultime siano più preparate o più intelligenti delle prime, hanno la stessa preparazione e la stessa capacità, però possiedono un atteggiamento differente dalle prime verso la vita. E’ solo, credetemi, questione di atteggiamento mentale! Avere il giusto atteggiamento, essere positivi, significa svegliarsi ed essere felici per il nuovo giorno che nasce, significa lavarsi e vestirsi in fretta perché ci sono tante cose da fare, significa affrontare con allegria la giornata di lavoro che ci attende. Con il sorriso sulle labbra e a voce alta salutate la gente che incontrate lungo la strada, sull’autobus, in ufficio e noterete che l’atmosfera intorno a voi cambierà, contagiata dal vostro comportamento. Affrontare così la giornata ed i suoi problemi, affrontarla con il giusto atteggiamento, non solo la rende piacevole e creativa, ma predispone voi stessi a pensare a nuove eventualità, a nuove possibilità offerte dal lavoro che svolgerete, o da altri lavori. Affrontare così la giornata vi aiuterà ad uscire dal cerchio in cui vi siete trovati chiusi senza accorgervene. In Energetica cinese siamo attivati allo Yi, al fermo proposito di fare le cose giuste e bene.


Anche un'emozione, 
che sembra più forte di noi, 
è una nuvola che passa.
Noi però siamo il Cielo.

Thich Nhat Hanh

martedì 26 agosto 2014

Approfondimenti sullo Shen

Maria, Grazia, Michele, Fabio, come da voi richiestomi posto un approfondimento sul concetto cinese di Shen.

Al momento del concepimento, cioè quando lo spermatozoo feconda l’ovulo, il futuro organismo viene investito dal Soffio Originario Yuan Qi che rappresenta il progetto vitale, l’Elemento Terra della Creazione, la vita organica. 
Contemporaneamente, un Soffio più sottile si unisce allo Yuan Qi: lo Shen.
In effetti, lo Shen tende a rimanere inattivo durante il periodo di gestazione, ma inizia a manifestarsi dalla nascita in poi, raggiungendo il suo culmine nell’età della ragione e dei sentimenti.
Però, quale energia unica delle manifestazioni psichiche, esso probabilmente è attivo anche nel periodo di gestazione e contribuisce alla strutturazione degli Hun e dei Po, anche se questi ultimi contengono forti caratteristiche ereditarie che contribuiranno a formare quella piattaforma comportamentale innata che difficilmente può essere modificata (solo moderatamente smussata) da qualsiasi terapia si intraprenda (Hun e Po hanno il radicale di Gui).
I caratteri innati accompagneranno la persona, purtroppo o fortunatamente, per tutta la vita.
Per contro, lo Shen è senz’altro attivo e fondamentale per la formazione dello Yi e dello Zhi, risentendo questi ultimi solo in modo marginale dei caratteri acquisiti ereditariamente.
Diventa a questo punto evidente come il Cielo Anteriore dell’Uomo può essere compensato, in caso di deficit o di eccesso, da un attento lavoro sul suo Cielo Posteriore.
In altre parole, il deficit o l’eccesso degli Hun e dei Po, può essere modificato operando su Yi e Zhi per mezzo dello Shen, dell’alimentazione, dell’igiene di vita, dell’Energetica e della meditazione.




Facciamo un passo indietro.
Hun, associato all’Energia del Legno e all’organo Fegato, rappresenta la nostra mente inconscia la quale genera la nostra personalità.
Po, associato all’Energia del Metallo e all’organo Polmone, rappresenta la nostra energia vegetativa ed è responsabile dei nostri comportamenti istintivi e passionali (carattere).
Yi, associato all’Energia della Terra e all’organo Milza, è demandato al controllo di ogni manifesta-zione psicofisica umana, alla capacità di memorizzare (trarre frutto dalle esperienze), di riflettere, di associare, di trarre conclusioni, di decidere.
Zhi, associato all’Energia dell’Acqua e all’organo Rene, rappresenta la capacità dell’Uomo di portare a compimento i propri progetti.
Esaminiamo quanto detto sopra, facendo un’ipotesi di lavoro psicanalitico. Quando, in analisi, si fa riemergere e si analizza l’inconscio (Hun), il risultato terapeutico sarà garantito soltanto se il paziente sarà in grado di associare, cioè di tradurre il simbolismo inconscio in visione oggettiva della realtà, l’unica capace di fare emergere le vere emozioni inibite.
La presa di coscienza del trauma subito dovrà fare riflettere l’analizzato sui comportamenti che formano quel complesso di emozioni-sentimenti che determinano le azioni-comportamenti  che contribuiscono a formare la sua struttura caratteriale.
Per dirla in poche parole, egli dovrà diventare consapevole del perché del suo carattere e della personalità. 
A questo punto il cambiamento si esprime nella capacità di trarre nuove e diverse conclusioni e azioni-comportamento quando si è investiti da determinati emozioni-sentimenti. Questo presuppone un determinato livello di forza (forza di carattere) che potrà essere fornito essenzialmente da Zhi.
Lo stesso dicasi per Po, anche se su di esso possiamo influire anche con tecniche terapeutiche diverse, quali l’alimentazione e le tecniche di respirazione.
Ora, la potenza dello Shen, cioè la sua capacità di circolare, controllare e alimentare le energie psichiche degli organi, è direttamente proporzionale a quella dello Zhen Qi, l’Energia Vitale che permea tutto l’organismo e che è responsabile delle varie manifestazioni energetiche umane: Yuan Qi acquisita, Ying Qi, Yong Qi, Wei Qi.
Perciò, se ereditariamente vi saranno deficienze o eccessi negli Hun e nei Po, anche lo Shen ne sarà in parte influenzato. 
Però, a partire dall’età della ragione, si possono sufficientemente compensare le eventuali influenze ereditarie operando sullo Shen, insegnando al bambino a distinguere la verità dall’illusione, cioè il vero dal falso, a lasciarsi guidare dal cuore e dall’istinto. 
Perciò, affinché questo sia possibile, bisogna che il bambino abbia acquisito una buona consapevolezza corporea che gli permetterà di comprendere i messaggi che arrivano dall’interno e dall’esterno del suo corpo e di sapere agire su di essi per equilibrarli costantemente.
Naturalmente, nella nostra cultura, questa è un’utopia. L’Energetica non viene insegnata nelle scuole elementari, ancor meno nelle medie e nelle superiori. All’Università ti ridono tranquillamente in faccia.
Il messaggio del Tao che ci arriva dalla più remota antichità, continua a subire la stessa sorte di 2.400 anni fa e che fece scrivere a Lao-zi:

«... Quando l’Uomo Comune  sente parlare del Tao, ride di esso.
Se costui non ne ridesse, il Tao non sarebbe il Tao»





sabato 23 agosto 2014

Riflessioni sui 'I Colori dell'anima' di Patrizia Vetri


                                                                                          “... l’Uomo Reale, sebbene abbia in sé il meraviglioso, 
                                                                                          porta benevolmente a compimento i suoi compiti quotidiani...”.
                                                                                    Huainanzi

Un giorno mi capitò di chiedere ad un gruppo di ragazzi sui dieci/dodici anni che cosa pensavano che fosse l’anima. Ne ho avuto le risposte più precise che mi sia mai capitato di sentire:
«E’ la parte migliore di noi»
«E’ il posto dove stanno le emozioni»
«E’ Dio dentro di noi»
Possono esistere definizioni migliori? L’Anima infatti è tutto questo.
Non dovrebbe di conseguenza essere la parte di noi a cui teniamo di più, quella di cui abbiamo maggior cura, quella che coccoliamo e accudiamo quotidianamente con la migliore dedizione?
Purtroppo non è così.
Curiamo il corpo, per meglio dire il corpo esteriore, dedicandogli tempo e denaro. Teniamo in esercizio la mente, ora più che mai, la facciamo lavorare oltre ogni dire, analizzando ogni momento della nostra vita e di quella altrui, come se la passassimo sotto uno scanner.
L’Anima no, rimane una specie di tabù, sconosciuto e misconosciuto. Qualcuno nega persino che essa esista, ma dove hanno sede allora i sentimenti più profondi, il senso di comunione con il mondo intero che ci coglie a volte in certi momenti privilegiati?
C’è un momento che io preferisco durante la giornata, un momento in cui ho visto nascere e morire le persone a me più care. E’ il momento dell’alba, quando la luce si affaccia all’orizzonte e i colori sono ancora mescolati, ma si preparano a dividersi nel rosa del cielo, lo scuro dei profili degli alberi, il giallo del sole. E’ il momento in cui l’Anima si svela come se anch’essa si differenziasse dalle tenebre e io sono lì, a cercare di coglierla.
I colori dell’Anima ci sono donati nel momento della nascita, ma tocca a noi coltivarli, farli brillare, diffonderli intorno a noi. E’ questo il compito più alto che ci è stato dato, indipendentemente dalla religione che pratichiamo o dalla scelta di non praticarne alcuna.
La spiritualità è innata nell’Uomo ed è solo esplorandola che esso può raggiungere uno stato di benessere che null’altro gli può procurare.
Strumenti ne sono il sorriso e l’atteggiamento aperto e sereno. Essi non devono essere la conseguenza, ma la causa della tua felicità.

“Non sorridere solo quando la vita ti arride, 
ma sorridi per far sì che la vita ti arrida”


Venerdì 17 ottobre 2014, ore 21,00 - Pino Ferroni: “I colori dell’anima”        
                                                                          (conferenza gratuita)


venerdì 22 agosto 2014

Approfondimenti sulla 'Terra dei Pensieri'


EnerTao è un Corso della Kairos srl - Scuola di Formazione Professionale e Personale in Naturopatia Umanistica® e Shen Training®, Corso nel quale si insegna l’energetica cinese, base della filosofia della MTC, seguendo i testi della Scuola della Realtà Completa (nata in Cina intorno al 900 d.C.) nei quali la parte tecnico-scientifica è strettamente intrecciata, anzi dire intimamente fusa, con la visione taoista della vita.
Gli appunti che propongo sono di una lezione molto avanzata fatta ad un gruppo avanzato di allievi e può risultare difficile da comprendere per chi non è addentro ai concetti energetici cinesi e al Tao. Però, dopo il post di Daniela, la mail di Ego Center è stata subissata da una lunga serie di richieste di approfondimento.
Questo tentativo non è comunque quello di riassumere in poche righe il lavoro di un anno, ma di trasmettere la poetica che gli antichi Maestri taoisti ci hanno tramandato e che noi, con il nostro insegnamento, cerchiamo di riproporre ai nostri allievi, futuri Naturopati Umanisti e Operatori in Discipline Bio-naturali e in Sensibilizzazione Emozionale®.

