lunedì 30 marzo 2015

Percepire il potenziale

Wilhelm Reich e Alexander Lowen, i padri della Bioenergetica, hanno aperto al mondo la possibilità di comprendere il carattere (e i problemi caratteriali) delle persone non sono attraverso la psicoterapia tradizionale, ma anche analizzando le posture corporee.
In quasi questi cento anni passati dalle prime intuizioni reichiane, molte discipline hanno portato il corpo in psicoterapia (parafrasando il titolo di un libro di Willy Pasini). Fritz Perls, uno dei pionieri della Gestalt diceva: «Ci sono dei corpi che a guardarli urlano (e il suo urlava), altri che parlano forte o semplicemente parlano, altri che mormorano, altri ancora che semplicemente sussurrano. Se voi imparerete a percepire il sussurro di questi ultimi, comincerete veramente ad aiutare un innumerevole numero di persone a debellare quel sottile veleno che giornalmente mina la qualità della loro vita». 
Io, in questi ultimi quarant’anni, vi ho insegnato, e vi sto insegnando, con lo Shen Training® e il “Tocco Shen” da me ideati, a cercare di parlare a questi corpi: a volte  è un lavoro semplice, a volte più difficile con i corpi che vivano accettabilmente bene la quotidianità e ci vuole molta attenzione per percepirne il lieve lamento. 
Con una delle Operatrici americane leggere la sua storia nei suoi occhi è stato abbastanza semplice, con le altre più sfumato. Ma il passo più importante che si è compiuto con loro (e che va fatto con ogni persona che si rivolge a noi) è stato quello di cercare di percepire il potenziale che era sepolto all’interno di esse. 
Questo purtroppo non si può tecnicamente insegnare, ma solo trasmettere. Ed è l’apprendimento più sottile, fondamentale e determinante.
Vi racconto una storia:
“Nell’autunno del 1988 Jack Canfield fu invitato a tenere una conferenza sull’amor proprio e sull’efficienza massima in un convegno ad Hong Kong. Ciò che lo colpì maggiormente delle cose viste durante questo viaggio fu il tempio di Buddha a Bangkok, un tempio molto piccolo che custodisce la statua di un Buddha d’oro alto più di tre metri, del peso di oltre due tonnellate e mezza, valutato 196 milioni di dollari!
«Era una visione che incuteva timore - commenta Canfield - un Buddha d’oro massiccio dall’aria gentile ma imponente che ci sorrideva dall’alto».
Accanto alla statua c’era una bacheca in cui era riportata la sua storia: nel 1957 alcuni monaci di un monastero dovevano trasferire un Buddha d’argilla dal loro tempio a una nuova sede. Il monastero doveva essere trasferito per far posto alla costruzione di una superstrada che avrebbe attraversato Bangkok. Quando la gru cominciò a sollevare l’idolo gigantesco, il peso era così formidabile che la statua cominciò ad incrinarsi. Per di più cominciò a piovere. Il monaco superiore, preoccupato di non danneggiare il sacro Buddha, decise di rimettere a terra la statua e di ricoprirla con un grande telone per proteggerla dalla pioggia. Più tardi, quella sera, il monaco superiore andò a controllare il Buddha. Accese la torcia elettrica sotto il telone per vedere se il Buddha era asciutto. Quando la luce raggiunse l’incrinatura, il monaco notò uno strano riflesso. Guardando meglio, si chiese se non potesse esservi qualcosa sotto l’argilla. A mano a mano che venivano via i pezzi d’argilla, il bagliore si faceva più vivido e più esteso. Trascorsero molte ore di lavoro prima che il monaco si trovasse faccia a faccia con lo straordinario Buddha in oro massiccio. Gli storici ritengono che diverse centinaia di anni prima della scoperta del monaco l’esercito birmano stesse per invadere la Thailandia (allora chiamata Siam). I monaci siamesi, rendendosi conto che il loro Paese sarebbe stato ben presto attaccato e sconfitto, coprirono il prezioso Buddha d’oro con uno strato esterno d’argilla per impedire che il loro tesoro venisse trafugato dai birmani. Purtroppo, a quanto pare, i birmani massacrarono tutti gli abitanti del villaggio e tutti i monaci siamesi e il loro segreto del Buddha d’oro rimase ben custodito e intatto fino a quel giorno fatale del 1957.
«Tornando a casa - scrive Canfield - in aereo cominciai a pensare fra me: tutti siamo come il Buddha d’argilla, coperti da una crosta di durezza costituita dalla paura, eppure sotto ciascuno di noi vi è un Buddha d’oro o un Cristo d’oro o una Essenza d’oro che è il nostro vero Io». 
A un certo punto della nostra vita, fra i due e i nove anni d’età, cominciamo a coprire la nostra Essenza d’oro, il nostro Io naturale. Più o meno come il monaco, non con martello e scalpello ma con il ‘Tocco Shen’, il nostro compito ora è di far scoprire alle persone che vengono da noi la loro vera Essenza, il loro reale potenziale. Il nostro lavoro è questo e solamente questo: dopo aver eliminato le gabbie principali nel quale ci siamo rinchiusi, dobbiamo cominciare a togliere la corazza che limita le nostre emozioni e la nostra vita per scoprire che siamo meravigliosamente d’oro. Meglio ancora: di giada!
Questo è stato il lavoro che ho fatto, essenzialmente tramite le lezioni Shen prima che con il contatto, con le nostre ospiti americane le quali continuano a scriverci quanto valore inestimabile stanno ogni giorno scoprendo in loro.
Ricordate questo splendido detto indiano e fatelo vostro:
“La polvere di petali di rosa 
appartiene soltanto 
al fabbricante di essenze”

