lunedì 30 novembre 2015

Aspettando il solstizio d’inverno

“Ci sono libri profetici, non tanto perché prevedono in anticipo quel che succederà,
ma perché colgono e raccontano le condizioni attuali, in presenza delle quali, 
ciò che capiterà non poteva non capitare.”
Lao-zi

Esagramma 24: il Ritorno
... Il ritornare è il movimento del Tao
Grande significa procedere,
Procedere significa andare lontano
Andare lontano significa “Ritorno”...

“Gli esagrammi sono in continua transizione: l’uno si muta nell’altro, le linee intere si protendono verso l’esterno e si spezzano in due, quelle tratteggiate si protendono verso l’interno e si uniscono”.
Nei commentari di Zhou si legge:
«Partendo da sotto, il Luminoso ritorna. Quando il Luminoso cresce, ritorno significa ri-venire. Il Luminoso ritorna al numero sette, il settimo mese dopo il solstizio d’estate. La luce si manifesta dalle tenebre, la consapevolezza dalla non conoscenza. Così Ritorno è differente dal ritornare delle cose esteriori. Ritorno è la Via per la conoscenza di se stessi».
Questo significa che già all’epoca degli Zhou “Ritorno” aveva una collocazione spazio-temporale e un numero, il sette, che è il numero dello Yang stabile, il numero dell’immortalità, intesa come ciclicità del sempre, criptata nelle sette stelle dell’Orsa Maggiore (aggiunte la Stella Polare e la Terra avremo le Nove Stelle del Lo Shu, diagramma appunto dell’epoca Zhou). 
Perciò il ritorno della luce è collocato nel Shao Yin, nel solstizio d’inverno che segna l’inizio del ritorno della luce e il 22 dicembre era, nell’antica Cina, un giorno rituale di riposo, di meditazione perciò non solo l’attesa della luce esteriore, ma anche la ricerca della luce interiore.
In senso mistico, se sei abbagliato dalla luce esteriore continuerai a seguire gli ingannevoli obiettivi del mondano e cercherai di evitare il buio che inevitabilmente ti porterebbe ad incontranti con il tuo sé profondo ferito.
Partire dal buio, invece, significa diventare capaci di percepire l’aumento della luce, di cogliere nei pochi secondi che essa aumenta, giorno dopo giorno, la grandezza del piccolo, portatrice di vero splendore.
“La realtà non è ciò che ci accade, 
ma ciò che noi facciamo con quel che ci accade”


domenica 29 novembre 2015

A Simple Reflection... For Barbara, for Pino, for Wassim - Post di Elisabeth Nehme

How is it even possible to put words to what began more than 16 years ago?!! 
I strive now to put in very few, simple phrases the profound appreciation and love I have for each of you in this life-long lesson of the Shen Journey.
...come si può anche solo pensare di raccontare con le parole quello che è iniziato più di 16 anni fa?!!
Voglio comunque provare ad esprimere, con qualche semplice frase, il profondo apprezzamento e amore che ho provato per ognuno di Voi lungo il Percorso Shen, una lezione che dura quanto la vita stessa.