Riassmo di una lezione di quattro ore di EnerTao mia e di Rita, 7 giugno 2014.
Dal Zhou-I (libro delle Mutazioni della Dinastia Zhou) - la ricerca della conoscenza: 
«La via del grande studio comporta la manifestazione della virtù, il rinnovamento delle persone, la ricerca del bene più alto. Gli antichi che volevano illustrare la virtù industriosa nel mondo si occuparono prima di mettere ordine nello stato. Desiderando mettere ordine nei loro stati, essi prima misero ordine nelle loro famiglie. Desiderando mettere ordine nelle loro famiglie, essi prima si occuparono della loro crescita personale. Desiderando migliorare loro stessi, essi prima corressero i loro cuori. Desiderando correggere i loro cuori, prima si impegnarono ad avere una mente sincera. Desiderando avere una mente sincera, essi prima cercarono di ampliare il più possibile le loro conoscenze. Per raggiungere la conoscenza, investigarono il principio delle cose. Avendo investigato il principio delle cose, la loro conoscenza divenne completa. Quando la loro conoscenza fu completa, la loro mente divenne sincera. Quando la loro mente fu sincera, i loro cuori furono corretti. Quando i loro cuori furono corretti, le loro persone migliorarono. Quando le loro persone furono migliorate, le loro famiglie vissero in armonia. Quando le loro famiglie vissero in armonia, i loro stati furono ben governati. Quando i loro stati furono ben governati, il mondo intero visse in armonia. Dal Figlio del Cielo fino alla massa del popolo, tutti devono considerare la crescita personale come la radice di tutto».

Il taoismo della Realtà Completa cerca di fare diventare l’uomo un “vero essere umano”, anziché un prodotto socio-culturale del suo tempo, un essere pienamente consapevole, autonomo, in grado di esercitare il proprio libero arbitrio e di percepire la realtà in maniera diretta, senza l’impiego di strutture artificiali (preghiere, rituali, dogmi) che servirebbero soltanto ad “aggiungere catene ai ceppi”. Questo per eliminare il fascino esercitato dagli aspetti esteriori della pratica (il fiore del Tao), e a focalizzare l’attenzione sui suoi effetti (il frutto del Tao), permettendoci così di giudicare un sistema in base a ciò che realizza, invece di giudicarlo in base a ciò che ci piace o che sembra essere.
Faccio qui un breve inciso tratto da ‘Wu Zhen Pian’:
Il trigramma Cielo è composto da tre linee intere o dure *.
Il trigramma Terra è composto da tre linee spezzate o morbide *.
La mente umana è rappresentata dal trigramma Fuoco * che contiene al suo interno la linea mediana morbida di Terra che rappresenta la conoscenza consapevole che si nasconde nella mente umana e controlla la morbidezza e la remissività; si manifesta come Hun, la capacità di astrazione. L’elemento yin (morbido), presente al centro del trigramma Fuoco, può rappresentare però anche la mondanità, il condizionamento, la suscettibilità; la consapevolezza celeste, quando è influenzata dalle forze terrene, genera la mentalità umana, che è incentrata, influenzata e condizionata dalle cose mondane.
La mente del Tao è rappresentata dal trigramma Acqua * che contiene al suo interno la linea mediana dura di Cielo. La vera conoscenza, linea dura, è contenuta nella mente del Tao e controlla la durezza e la rigidità; si manifesta come senso reale (Po). L’elemento yang (duro) presente al centro del trigramma Acqua rappresenta però anche la vera conoscenza originaria (Tao) che è stata sommersa dai condizionamenti mondani. 
Perciò l’operazione base dell’alchimia spirituale taoista dice: estraete l’elemento yang * dal trigramma Acqua e sostituitelo con l’elemento yin * del trigramma Fuoco, al fine di ripristinare Cielo *.

Dal Ling Shu
- 1) “Due essenze si abbracciano, forma (Xing) e Spirito (Shen) sono allora completi, questi sono i soffi riuniti del Cielo e della Terra, il loro nome è Uomo”. 
- 1a) “Il Cielo in me è Virtù (de) - La Terra in me è soffi (Qi) - La Virtù scorre, i soffi si diffondono, ed è la vita. Il fatto che viventi sopraggiungano, denota le essenze (Jing). Il fatto che due essenze si congiungano denota gli Spiriti (Shen).
  Dal Zhong Jing: “Il campo di cinabro inferiore è la radice dell’uomo. A questo livello si accumulano l’essenza (Jing) e l’energia spirituale (Shen). Questo è il luogo di origine dei Cinque Soffi. Nell’uomo vi si ha l’accumulo dell’essenza, nella donna delle regole...”. 