lunedì 23 marzo 2015

'Una lezione da cuore a cuore' post di Sara Tancredi - psicologa

Sabato scorso ho avuto il piacere e l’onore di partecipare come ospite esterna alla lezione all’Ego Center di Parma sull’energia sottile del cuore tenuta da Pino e Wassim. Ciò che più mi ha colpito è stato sentire la profonda cura che i due maestri insieme agli altri insegnanti hanno trasmesso durante la lezione. Non ho visto solo degli insegnanti, dei ricercatori, dei conduttori esperti di gruppi, ma ho visto degli uomini, delle storie raccontate, una grande unione e compassione. 
Ho visto la storia di due mondi intrecciarsi nella grande amicizia di Pino e Wassim. 
Ho visto i loro occhi limpidi e gioiosi che come antenne percepiscono le sfumature più sottili delle ferite di chi si rivolge a loro, perché per primi hanno curato le ferite nei loro cuori.
 
La mia parte bambina direbbe di aver visto una famiglia, la mia parte adulta di aver visto due maestri e un sentiero, la mia parte psicologa di aver visto un metodo di cura e crescita personale di grande coerenza e potenza che unisce il lavoro sul corpo a quello sulla mente e sullo spirito. Tutto questo avvolto dallo Shen in un morbido, saggio e pacifico abbraccio, l’abbraccio della consapevolezza che tocca l’intero campo dell’esperienza con amorevole gentilezza. 
L’esperienza che più mi ha toccato durante questa giornata è stata quella di percepire questo flusso di energia, che ha riempito il mio cuore facendolo traboccare di commozione e amore. 
Attraverso un software informatico e un sensore collegato al mio orecchio ho avuto la possibilità di provare il test sulla coerenza interna creato da un gruppo di ricercatori dell’Heart Math. Non avevo mai vissuto un’esperienza simile prima d’ora, la quale mi ha dato la possibilità di riflettere su alcune cose. Prima di tutto che mostrare il proprio cuore così com’è non è affatto una cosa semplice e immediata. 
Quante resistenze mettiamo in atto per proteggere questa parte così sensibile? 
Trovarmi lì, davanti a molte persone che non conoscevo, con il cuore nudo ed esposto è stata un’esperienza meravigliosa. Meravigliosa. Insieme, abbiamo potuto osservare come l’energia sottile del campo del cuore può influenzare positivamente la coerenza interna delle persone vicine. In verità, non c’è bisogno di sensori per mostrare il cuore così com’è, basta rendersi disponibili a mostrarlo.
Per questo ringrazio gli studenti delle classi che erano presenti domenica mattina, per aver aperto i loro cuori condividendo pezzi di storie e verità anche molto scomode. Grazie a loro ho compreso quanto qualsiasi verità possa essere tanto scomoda quanto umana. 
Nel momento in cui soffriamo, crediamo che il dolore che proviamo sia solo nostro, che nessuno lo possa capire, e ci imprigioniamo in gabbie di solitudine. Aprendo il cuore reciprocamente invece possiamo scoprire qualcosa di davvero prezioso, qualcosa che riguarda la totalità della sofferenza umana e cioè che è universale. Questo ci dà speranza e conforto, ci aiuta a comprendere e accogliere il fluire della vita. 
Ringrazio la persona che si è resa disponibile a farmi sperimentare un massaggio con il ‘Tocco Shen’, che mi ha permesso di integrare l’esperienza fatta fino a quel momento in profondità. 
Durante queste due giornate ho imparato che l’accettazione, l’integrazione e la liberazione dalla sofferenza passano attraverso l’apertura del proprio cuore, prima verso la sofferenza stessa, poi verso gli altri, poi verso la vita. Il fluire dell’energia del cuore, dello Shen, non vede le barriere create dalla forma, vede solo la nostra essenza umana. 
Con gratitudine, affetto e gioia per avervi incontrato. 
Sara Tancredi

