mercoledì 18 novembre 2015

Dalla Lezione di sabato 14 novembre di Pino Ferroni Post di Ornella e Monia

Ornella
Qualche sera fa ho fatto un sogno: volavo, volavo ed era la cosa più naturale possibile, bastava solo prendere una leggera spinta, crederci e poi cominciare a librarsi in aria. Dapprima mi muovevo in modo un po' scomposto ma poi il mio corpo si adeguava al vento e si alzava in modo armonico, vibravo nel cielo, librarmi in alto nell'aria mi dava un senso di apertura e di libertà; poi tornavo a terra, quella terra che mi dava sicurezza e che è sempre stata lì a sostenermi. Era solo la mente che limitava i movimenti del mio corpo. Mi sono svegliata di colpo e ho sorriso, mi sono detta: “Di cosa mi stupisco? Tutti siamo in grado di volare, abbiamo solo dimenticato che siamo in grado di farlo”. Questo sogno mi ha donato grande leggerezza al cuore e ho cominciato così la mia giornata.
Come sempre più spesso accade, le lezioni del mio maestro arrivano nel momento giusto; mi accompagnano per mano nel mio percorso di crescita personale, per una comprensione più profonda di me stessa. Pochi giorni dopo, infatti, durante il week-end di scolastica Pino legge un testo di Zhuang-zi : 
“Nell'abisso che si estende al Nord  vive un pesce il cui nome è Kun. 
Kun è grande, non si sa quante migliaia di lì. Si trasforma e diventa un uccello il cui nome è Peng. Peng ha un dorso, non si sa di quante migliaia di lì. Con un grande sforzo prende il volo. Le sue ali ricadono come le nubi del Cielo. L'uccello vola al di sopra dei flutti, poi si dirige verso l'abisso che si estende al Sud. L'abisso del Sud, è il Bacino del Cielo.  (…) Peng quando si dirige verso l'abisso del Sud, batte l'acqua per tre migliaia di lì. Prende appoggio sull'aria che ha pressato con un ampio battito d'ali e si eleva a novanta migliaia di lì. Poi se ne va. Per sei mesi invia un Soffio…
Quelle parole mi sono vibrate dentro come il suono melodioso di un'arpa, ho compreso finalmente l'intuizione che mi era arrivata in sogno. Dall'abisso del Nord, la trasformazione in Peng, che con grande sforzo e coraggio sto compiendo su me stessa, mi ha permesso di spiccare il volo e di dirigermi a Sud.
“Abbandonando le nuvole sul dorso e portando il cielo sereno Peng vola verso sud.”
 Noi non possiamo cambiare il passato, ma la realtà la possiamo formare giorno per giorno attraverso la nostra volontà, che è rappresentata dal cielo. Appoggiandoci al vento…” (Cit. Pino) 
L'ampio spazio che mi viene dato dal mio Operatore, il quale mi sostiene, è fondamentale per il Soffio, è lo spazio necessario per poter ESSERE.
So che Peng dovrà viaggiare migliaia di lì, e che questo viaggio sarà un alternarsi di nuvole, ma saranno meno minacciose di quelle lasciate alle spalle con l'abisso del Nord; mi sono ricordata che so volare e che questo viaggio non terminerà più.
“Un viaggio verso infiniti lontani, che altro non è che la somma di tanti finiti” in un movimento continuo di crescita. Grazie!
Monia
Può sembrare banale ma non ti ringrazierò mai abbastanza Pino per la tua autenticità, per la perseveranza e la pazienza che conservi da sempre nel trasmetterci tutto questo, per la poesia che ci fai vivere quando ci decodifichi i testi antichi, per la generosità d'animo che applichi in ogni circostanza, per la semplicità che ti fa talvolta dimenticare di dire il grande riconoscimento statunitense verso  il metodo da te ideato, per la gioia che hai negli occhi e che riempie i miei di lacrime di commozione quando attentamente osservi chi, nelle varie scolastiche, si sperimenta in questo percorso di vita e per avermi aiutato a comprendere le infinite possibilità con cui si può riempire la vita…

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