Barbara: “Joy”
Although I did not know at the time, Barbara was the first person I would meet who was on the Shen journey, and the perfect word to describe the emotion of my recollections is joy. Our friendship began as a 'working relationship' - colleagues at the same company. Our friendship developed. As we began to know about each other's lives, struggles, challenges, inside and outside of the work environment, I noticed that amidst these 'real-life' experiences, she radiated positivity, smiled deeply, laughed often, and seemed to me to be actively seeking the ability to feel joy in every day. We had both experienced early years with family loss and trauma, and yet I saw in her the commitment to moving forward, looking up, always.
During a long-ago trip to Parma, she gave me a gift of a treatment with Pino... and the observations became 'heart-felt'...
Barbara: “Gioia”
Anche se al tempo non lo sapevo, Barbara è stata la prima persona che ho incontrato e che stava facendo il Percorso Shen, e la parola giusta per descrivere l’emozione che ho provato e che ricordo è gioia.
La nostra amicizia è iniziata come una “relazione di lavoro” tra due colleghe, della stessa azienda. Poi la nostra amicizia è cresciuta. E mentre scoprivamo e condividevamo le nostre vite, le nostre battaglie, le nostre sfide interiori ed esteriori nell’ambiente di lavoro, mi sono resa conto che in queste esperienze, che erano vita vera, lei emanava positività, sorrideva da dentro, rideva spesso, e mi dava l’idea di cercare attivamente di trovare e provare gioia in ogni momento, ogni giorno.
Entrambi venivamo da esperienze di vita traumatiche, di perdita, eppure vedevo in lei l’impegno nell’andare oltre, nel guardare avanti, sempre.
Durante un lungo viaggio di rientro a Parma, mi ha regalato un trattamento con Pino... e quello che avevo osservato è diventato una esperienza di cuore...
Pino : “Compassion”
And so I met the 2nd person, certainly with absolutely no idea of what exactly this gifted treatment was going to be! Yet if one single word had to describe the emotion of my recollections, it is compassion. In fact, the sensorial feeling of compassion is exactly what happened, as Pino and I did not speak the same language. What could have created separation instead was one of the greatest gifts because it gave me the first adult experience of perceiving and feeling without actual verbal exchange....what a gift to have no option but to simply sense a vibration, and not have words involved. Without the ability to mentally decide what I felt, I had to just feel. Honestly it was a long, long time ago, but what is clear in my memory is Pino's eyes, followed by the feeling of his hands, and through both came flowing the most simple feeling of 'being there'. And how much is truly contained within that phrase, for it was also being seen, being heard, being loved.
And some years later, through Barbara came another gift... as one evening she introduced me to Wassim... and the 'heart-felt' became embodied...
Pino: “Compassione”
E così ho incontrato la seconda persona, e di certo non avevo la minima idea di quello che sarebbe stato questo trattamento che avevo ricevuto in dono! Eppure c’è una parola che descrive l’emozione dei miei ricordi: compassione. In realtà, proprio il “sentire” la compassione è esattamente quello che è accaduto, in quanto io e Pino non parlavamo la stessa lingua. Quello che avrebbe potuto creare separazione è stato invece il dono più grande perché mi ha permesso di provare un’esperienza, di vivere coi sensi ed emozionalmente quello che le parole non possono esprimere... che dono non avere altra possibilità che quella di percepire una vibrazione, senza il bisogno di parole. Senza l’abilità di discernere con la mente quello che sentivo, potevo solo sentire. Onestamente è stato tanto, tanto tempo fa, ma ci' che è assolutamente limpido nella mia memoria sono gli occhi di Pino, e sentire il tocco delle sue mani, e attraverso entrambi percepire il fluire dell’“esserci”. E quanto davvero questo significasse, perché era anche essere vista, essere ascoltata, essere amata.
E qualche anno dopo, tarmite Barbara, è arrivato un altro dono... una sera mi ha presentato Wassim... e ciò che avevo sentito col cuore è diventato carne e ossa...