venerdì 20 marzo 2015

Commento alla visita delle Operatrici americane - Post di Valentina Muto

Spesso capita di vivere senza capire che cosa si sta facendo, senza sapere dove si è e soprattutto senza ponderare ciò che si dice. 
Venerdì 7 Marzo sapevo dove sarei stata all’Ego Center, sapevo cosa avrei fatto, un incontro con alcune allieve americane di Wassim, sapevo anche che, per non sbagliare, non avrei detto nulla. Quello che non sapevo era cosa significasse questo scambio, che cosa mi aspettasse. Era un evento straordinario? Forse un contesto didattico o un incontro informale? Non sapevo niente e mi sono detta: “Va be' io vado, me l’ha detto Pino». 
Poi venerdì vedo le operatrici dell’Ego Center emozionate, tutte in piedi di fronte alla porta di ingresso ad aspettare... io mi sono seduta, con la mia maglia grigio disperazione 2° anno di Shen Training® a guardare per capire come fosse la situazione. 
Arrivano le americane, si presentano a Elisa, Alice, Carla, Daniela, salutano il cane Olmo, Jurica stava fumando fuori, poi mi si avvicinano e si presentano anche a me, nonostante il colore della mia maglietta. 
Si entra in aula, Pino inizia a parlare, Wassim traduce, io capisco solo in quel momento che le americane erano tutte Operatrici, quindi a parte Jurica che però aveva una t-shirt rossa 3°, anno Shen Training®, ero completamente circondata da Operatrici. Sono però una ragazza molto fortunata e in aula straordinariamente c’era Olmo. 
Pino parla di Shen e del percorso per diventare Operatori, percorso personale e non didattico, lo fa attraverso metafore che riguardano la sua vita, partendo da un quadro che ogni martedì da un anno a questa parte vedo. Parla quindi di sé, da dove è partito e da dove mai dimentica di essere partito, del suo viaggio, di come il mare può travolgerti, o di come lo si può usare per scivolarci sopra. Spesso Wassim smetteva di tradurre in americano e lo faceva in italiano tanto era emozionato, io non sono riuscita a scrivere nemmeno un appunto della lezione, per circa due ore il mio diaframma ha continuato a vibrare, le mie mani anche, non riuscivo ad avere un idea, né ad elaborare un concetto, tutto ciò che mi arrivava era un solo, grande, regolare e profondo battito, tutun, tutun, tutun. 
Da venerdì mi sento diversa, non per un motivo o una circostanza particolare, è una cosa quasi impercettibile. 
Quel giorno, quando sentivo quel battito e il mio diaframma continuamente vibrare, la mia mente ha smesso di fare rumore, non mi sono più chiesta perchè fossi lì, perchè io o cosa stavamo facendo, era così ovvio per me essere lì, non mi sentivo diversa, non era importante di che anno fossi, nulla poteva essere diverso da come era e io appartenevo. 
Mi sentivo e mi sento sicura 
E’ un paradosso forse che io abbia avuto bisogno di persone da un altro continente per sentirmi parte di “casa mia” e ancora più strano è che per tutta la mia vita fino agli ultimi tempi arrivata all’Ego Center, io non riuscissi a sentirmi capita da nessuno, nonostante tutti parlassero e capissero le mie parole. 
E’ vero che le parole escono dal cuore ma servono orecchie profonde per ascoltarle e qui la lingua che parliamo non può fare la differenza tra le persone. L’emblema della giornata fu il mio tatuaggio, in arabo, forse perchè ero così abituata a non essere capita che smisi anche di provarci. Wassim lo ha tradotto e quel tatuaggio per me è come il quadro di Pino, sono partita da un desiderio che pensavo nessuno potesse comprendere, quasi negli anni ne avevo dimenticato il significato di quella scritta straniera e poi arrivo qui, e in un solo anno di percorso il mio desiderio che non ricordavo più di avere si è avverato e la mia felicità non dipende più da ciò che faccio per provarne un po’, non è più uno stato ‘'animo che va e che viene, oggi la mia gioia è a prescindere.
Finalmente mi sento capita 
Quando c’è un barattolo sottovuoto, c’è la persona che tenta di aprirlo per ore e poi un’altra persona che dopo queste ore lo prende e tac, lo apre in un secondo. Se non ci fossero entrambe queste persone forse il barattolo potrebbe rimanere chiuso, ma è lo sforzo, la determinazione e le mani del primo che svitando il tappo fanno entrare nel barattolo un po’ di ossigeno per permettere di aprirsi. 
Questo è quello che ho vissuto venerdi 7 Marzo grazie a Pino, Wassim, Elisabeth, Olmo, Elisa, Carla, Alice, Daniela, Jill, Christina, Virginia, Laurie, Jurica e me. 
Valentina Muto