Il corpo è la nostra realtà, la certezza del nostro esistere. Nella Coltivazione Spirituale taoista è considerato la Vera Terra: Terra-Terra
La capacità di nominare le cose, di sognare, progettare, realizzare, dedurre, perciò la qualità astratta del pensiero, è il Cielo dell’uomo, Cielo che comunque è ancorato a qualcosa di materiale, il cervello. Perciò in Coltivazione Spirituale taoista è il Cielo-Terra dell’uomo.
Terra-Terra e Terra-Cielo sono chiamate le ‘Due Terre’.
Quando Essenza-Hun (Cielo-Terra) e Senso-Po (Terra-Terra) si uniscono, Yin-Yang si fondono e i Cinque Elementi raggiungono la completezza ricostituendo Cielo.
Le sostanze armonizzatrici di questo processo di riunificazione sono le Due Terre: il Cielo - Terra e la Terra-Terra. 
Il Cielo-Terra si occupa del movimento e rientra nel dominio dello yang; la Terra-Terra si occupa dell’immobilità e rientra nel dominio dello yin. 
Ciò che è quiescente (inattivo) e immobile appartiene alla Terra-Terra; ciò che è ricettivo e mobile appartiene al Cielo-Terra. 
Tra le Cinque Virtù, le Due Terre sono la reale autenticità dell’Uomo Vero 
Quando la reale autenticità si trova al centro, l’essenza è stabile; quando la funzione della vera stabilità viene esternata, il senso è armonioso. Ma nella numerologia il numero dell’unione perfetta è il Tre, numero che solo lui contiene il legame che può ricondurre il Due nuovamente all’Uno.

Dal Liji, Libro dei Riti: «Il Cuore dell’uomo, nel primo stadio della sua esistenza, è nella calma più assoluta, esente da ogni desiderio; in questo stato il Cielo gli dà forma. Presto gli oggetti esterni agiscono su di lui e vi producono diversi movimenti; sono i desideri che si aggiungono alla sua natura primaria. L’uomo, in presenza degli oggetti esterni, ha il desiderio di conoscerli; quando li conosce prova sentimenti di attrazione per gli uni e di repulsione per gli altri. Se non domina questi sentimenti, si lascia trascinare verso le cose esterne, diventa incapace di rientrare in se stesso e di regolare i movimenti del suo Cuore; perde le buone disposizioni che ha ricevuto dal Cielo».

Dal Nei Yeh - zhang 14 “Il Cuore del Cuore”
Shen una parola che spiega, 
Come coltivare in noi il Cielo. 
Come posso parlare o spiegare? 
E’ presente nel Cuore calmo. 
Quando il mio Cuore è imbrigliato, 
Le mie facoltà sono ordinate. 
Quando il mio Cuore è calmo, 
Le mie facoltà sono calme. 
Che cosa li ordina è il Cuore del Cuore; 
Che cosa li tranquillizza è il Cuore del Cuore. 
Il Cuore è utilizzato per ospitare il Cuore 
Al centro del Cuore c’è un altro Cuore, 
Il Cuore del Cuore.
(HeartMat - Il campo energetico del Cuore - vedi post del 25 giugno)

Quando il Cuore sta in piedi fra le Due Terre (è coordinatore e armonizzatore delle istanze della mente e del corpo), Consapevolezza (Cielo-Terra) e Vitalità (Terra-Terra) si incontrano nella Terra dei Pensieri, che rappresenta il Cuore del Cuore. 
La Terra dei Pensieri si occupa del Proposito, genera pensieri “conformi” alle situazioni ed opera sempre attenendosi scrupolosamente all’‘esame di realtà’. Essa rientra nel dominio dello Yi, del wu-wei, dell’azione adeguata pur se non volitiva ma spontanea, senza alcuna aspettativa di ritorno. 