Wassim : “Courage”
Choosing 'courage' as the word for my recollection of the beginning of my time with Wassim was the easiest choice to make, as it completely defines him. This beautiful word refers to 'the quality of the heart that enables one to face difficulty, pain, etc., without fear' and can also be defined as 'whole-hearted', and for every single day of the nearly 5,300 days I have known him, he has lived with his whole heart. I had thought at one time that being the assistant teacher, and having to learn mostly by observation, would be a disadvantage in my own Shen journey. But what actually happened is that I learned by teaching others. I heard my own story by listening to the story of each of our students. I saw the beauty of myself as I saw the beauty of each person. And most, I learned what it means to be a Shen therapist by observing how Wassim lives his life every day, in his interactions with everyone in our community, in our extended family, and in the care and love that he gives to each client, student, teacher, and to me, every single day without fail.
We have shared experiences both extraordinarily exhilirating and painful, yet I am continuously reminded that here between heaven and earth, we are sure of our deepest joy only when we know deepest pain, and that with another, we can walk through anything and emerge strong, grounded, and with a heart open, ready to receive and expand again.
Wassim: “Coraggio”
Scegliere “coraggio” come parola che riassume i miei ricordi dei primi momenti con Wassim è stata la scelta più semplice da fare, perché davvero lo definisce alla perfezione. Questa parola bellissima si riferisce alla “qualità” del cuore che permette di affrontare le difficoltà, il dolore... senza paura e può anche tradursi come “di vero cuore”, e in ognuno dei 5300 giorni che l’ho conosciuto, ha vissuto sempre mettendoci tutto il suo cuore. Mi è successo di pensare che essere la sua assistente nell’insegnamento e dover imparare osservando avrebbe rappresentato uno svantaggio nel mio Percorso Shen. Ma quello che è realmente accaduto è che ho imparato proprio insegnando agli altri. Ho imparato la mia storia, ascoltando quella degli altri studenti. Ho visto la mia bellezza mentre guardavo la bellezza di ogni persona. E, soprattutto, ho imparato cosa fosse essere un insegnate Shen, osservando come Wassim vive la sua vita di ogni giorno, le sue interazioni con tutte le persone della comunità, nella nostra famiglia allargata, nella cura e nell’amore che dà ad ogni cliente, studente, insegnante e a me, ogni singolo giorno senza eccezioni. Abbiamo condiviso esperienze straordinarie e dolorose, e ho sempre avuto la consapevolezza che qui, tra cielo e terra, possiamo essere sicuri di provare le gioie più profonde solo quando abbiamo conosciuto anche il dolore più profondo, e che insieme, possiamo attraversare tutto e riemergere forti, radicati, e con il cuore aperto, pronti a ricevere e ad espanderci di nuovo.
Pino has asked our graduating Shen therapists, “What do you still have to learn?”
My answer is “everything that will come tomorrow, and the day after, and the day after that...”
Being a master is to embrace being a perpetual student, to never stop seeking, to only push harder when the weight is heavier, and to truly deeply know, so that others may truly deeply know, that joy is stronger than pain, and happiness is stronger than sadness, that hope is stronger than despair, and courage is stronger than fear...and that love heals everything.
Pino ha chiesto ad uno dei nostri Operatori Shen “Cosa ti rimane ancora da imparare?”
La mia risposta è “Tutto quello che accadrà domani, e il giorno dopo, e il giorno dopo ancora...”
Essere un Maestro è abbracciare l’essere Studente A Vita, senza mai smettere di cercare, e tenere duro quando il carico diventa ancora più pesante, ed essere sempre consapevoli, affinché anche altri possano averne consapevolezza, che la gioia è più forte del dolore, che la felicità è piu forte della tristezza, che la speranza è più forte della disperazione, e che il coraggio è più forte della paura... e che l’amore cura tutto.