mercoledì 18 marzo 2015

Risposta di Wassim ed Elisabeth ad Elisa

Elisa, your words deeply touched our hearts. The time we shared with you, Pino, and all our shared colleagues and students has left us full of joy and gratitude. From this experience, we know even more profoundly that we are all speaking the same language, that of the heart. This is the message that we have all learned and keep learning from Pino. We deeply believe that by uniting our hearts with our mentor's heart, the teaching of Shen will flow without boundaries or obstacles. 
With love and gratitude, Wassim and Elisabeth.
Elisa, le tue parole hanno toccato profondamente i nostri cuori. Il tempo che abbimo condiviso con te, Pino, e tutti i nostri colleghi e i vostri studenti ci ha lasciati pieni di gioia e gratitudine. Da questa esperienza, sappiamo ancora più profondamente che stiamo parlando la stessa lingua, quella del cuore. Questo è il messaggio che tutti abbiamo imparato e continuiamo a ricevere da Pino. Crediamo che armonizzando i nostri cuori con il cuore del nostro Maestro, l’insegnamento di Shen si diffonderà senza barriere o ostacoli.
Con amore e gratitudine, 
Wassim & Elisabeth


Aggiungo alla risposta di Wassim ed Elisabeth il commento inviatomi da Jurica Miski

La mia esperienza intercontinentale
Ringrazio Christine, Jill, Lourie e Virginia per l’accoglienza e la generosità dimostrate che mi hanno arricchita e portata a diverse comprensioni: Ho avuto uno scambio di ‘Sensibilizzazione Emozionale®’ con Christine e quando lei è entrata in contatto com me ho sentito amre: amore vero, caldo, profondo, sincero. Subito mi sono spaventata nel sentire questa “cosa” che raramente ho ricevuto nella mia vita. Nei giorni successivi ha lavorato molto dentro di me questo amore ricevuto e mi ha portato ad una comprensione più profonda di questo sentimento chiamato amore.
Ideogramma di Amore
Mi ha fatto anche comprendere meglio che quello che sentiamo lo possiamo trasmettere, senza preconcetti mentali, senza differenze colturali, ma solo permettendoci di essere semplicemente esseri umani. Ho anche compreso quanto la mente ci devia e ci comanda bloccando i nostri sogni, i nostri progetti soprattutto quando pensiamo di avere un’età che sempre più ci avvicina alla morte e condiziona davvero il resto della nostra vita.
Tutto è possibile se lo vogliamo!
Grazie di cuore ad Wassim ed Elisabeth che hanno permesso questo scambio meraviglioso!
Con gratitudine e affetto
Jurica Miski