mercoledì 20 agosto 2014

Trippa e i suoi fratelli di Rita Caprioglio


Vi voglio raccontare una storia.
I protagonisti principali di questa “bella storia” sono dei cani e si potrebbe intitolare più o meno così:
“Un cane, tre cani, sei cani”.
Secondo la numerologia cinese e la sua simbologia legata ai numeri, questa sequenza è pressoché perfetta, non solamente per i singoli numeri di per sé, ma perché la loro somma (10) riconduce all’Uno.
Ma come si giunge da uno a sei cani?
Siamo in estate, un’estate a dire il vero alquanto insolita e anomala dal punto di vista meteorologico, esattamente come quella appena trascorsa.
C’è una persona che un giorno d’estate incontra sul suo cammino una coppia di cani razza segugio, che potrebbero forse essersi persi seguendo la traccia di qualche animale, forse abbandonati, sicuramente con la pelle ricoperta di zecche, qualche taglio e una gran sete.
Chi conosce la persona in questione sa che è vulnerabile al movimento festoso di una coda, due dolci occhi e mezzo metro di orecchie. Quando poi le code sono due, i dolci occhi quattro e, facendo bene i conti, forse più di un metro di orecchie, l’addizione porta al numero 7 che simbolicamente, sempre secondo la numerologia cinese, rappresenta il giovane yang, fattivamente porta la persona a caricare i cani in auto e portarli a casa.
La persona in questione sono io.
Il cane che, suo malgrado, accoglierà i nuovi arrivati è Sunu, il mio cane ufficiale.
I cani risultano essere senza microchip, i collari di entrambi non presentano medagliette o altro che possa far risalire al o ai proprietari; da quanto sono arrugginiti e stretti attorno al loro collo, non fanno presupporre nulla di buono, ma dal Tao ho appreso che non serve sprecare le proprie energie in supposizioni, perché non sono la realtà; mentre posso invece impiegarle iniziando a togliere loro le zecche, operazione che porterò a termine nell’arco di quattro giorni. Decido di tenerli “in stallo” mentre provo in tutti i modi a trovare il proprietario o, se la cosa non andasse a buon fine, un nuovo proprietario.
Come la stragrande maggioranza dei cani da caccia sono di buon carattere, un po’ timidi e quello che mi pare evidente è che siano cani abituati a stare insieme, in quanto almeno inizialmente il cane maschio risulta essere particolarmente protettivo nei confronti della femmina e mi sorveglia quando mi avvicino e  la  tocco.
Nel frattempo Sunu, dando prova di grande generosità nonché di perseveranza e pazienza, tenterà in tutti i modi di convincerli che giocare a rincorrersi e fare la lotta è entusiasmante e dopo una decina di giorni vedrà finalmente i suoi sforzi ricompensati.
E fin qui siamo a tre.
Un giorno, ne sono passati circa 20 dal fatidico incontro, rientrando dal lavoro la sera, un dono mi attende: tre splendidi cuccioli, forse partoriti non più di 3 o 4 ore prima.
La mamma mi guarda e scodinzola, il cane maschio è lì accanto a lei ed io, tutta tremante dalla commozione, le dico che è stata proprio brava.
Dopo poco e nel giorno seguente invio decine di sms per condividere la mia gioia, che va di pari passo con il mio senso di realtà, una realtà fatta di impegno, spese non previste, tempo da dedicare e ricerca di persone responsabili per l’adozione, quando sarà il momento.
In questi giorni i cuccioli stanno per compiere un mese di vita, hanno abbandonato definitivamente l’aspetto da “talpa” che li ha contraddistinti per i primi 15 giorni di vita; quello che invece resta immutato è che, parafrasando una canzone dello Zecchino d’Oro dei miei tempi, tra di loro c’è “il lungo, il largo e il pacioccone”.
Ed eccoci a sei.
Nell’I Jing sei linee chiare formano l’esagramma Khienn, il Creativo e, in effetti, qualcosa di creativo è avvenuto.
E allora, grazie a Brando (nome uscito da un “brain storming”) che fa il “mammo”, a Nina la mamma ufficiale, premurosa ed affettuosa e a Sunu, che “sopporta”.
Vi avevo detto che i protagonisti di questa storia sono dei cani e non mentivo, ma non è del tutto vero.
I co-protagonisti, o meglio coloro senza i quali questa storia non sarebbe altrettanto bella siete Voi, si, Voi. Non farò nomi per via della privacy.
Siete voi quelle persone che hanno pensato in che modo potevano aiutarci e che, soprattutto, non si sono fermate al solo pensiero.
Siete voi, che mi avete portato le crocchette per lo svezzamento dei cuccioli e le crocchette per i cani adulti,
Lei che spesso e volentieri, rientrando la sera dal lavoro, mi ha fatto trovare la zuppa (una signora zuppa!) per la mamma dei cuccioli,
voi che mi avete portato le scatolette,
voi che diffondete i miei appelli,
voi che mi avete dato scatoloni e ceste,
voi che li avete fotografati,
voi che vi prenderete cura di loro, in modo che io possa partecipare al mio stage
voi che…

 Sette cuori Vi ringraziano.

Ps: nel frattempo ho battezzato la cucciolata: “Trippa e i suoi fratelli”.
Indovinate chi è Trippa!


sabato 16 agosto 2014

Alcuni scritti sul Tao Yoga


La filosofia che più di altre affronta il problema di una vita serena è senz’altro quella taoista che propone un modello di vita a dimensione umana. Affinché questo modello si realizzi, l’uomo deve ridiventare parte integrante e fondamentale della natura, con la consapevolezza di essere soggetto alle sue leggi climatiche, ambientali, alimentari, ecc. e di essere, grazie all’intelligenza, demandato a preservarne e conservarne gli equilibri. E’ per questo motivo che il pensiero taoista è eternamente valido e si può considerare una vera ecologia del corpo e della mente. Inoltre, per chi conosce gli insegnamenti del Tao sa che ogni azione o intenzione mette in moto un processo che influenzerà l’ambiente circostante. Conoscere questa interrelazione permette di uscire dal mondo dell’incertezza e ottenere così la felicità.
Alla fine del Corso di Tao Yoga dell’ottobre-maggio 2010-2011, molti partecipanti mi hanno inviato varie testimonianze sul loro percorso e sulle trasformazioni dello stile di vita che il Tao Yoga ha creato in loro. Ne riporto qui di seguito due:

Una lezione di Tao - Ottobre 2010
Lo scorso anno, una sera a Tao, Pino ha parlato del fondo del mare, della calma che c’è sotto la superficie. Mentre lui parlava io vedevo cose già viste durante le vacanze estive, quando infili la maschera e osservi il fondo del mare dall’alto, dalla superficie, poi, piano piano mi sono sentita sempre più leggera, mi sentivo immersa nell’acqua in completa armonia sospesa in quel liquido che a volte mi fa paura, fluttuare in un luogo di pace e di quiete, di tempo rallentato e meraviglioso, di movimenti armoniosi e continui, di vita di cicli. Riuscivo a vedere l’acqua dai colori cangianti, dal grigio all’azzurro al blu in trasparenza e in sospensione polvere d’argento, i raggi del sole che a volte guizzavano e davano luce a piccole dune di sabbia formate dal leggero movimento dell’acqua. Le lunghe e sottili alghe che seguivano il ritmo della vita con movimenti sinuosi e i pesci, di tante forme colori e dimensioni, che si muovevano perfettamente a proprio agio in quell’ambiente, senza fare un movimento di troppo e uno di meno. Mi è piaciuta la descrizione che ha fatto Pino del mare in burrasca di quanto può essere infuriato in superficie, ma sul fondo tutto si mantiene calmo, c’è silenzio.
Quella sera sono uscita per tornare a casa con qualcosa in più. Nei giorni successivi ripensandoci ho associato quelle sensazioni alla Terra dei Pensieri, al Cuore Vuoto, all’intimo della persona, un luogo dove si può attingere la calma e la tranquillità per provare ad essere se stessi e fare ciò che è giusto fare, anche se fuori c’è la tempesta, un luogo dove le emozioni e le sensazioni si rimettono in equilibrio e possono scorrere e lasciare il cuore in armonia con tutto il resto. Per diversi giorni mi sono tenuta nel cuore queste immagini e queste sensazioni, sono servite per tranquillizzarmi ed essere in pace, anche solo per breve tempo. 
All’inizio di ognuno di questi nuovi incontri di Tao Yoga ripenso al fondo del mare e allora sto bene e sento di far parte di questo immenso progetto.
Elsa Cogorno

Lezione del novembre 2010 - “Riflessioni sulla Via dell’Acqua”
Quando Pino ha detto che l’acqua ha una struttura forte al suo centro, la corrente, ed è morbida ai lati per aderire, sono rimasta ad occhi sbarrati a pensare, a meditare quelle parole che come una freccia avevano colpito il mio cuore e mi avevano circondato la testa come un nastro.
Lo stato dell’essere che dovrebbe raggiungere l’uomo è avere un centro forte e al contempo essere morbido e accogliente perché la Via dell’Acqua è la via dell’Umiltà.
Ho riletto parti di Energetica Cinese di Pino e ho iniziato a pormi un sacco di interrogativi sulla ‘struttura’, mentre la parola ‘acqua’ continuava a girare dentro di me come un turbine… la morbidezza e la forza della sua morbidezza… Dopo mesi di scolastica e di percorso ho cominciato a guardare diversamente il diagramma. La mia Terra era al centro. Ho imparato lentamente ad accogliermi, a prendere in braccio il bambino che è in me, ad amarlo e a portarlo fuori per consentirgli di crescere. Ho capito che io voglio essere l’autrice del mio divenire, per essere un adulto consapevole delle mie intenzioni e delle mie scelte.
Ho iniziato ad analizzare e soprattutto a comprendere  le difficoltà che mi impedivano di comunicare e finalmente, lentamente, ho cominciato a togliere la maschera e a lasciar vedere il mio cuore e i miei occhi. Ho portato un po’ di luce sulle mie ombre e con serenità ho comunicato le mie scoperte-conquiste.
E’ stato veramente un grande passo ritrovarmi a parlare di me in un gruppo, senza quel terrore che mi avrebbe serrato la gola fino a qualche giorno prima, guardando negli occhi le persone del gruppo, cogliendo i loro interrogativi sul volto e perdendomi con lo sguardo all’orizzonte quando toccavo il mio cuore. Finalmente avevo vinto la mia mente giudicatrice che definiva ogni mio pensiero scontato e inutile da comunicare proprio perché ovvio. Era il semplice che avevo perso. E’ il semplice che tento di far uscire consapevolmente dal mio cuore! E’ quel semplice che può uscire e con l’umiltà e il calore umano del mio cuore può tornare agli altri. 

Purtroppo è passato molto tempo, lo scritto non era firmato e oggi non ricordo più chi me lo ha dato.