A few simple phrases... I said this in the beginning of these recollections! Here they are, the summation of my gratitude to Barbara, Pino and Wassim, and what I vow will flourish in my heart...
You are here, as am I...
You are significant, as am I...
You are valuable, as am I...
You are perfect, as am I...
You are lovable, as am I...
You are loved, as am I...
You are Love
Poche frasi, semplici... L’ho detto all’inizio del racconto dei miei ricordi! Ed eccole, sintesi della mia gratitudine a Barbara, Pino e Wassim, e di ciò che confido fiorirà nel mio cuore...
Voi siete qui, ed io, anche...
Voi siete importanti, ed io, anche...
Voi siete di valore, ed io, anche...
Voi siete amabili, ed io, anche...
Voi siete amati, ed io, anche...

Voi siete l’Amore

venerdì 27 novembre 2015

Non con i parametri del guadagno ma con quelli di ESSERE - Post di Giandomenico Pisano

Carissimo Pino
Volevo ringraziarti. Certo può essere un melenso modo di captatio benevolentiae ma la mia intenzione non è questa.
E’ il tentativo di fare un riepilogo.
Ho cominciato qualche anno fa a venire Parma e mi hai volontariamente obbligato a seguire la scolastica. Stavo male, veramente male e lentamente ho superato il dolore, i traumi, i problemi .
Ieri sera alle nove di sera sono rientrato a casa dopo il mio corso dei Draghi a Canelli. 
Uscito dal luogo dove ci ritroviamo, nel limpido gelo notturno alla luce della luna ho pensato. Ho pensato alla bellezza di quanto posso fare, alla bellezza di veder le persone arrivare corrucciate, piene di problemi dopo la giornata di lavoro ed uscire serene, tranquille, ricaricate di quell’energia che è solo loro. Con gli occhi vivaci, brillanti .
Come si fa a spiegare questa ricchezza che mi ritorna. Grazie a te posso godere di questa bellezza e grazie a te posso condividerla con Claudia. Riusciamo a spiegarci, ci comprendiamo e ritorniamo a casa felici, magari stanchi, cotti, ma felici.
Arrivato a casa alle nove ho preparato un bel risotto con i porri e un pizzico di zafferano e cenare assieme con la gioia nel cuore ed i colori splendenti negli occhi è ancora una volta un respiro di quella gioia che abbiamo dentro che niente riesce a scalfire.
Stamattina riprendendo per un qualche motivo l’agenda ho trovato la locandina dove veniva presentato a Parma la conferenza sul Bioshiatzu. Era solo il 31 gennaio di questo anno. Mi pare  sia trascorso moltissimo tempo. Tremavo di agitazione quella sera ma da lì ho iniziato ad avere quel coraggio, l’energia, la sicurezza per propormi per quello che sono.
Ho fatto la settimana successiva la mia conferenza per il corso dei Draghi a Canelli. E’ partito con difficoltà ma ho iniziato e da settembre ho ripreso un altro corso con un buon numero di persone grazie al passa parola. Ne ho iniziato un altro in un altro paesino.
Alla fine di questa estate mi hai proposto di avere uno studio qui a Parma. Ho fatto i salti mortali per riuscire a venire ogni settimana. Fuggo da Canelli, viro verso Alessandria, pranzo e schizzo a Parma per essere lì, al Centro.
Ho sparso la voce e attendo. IO CI SONO. 
So che esserci è la forza per attivare l’attività. Ma la volontà ce la metto ugualmente, informo, stuzzico, propongo, magari rompo.
L’altro giorno un’amica a Canelli mi ha chiesto: “Ma ti conviene andare a Parma?”
Certo. Ma non con i parametri del guadagno, almeno non adesso.
Adesso imparo, mi faccio esperienza e mi porto dentro il regalo di Rita, il Qi Gong che cerco di apprendere, di fare mio.
Grazie Pino per il percorso che mi hai permesso di intraprendere  e per  la felicità e la gioia  sono ogni giorno.

L’altro giorno mentre ero a Parma ho aperto il tuo libro Meditazione Pratica, cercando un’ispirazione, ed ho letto:
“Dopo un po’ impari la sottile differenza fra tenere una mano e incatenare un’anima. E impari che l’amore non è appoggiarsi a qualcuno e la compagnia non è sicurezza. Ed inizi ad imparare che i baci non sono contratti e i doni non sono promesse. E cominci ad accettare le tue sconfitte a testa alta e con gli occhi aperti con la grazia di un adulto, non con il dolore di un bambino. E impari a costruire le tue strade, oggi, perché il terreno di domani è troppo incerto per farne piani. Dopo un po’ impari che il sole scotta se ne prendi troppo. Perciò pianti il tuo giardino e decori la tua anima, invece di aspettare che qualcuno ti porti i fiori. E impari che puoi davvero sopportare di essere forte e di valere davvero”.
Giandomenico
Canelli, lì 26 novembre 2015

giovedì 26 novembre 2015

Da una lezione Tao di ottobre 2010 - Post di Rita Caprioglio


Ho ritrovato nelle dispense ricevute in tutti questi anni questa introduzione ad una serie di incontri sul Tao tenute da Pino Ferroni dall’ottobre 2010 a maggio 2011