lunedì 16 marzo 2015

Su le Operatrici Bioenergetiche americane di Wassim Nehme post di Elisa Mamiani

L'arrivo di Wassim Nehme e delle Operatrici americane da lui abilitate, che  hanno passato con noi 10 giorni di studi teorici-pratici, ha mosso in molti degli Operatori italiani la necessità di scrivere le loro impressioni su questa esperienza. Perciò mi hanno chiesto di ospitare i loro scritti sul mio blog anche in considerazione che ha più di 800 lettori negli Stati Uniti, oltre naturalmente gli allievi di Wassim.
Nei prossimi giorni cercherò di soddisfare tutte le loro richieste.

“C’era una volta un giovane... abitava ad est... molto, molto lontano da qui... Lasciò la sua Terra e la sua casa e arrivò qui. Studiò medicina e arti marziali. Conobbe il suo Maestro. Il suo Maestro gli parlò del Tao, dell’Energetica cinese, della Bioenergetica... e gli parlò anche dello Shen e dell’amore.
Il giovane conobbe il Suo Amore e con lei partì. Andò molto, molto lontano ad ovest... e lì parlò del Tao, dell’Energetica cinese, della Bioenergetica e dello Shen: il giovane era diventato Maestro”.

Quella che avete appena letto non è una storia inventata: è la storia di Wassim Nehme, Operatore in Discipline Bioenergetiche e Shen Training® di origine libanese, che ha appreso il messaggio dal suo Maestro Pino Ferroni, qui in Italia, e lo ha portato fino negli USA. Ha fondato in Vermont, con sua moglie Elisabeth, la ‘Green Mountain Shen & Bioenergetics’ dove continua il lavoro che aveva iniziato qui.
Recentemente abbiamo avuto, gli Operatori di Ego Center ed io, l’occasione di conoscere le nostre colleghe americane: abbiamo trascorso insieme a loro giornate in cui abbiano ascoltato varie lezioni teoriche di Pino sullo Shen e ci siamo scambiati qualche massaggio di ‘Sensibilizzazione Emozionale’.
Gli Operatori italiani non parlavano inglese e le Operatrici americane non parlavano italiano: se durante le lezioni teoriche Wassim ha dovuto fare da interprete, durante il massaggio parlavamo tutti la stessa lingua. 
I nostri cuori si sono aperti gli uni agli altri e le nostre anime si sono parlate senza bisogno di aprire bocca.

Ideogramma di Cuore
In tanti anni ho sentito infinite traduzioni della parola Shen, ma solo in questa occasione ne ho davvero appreso il significato: Shen è l’accoglienza di Pino che sta alla base del suo lavoro; Shen è l’impegno e la volontà di Wassim e anche il suo coraggio di portare questo insegnamento ricevuto dall’altra parte del mondo; Shen  sono io, i miei colleghi (e futuri colleghi) italiani e americani che crediamo in quello che facciamo e che lavoriamo per essere quella piccola fiaccola, di cui parla sempre Pino, che un giorno accenderà una grande fiamma che illuminerà l’oscurità dei giorni nostri.
Per me Shen significa anche GRAZIE a Pino e Wassim per tutto il loro lavoro che mi è di grandissima ispirazione per portare avanti il mio lavoro come Naturopata Umanistico, come Operatore in Sensibilizzazione Emozionale® e Conduttore di gruppi di Shen Training®; e vorrei anche ringraziare Virginia, Jill, Christine e Laurie per avermi permesso di conoscere la loro esperienza che ha rafforzato in me la consapevolezza che questa è la strada giusta
Con tutto il cuore
Elisa Mamiani

mercoledì 4 marzo 2015

Da un incontro di Tao del 2009 di Daniela Zglibutiu


Gennaio 2009 - La Pratica del Tao

La  grande  pratica
- Il fuoco è la pratica
- Il legno è la motivazione
- L’acqua è la teoria
- La pentola (metallo) sei tu stesso.
- La fusione dei 4 elementi (acqua, fuoco, legno, metallo) avviene al centro che è terra (il corpo).