giovedì 14 agosto 2014

NSP® - Una leadership senza stress


NSP® - Neuro Strategy Planning
Nel mio precedente lavoro di selezionatore e formatore di Leader ho incontrato moltissime persone in possesso di un talento a volte eccezionale, ma, per vari motivi, impiegati in attività a loro non confacenti o assolutamente sottostimati. Il motivo spesso derivava da una serie di fattori diversi:
- L’impellente necessità di ottenere un lavoro qualsiasi dopo gli studi, vista l’impossibilità di essere assunti per le loro caratteristiche specifiche di studio o attitudini personali;
- L’incapacità di organizzare la loro vita lavorativa perché non avevano ricevuta nessuna preparazione in merito;
- La non capacità di applicare il loro talento in qualcosa di innovativo;
- Il fallimento di una loro idea innovativa perché non realmente agganciata alle richieste del mercato;
- Una costante incertezza che abbassava il livello della loro autostima con un conseguente alto livello di frustrazione che congelava ogni loro iniziativa.
Il variegato mondo di sogni e progetti non realizzati della maggior parte delle persone potrebbe occupare libri e libri. Per contro, nel campo lavorativo organizzato, troppe volte ho visto manager, anche vincenti, pagare anno dopo anno la propria carriera con una serie ininterrotta di sconfitte nella vita personale. Questo è il risultato di un impegno maniacale nella professione troppo spesso dovuto a training di formazione che, nell’esclusiva ottica aziendale, illudendo di costruire uomini vincenti, distruggono l’individuo e la sua personalità. Il vero manager deve invece avere quella particolare sicurezza che poggia le sue radici in una tranquillità personale; essa è forza comunicabile perché assestata su un benessere di fondo che organizza tutta la vita nei suoi vari aspetti eliminando il fattore “stress”. 
Oggi per salire sempre più su nella piramide del potere occorre applicare una “primal leadership” che permetta di essere manager coerenti con quello che si è, un modo che ci migliori non solo nell’ottica aziendale, ma in quella più generale del nostro essere vincenti, ottimisti, sereni, indistruttibili. Infatti il modo in cui siamo capaci di gestire l’organizzazione del nostro stare nel mondo fa la differenza fra chi riesce a essere vincente e chi no. 
Risulta allora evidente che la conoscenza del management e dei processi psicologici che sottende non è un problema specifico dei manager, ma un problema di chiunque lavora in un’azienda, qualsiasi sia il ruolo che ricopre e, più estensivamente, un problema che può coinvolgere chiunque.
E’ per questo motivo che da molti anni noi proponiamo una “Maratona”, quest’anno di tre giorni (venerdì ore 18,00-22,00 - sabato ore 09,00-19,30 - domenica ore 09,00-18.00) che permetta ad ogni essere umano di acquisire quegli strumenti idonei per tradurre i suoi sogni in progetti reali e, successivamente, trasformare i suoi progetti in programmi di sicuro successo.
E’ un percorso in cui noi indichiamo le possibilità di realizzazione, ma è allo stesso tempo un eccezionale lavoro di consapevolezza, da parte di ogni partecipante, delle sue capacità e del suo talento in modo che in qualsiasi momento, sul lavoro o nella vita, sappia gestire le situazioni con l’efficacia e la serenità del “Vero Leader”.
Una reale e duratura Primal Leadership!


venerdì 8 agosto 2014

'La Terra dei Pensieri' di Daniela Zglibutiu



Pino, mi piacerebbe che tu inserissi nel tuo blog una cosa che ho scritto nel marzo 2011, dopo una lezione tua e di Rita di EnerTao.
Grazie anticipatamente

La Terra dei Pensieri di Daniela Zglibutiu  - Marzo 2011                                                                                                       

«Coltivando la mente creativa e un corpo sano, dentro di noi gli introietti saranno come il grano maturo: ben radicati ma flessibili e gli Shen abiteranno il nostro Cuore. Solo così potremmo guardare il disegno della nostra vita che viene dal passato, e inserirci nel momento presente, lavorando al broccato della nostra vita. Guardando con amore il disegno della nostra vita e coltivando gli Otto Fili del Broccato possiamo ritornare nell’armonia del Cielo Anteriore; in questo modo i pensieri diventano realtà, e la realtà ispira la mente creativa, che diventa mente d’acqua. Il fluire fa sì che ogni giorno passi un’altra spoletta nel tuo broccato.
Se gli introietti sono falsi, sotto c’è una grave ferita primaria, quindi sei nell’illusione e hai la falsa serenità degli Hun volatili. Per guarire la ferita primaria, devi abbracciare l’umiltà.
Per abitare nella Terra dei Pensieri, devi appartenere a te stesso, sentirti un individuo unico e di valore. Quando abiti nella Terra dei Pensieri sei, nello stesso tempo, continuamente in contatto con te stesso e con la realtà che ti circonda. La persona inserita nella realtà sua e dell’ambiente usa come minimo 3 dei 5 sensi in modo contemporaneo. L’Uomo Reale usa tutti i 5 sensi!»

Riflessione personale:
Quello che mi ha colpito di più è stato il senso del cuore dato dall’esagramma Monte sotto e Terra sopra, dove il monte viene inteso come senso di appartenenza a se stessi. Se guardo questo esagramma la struttura è morbida. La linea yang in mezzo è la consapevolezza di ciò che sono con luci e ombre. Nel Libro dei Mutamenti, l’esagramma ha il nome “Umiltà”... e finalmente comprendo il senso dell’espressione “sbarra di ferro nel cotone”

P.S.
Ho portato dentro la sensazione di stupore di questa lezione per 2 anni.
Ciò che più mi colpisce è la semplicità con cui Pino parla della natura, il modo in cui usa gli elementi per parlare di noi e della vita.
La frase che mi colpisce ma che non capisco è: imparare a distinguere da te stesso e per te stesso la teoria dalla pratica.
Non so definire quello che mi rimane dopo una lezione di EnerTao.
Spesso è un senso di malinconia, di mistero che si svela un attimo per poi tornare nel mistero. 
E’ l’amore di Pino per la vita.
Provo anche un senso di gratitudine per Rita che ci fa partecipare ed assaporare la sua generosità.
Grazie Pino e Rita!