Fornire buona legna
La motivazione crea la determinazione... ma il legno veramente buono è la perseveranza. Il rimandare è l’opposto della determinazione. Trasmutare non vuol dire cambiare, ma vedere le cose in una luce diversa. Allora non c’è più bisogno di chiederti chi sei: la vita acquisisce un significato.
Sulle proprietà del legno - non accumula freddo
Se il legno è maturo, l’umidità lo fa marcire (la religione è un legno vecchio).
Simbolicamente, l’umidità è vista come condizionamento, attaccamento.
L’umidità è yin negativo. Il legno giovane tramuta l’umidità in rugiada, che scorre, nutre e lo fa crescere.
Il legno un po’ marcito ed imbibito produce i funghi. Essere  un fungo vuol dire che ti manca l’entusiasmo. Il muschio nasce solo al nord, gli piace l’ombra e l’umidità. Simbolicamente il muschio è la depressione.
Cosa è il bosco? E’ l’inizio, l’entusiasmo di primavera, ombre - luci; il bosco è la vita!
Cercare legno buono per avere un fuoco costante e vigoroso vale a dire cercare nella tua vita la motivazione per alimentare la pratica.
Ci sono due tipi di fuoco: uno che consuma e uno che aderisce
- Il fuoco che consuma è il possesso
- Il fuoco che aderisce è l’amore
Il fuoco è la pratica: imparare a distinguere da te stesso e per te stesso teoria da pratica.
Che cosa è la teoria e che cosa è la pratica? (una domanda su cui riflettere!!)
La pratica non è ne’ facile ne’ agevole. Il facile non è possibile per l’uomo. L’uomo deve rendere semplici le cose; dal semplice puoi realizzare il complesso, partendo dai dati elementari. Fare bene come ti è stato detto, con diligenza e costanza quotidiana, ti porta alla consapevolezza di ciò che fai, perchè lo fai e a che cosa serve.

L’acqua è la teoria 
Se temperi l’entusiasmo sul fuoco, che è la pratica, avrai l’acqua che bolle cantando!
 La pentola sei tu stesso
La pentola ha la capacità di contenere, il metallo è la rettitudine.
Lavorare per pulire la pentola finchè arriva al metallo originario; non fermarsi alla bellezza apparente, ma andare oltre, al conforme, genuino e autentico. L’uomo reale fa vedere solo ciò che è.

P.S. - Questa lezione è un’interpretazione che parte da un racconto nel quale si parla di un grande cuoco; purtroppo non avevo preso appunti e non mi ricordo il contenuto. Era il periodo in cui Pino leggeva poesie e racconti cinesi antichi.

Ho portato dentro di me la sensazione di stupore di questa lezione per due anni. Ciò che più mi colpisce è la semplicità con cui Pino parla della Natura, il modo in cui usa gli elementi per parlare di noi e della vita. La frase che mi colpisce ma che non capisco è: “Impara a distinguere da te stesso e per te stesso teoria da pratica”.
Non so definire quello che mi rimane dopo una lezione di Tao. Spesso è un senso di malinconia, di mistero che si svela un attimo per poi tornare nel mistero. E’ l’amore di Pino per la vita... Provo anche un senso di gratitudine per poter partecipare ed assaporare la sua generosità!
Daniela  Zglibutiu







lunedì 2 marzo 2015

Come le sensazioni influenzano le emozioni

Stralciato dal Corso sui Jing Jin (Meridiani tendino-muscolari) del 1° marzo

Quando una sensazione-stato d’animo-umore, Gan (Kan) viene vissuto dal nostro corpo, modifica la Wei-Qi (energia difensiva). A questa sensazione-stato d’animo-umore noi, spesso, non riusciamo a dare un nome, ci sfugge la sua natura, eppure l’emozione Qíng che esso genera ha già cominciato a modificare il nostro assetto muscolare, cioè la nostra postura. Modificare la Wei-Qi (e di conseguenza postura, corazza muscolare e carattere) significa agire sui Meridiani tendino-muscolari.
- Gan , sensazione, stato d’animo, umore
- Qíng , emozione, sentimento
Qíng significa sentimento, sensibilità, impressione, emozione, attaccamento sentimentale, passione, desiderio, appetito, tendenza profonda, predilezione, preferenza, parzialità. E’ formato dal radicale di sinistra ( ) Xin: cuore, sincerità e da qing, ciò che ha vita spontaneamente, il colore della natura, il colore verde.
I Qíng-sentimenti sono caratterizzati da tre fattori: 
- direzionalità
- costruzione sociale
- responsabilità

Direzionalità: le emozioni non espresse possono provocare sintomi fisici caratterizzati dal dolore. Oppure l’emozione può essere repressa, rifiutata, in questo caso si instaura un vero e proprio stato di latenza o di rimozione. 
Le emozioni represse sono catturate dal livello energetico più profondo e denso del nostro essere nel tentativo di tenerle lontane dalla coscienza.

Costruzione sociale: noi impariamo ad associare una data emozione (Qíng) ad un determinato stimolo; questa non è una funzione innata, ma indotta dall’ambiente nel quale viviamo, dal costume sociale.

Responsabilità: possiamo scegliere, e la responsabilità della scelta è nostra; se è vero che gli stimoli esterni sono “neutri”, che siamo noi ad assegnare un determinato significato e quindi una determinata emozione alla realtà che ci circonda, è altrettanto vero che possiamo scegliere di cambiare, di modificare il nostro atteggiamento e di conseguenza le emozioni che proviamo.

Per far ciò bisogna essere coscienti dei percorsi della nostra mente e del nostro cuore.
Semplificando, possiamo considerare essenzialmente 3 gruppi di Muscolature e 3 livelli di Canali TM, definiti in MTC Tai Yang, Shao Yang e Yang Ming.
- Al livello Tai Yang si associa la muscolatura ritenuta in senso energetico più esterna: zona posteriore del collo, schiena e zona posteriore delle gambe.
- Al livello Yang Ming si associa la muscolatura più interna e cioè della zona ventrale del corpo: petto, addome e interno delle gambe.
- Al livello Shao Yang si associa la muscolatura intermedia tra le due: lato del collo, fianchi e zona laterale esterna della gamba.
Ognuno di questi 3 livelli è associato a un modo specifico di “rapportarsi al mondo” o, in altri termini, alle 3 Modalità che sono insite nel movimento, in quanto i Canali TM sono per antonomasia ‘il Movimento’: 
- il muoversi, rappresentato dal Tai Yang; 
- l’Arresto del movimento, rappresentato dallo Yang Ming; 
- la scelta di dove dirigerci rappresentato dallo Shao Yang.
Si parla di una postura Tai Yang, per indicare una persona che tende a muoversi molto nel mondo. La sua colonna è sempre ben eretta e distesa (a livello patologico avremo forti contratture muscolari nel collo e nella schiena), il petto aperto, camminando spinge forte sulla punta dei piedi e il suo passo è lungo e deciso. E’ un individuo proiettato verso il muoversi, il fare, l’agire.
Si parla invece di postura Yang Ming per indicare una persona che tende a frenare la vita, che blocca il movimento, che si muove con cautela, riserbo e grande ponderazione o a livello patologico. E’ un individuo con maggior tensione nei muscoli retti addominali e con un torace leggermente piegato, il che porta ad uno sguardo che va un po’ in basso rispetto a quello del Tai Yang, lanciato invece molto in avanti. Le gambe sono leggermente ripiegate all’interno, con le ginocchia un po’ avvicinate tra loro. E’ una posizione di attesa, di ponderazione prima dell’azione, ma può diventare anche una posizione di blocco dell’azione.
La postura Shao Yang rappresenta il nostro poterci orientare nella vita, espresso fisicamente dalla nostra capacità di ruotare lateralmente il corpo, per valutare dove andare e poi decidere. Sono quindi coinvolti i muscoli laterali: diversi muscoli del collo e in particolare lo sternocleidomastoideo, i muscoli intercostali, alcuni dei dorsali e gli psoas addominali. Questi muscoli sono anche associati alla nostra capacità di mantenere l’equilibrio mentre ci muoviamo. L’equilibrio dinamico, che utilizziamo ad esempio per camminare, pedalare, è dato da micro squilibri che vengono continuamente compensati. A livello emozionale, questo rappresenta la nostra capacità di ondeggiare a destra e sinistra senza perdere la rotta, la nostra capacità di conservare l’equilibrio nelle scelte e nei cambiamenti che la vita ci richiede. Per questo, quando abbiamo delle tensioni muscolari che impediscono la rotazione laterale, possiamo leggerle come una difficoltà a prendere decisioni. Molti banali torcicollo, ad esempio, riflettono questa condizione di indecisione rispetto all’azione da intraprendere. Altri segni di questa difficoltà sono le differenze significative tra destra e sinistra, come una gamba che è molto più aperta dell’altra che si può vedere molto bene dalla posizione diversa dei due piedi nella persona stesa supina e che a volte si riflette in una camminata in cui uno dei due piedi viene come “buttato” all’esterno durante il passo.