                                  Daniela Zglibutiu


mercoledì 6 agosto 2014

Da una lezione dello Shen Training®




Lo Shen nell'Uomo: nel cap. 8 del Ling Shu l’Imperatore Giallo inizia dicendo: “Quando si tratta un individuo è necessario prima di ogni cosa avere bene in mente lo Shen”.   “Lo Shen dimora nel Cuore (Xin)” (So Wen, cap.23).
Jing è l’essenza dell’uomo e della donna e cioè spermatozoo e ovulo, detto anche Jing del Cielo Anteriore. Ma è anche la “forza vitale”, “l’essenza vitale” di quell’uomo e di quella donna che si sono uniti in quel momento. 
Oltre al Jing del Cielo Anteriore esiste il Jing del Cielo Posteriore. Dal momento della nascita, l’individuo, per sostentarsi, non può attingere solo al Jing del Cielo Anteriore, ma deve prendere del “Jing”, dell’essenza da cibo ed aria. Cibo ed aria costituiscono così il Jing del Cielo Posteriore, posteriore alla nascita. Sarebbe più esatto dire che l’Essenza di cibo ed aria (il loro Jing) costituisce il Jing del Cielo Posteriore.
Lo Jing risiede nei Reni. Ecco così che i Reni divengono la sede del Jing (Anteriore e Posteriore) e si parla spesso nei testi di Jing dei Reni. “I Reni immagazzinano il Jing”. Si comprende così come i Reni siano considerati la base della vitalità fisica dell’individuo (contrapposti al Cuore sede dello Shen che è la base della vitalità psico-affettiva dell’individuo).
Abbiamo così introdotto il concetto di Shen, che è molto legato a quello di Jing. Anche se ci sarebbero ancora molte cose da dire su Jing, passiamo quindi a parlare di Shen.
“Quando i due Jing si uniscono dando luogo alla vita questo è detto Shen”.
Al momento del concepimento, oltre alle energie ancestrali trasmesse dai genitori (Jing), qualcosa d’altro si concretizza o meglio alloggia, dimora nell’individuo: questo è lo Shen. Il termine di Shen è a mio avviso intraducibile, nei testi occidentali è solitamente reso con la parola Mente o Spirito o ancora Spirito-Mente. Shen, in senso lato, è un livello estremamente puro e immateriale di energia, una vibrazione cosmica del più alto ordine. Shen appartiene al Cielo ed è quindi l’aspetto più Yang dei Tre Tesori (Shen-Qi-Jing).
Questa vibrazione, questa qualità energetica estremamente pura ed immateriale si “imprime” nell’individuo al momento del concepimento. Lo Shen dell’individuo è il Cielo nell’uomo, frammento di infinito nel finito. 
“Yin-Yang non può essere misurato, esso è chiamato Shen”. “Jing crea la forma”. 
Qui si ribadisce come Jing, ciò che crea la forma, pur essendo preesistente alla forma (e cioè alla condensazione dell’energia in una forma materiale = essere umano) sia la fusione di Yin-Yang. «Yin e Yang interagiscono tra loro dando vita alla forma umana, la sostanza che si crea prima della formazione del corpo è il Jing» (Ling Shu cap. 30).
Shen invece, essendo «Yin-Yang che non può essere misurato» rappresenta, a livello umano, l’aspetto immateriale, non sostanziale. Infatti, a livello umano, Shen rappresenta ed esprime tutti gli aspetti immateriali dell’individuo: psichici, emozionali e spirituali.
Shen nell’individuo rappresenta la sua consapevolezza, intesa come capacità di conoscere (ed accettare) le cose direttamente per quello che sono, mantenendo un’atteggiamento di calma e lucidità mentale, cioè di equanimità verso i casi della vita. 
Dice il Da Cheng (compendio di agopuntura del 1600) a proposito dell’atteggiamento da avere nel trattamento di una persona: “Nella mente del praticante non vi deve essere desiderio, ma solo un atteggiamento ricettivo e di accettazione, allora la mente-cuore (Xin) diventa Shen” (Zhen Jiu Da Cheng, pag. 120).
Se il Jing dimora, come abbiamo visto, nei Reni che rappresentano la vitalità fisica dell’individuo, lo Shen dimora nel Cuore che rappresenta quindi la vitalità psico-affettiva dell’individuo. Il Cuore è sede dello Shen, per cui le caratteristiche dello Shen divengono anche caratteristiche del Cuore come Organo: equanimità, distacco, imparzialità, “non-agire” (inteso come operare senza intenzione o desiderio).
Ecco quindi che Cuore e Reni, Shen e Jing, sono il cardine, l’asse portante dell’individuo: Jing (e Reni) rappresentano l’Essenza, la vitalità fisica, Shen (e Cuore) la vitalità psico-spirituale. Jing e Shen rappresentano così la polarità Yin-Yang dell’energia del corpo. Ma proprio per questo Jing e Shen sono emanazione di un’unica forza e principio e sono quindi in un continuo stato d’interazione e complementarità. Proprio come, nell’unione sessuale, l’unione materiale (Jing) si fonde con quella psico-emozionale del Cuore (Shen) facendo dissolvere tempo e spazio in una momentanea, ma reale, percezione d’unità al di fuori del dualismo. 
“Jing, Shen e Qi... sono così strettamente correlati e interfunzionali da essere praticamente la stessa energia”.