L’osservazione attenta dei TM (postura) ci aiuta a capire in quale fase si trova una persona e se tale atteggiamento posturale è del momento o costituzionale. 
Si possono stabilire dei paralleli tra il concetto di Canali TM Yang e il concetto di Corazza Caratteriale di Alexander Lowen e i Canali TM possono essere utilizzati per rendere la persona consapevole della corazza che sta utilizzando e di quanto essa sia utile o meno per il suo percorso individuale.
Quando queste 3 Tipologie possono essere considerate costituzioni, cioè veri e propri atteggiamenti verso la vita non determinati da circostanze contingenti, le possiamo schematizzare in tre stili di vita:
- Tai Yang
Stile di vita sempre attivo, non ci si consente sosta. Il mondo è una terra da conquistare ed è bene muoversi subito, in fretta e con decisione. A livello muscolare, si trovano tensioni croniche nei muscoli paravertebrali della schiena, soprattutto a livello del collo e della zona lombare, le due zone che attivano l’erezione della colonna vertebrale.
- Yang Ming
Stile di vita esitante, si va avanti ma opponendo resistenza, avendo dubbi ed esitazioni. A volte il senso è di dover procedere in un mondo in cui non si vorrebbe camminare. A livello muscolare, le tensioni sono soprattutto nella zona ventrale del corpo, molto nei retti addominali e nei muscoli interni delle gambe, portando alla chiusura delle ginocchia verso l’interno.
- Shao Yang
Stile di vita indeciso, difficoltà a compiere scelte; spesso non si sa dove andare e anche quando si va, non si è poi così sicuri. C’è tensione sulle fasce muscolari laterali, che sono preposte ai movimenti di rotazione laterale del corpo. Per decidere dove andare, bisogna guardare da un lato e dall’altro, e cioè ruotare. In questo caso, spesso il corpo è ruotato da un lato e, se si prova a farlo muovere dall’altro, si trovano resistenze muscolari; è tipico il caso del collo, tenuto leggermente tirato da un lato, con tensione cronica nel muscolo sternocleidomastoideo, ma la rotazione può riguardare anche i fianchi o le gambe.
Questo vuol dire che le emozioni che viviamo sono in grado di modificare il nostro assetto muscolare, la postura, ma anche il modo, l’intensità con la quale percepiamo la realtà che ci circonda.
La presa di coscienza delle proprie contratture, cause del blocco emozionale, è il primo passo verso il cambiamento e verso la guarigione.
Questo rapporto privilegiato tra interno ed esterno che i Meridiani tendino-muscolari gestiscono rappresenta il meccanismo psicosomatico che sta alla base di tutte le discipline che si propongono di modificare la nostra fisiologia e la risposta all’ambiente (carattere) attraverso tecniche di manipolazione del suo esterno: pelle e muscoli.

Trattamento dei Meridiani tendino-muscolari con il Biomassaggio Energetico®
I principi terapeutici sono in sintesi i seguenti
- Drenare le Xieqi (energie che se si instaurano in modo cronico e che contribuiscono alla formazione della “corazza muscolo-caratteriale”)
- Ripristinare la libera circolazione e l’equilibrio energia/sangue nella zona e lungo il meridiano
- Ripristinare la mobilità muscolare congelata nella corazza.

Negli anni successivi il Biomassaggio Energetico® è stato ampliato inserendo nuove sequenze che utilizzano la tecnica Dicke (seconda serie) e, successivamente ancora, con l’inserimento del 'Tocco Shen' e della terza serie esso si è trasformato sempre più in tecniche di Crescita Personale e, soprattutto, di “Sensibilizzazione Emozionale®” .