Lao-zi scrisse sul Tao tramandato dai Saggi Antichi, ai Saggi Antichi il Tao fu trasmesso dalla Natura

Se devo andare da Milano a Reggio Calabria in automobile posso comportarmi in due modi diversi che presuppongono anche tempi diversi:
- posso calcolare attentamente il percorso, il tempo più breve possibile per arrivare alla meta, le soste minime da fare, la media da tenere in autostrada e partire a testa bassa e al massimo della velocità pensando solamente a raggiungere Reggio Calabria, la meta del viaggio;
- oppure posso partire tenendo una velocità che mi permetta di vedere il paesaggio, i paesini che si intravedono dall’autostrada ed uscire spesso per andare a vedere un castello che si è visto su di una collina, un campo di girasoli, un laghetto ameno, qualsiasi cosa che in ogni momento attiri la nostra attenzione. Ciò presuppone tappe intermedie per mangiare e dormire ed un arrivo a Reggio Calabria ricchi di tante belle cose viste e godute, ma, naturalmente, in un tempo senz’altro più lungo.
Figuriamoci poi se prendessi l’aereo.
Il nostro viaggio lungo la Via alla ricerca della comprensione degli insegnamenti degli antichi Saggi dell’Antichità e dei Maestri della Scuola taoista della Realtà Completa presuppone di adottare il secondo modo.
Pensate alla vita. Anch’essa è un viaggio la cui meta è la morte. Se non ho imparato a fermarmi continuamente lungo il viaggio per assaporare le situazioni che essa mi offre, le emozioni che muove, i sentimenti che genera, a stupirmi continuamente della bellezza della Natura, a trovare sempre nuovo ed interessante tutto ciò che ho già visitato, allora significa che ho scelto l’opzione uno.
La fretta, l’ambizione, l’eterna fame di nuovo, la superficialità, l’incapacità di stupirsi davanti alle piccole cose della nostra quotidianità, l’attaccamento adrenalinico ad una vita che non prevede l’amore e la gratitudine per la vita sono tutto ciò che permette di vedere solo l’opzione uno. 
La due è aspirazione di poche persone che stanno cercando di coltivare la loro luce interiore attraverso i modelli e gli stili di vita che ci sono stati tramandati dai Saggi a mezzo dalla Tradizione orale.
La nostra meta è il viaggio, un viaggio che non prevede di raggiungere nessun traguardo perché noi siamo sia il viaggio che il traguardo.
La speranza è di ritrovare la vera via, l’unica via attraverso l’insegnamento orale della Tradizione e gli scritti dei Grandi Maestri taoisti che molti anni dopo l’hanno messa per iscritto, pur con simboli criptati e decifrabili in modo corretto solo sotto la guida di Maestri ai quali sono stati resi palesi.
Grazie dell’attenzione e... buone soste a tutti

mercoledì 25 novembre 2015

Giving Thanks by Wassim Nehme


This week, Americans celebrate Thanksgiving. On this day that falls toward the end of every November, we traditionally gather with family and friends for a bountiful (actually quite huge!) meal, and reflections of what we are thankful for in life.
Questa settimana, gli americani celebrano il Ringraziamento. In questo giorno che cade alla fine di ogni novembre, per tradizione ci riuniamo con la famiglia e gli amici per un abbondante (in realtà enorme!) pasto, e riflettiamo su ciò per cui siamo grati nella vita.
In the year 1621, the first ‘harvest feast’ took place, with the Pilgrims who had survived the journey crossing the ocean to America. The occasion was the celebration of a successful growing season, the expression of gratitude for, as was written by one of the pilgrims, “having health and strength, and all things in good plenty”. Dozens of Native Americans were included in this celebration, perhaps now a reminder that at our core, we can choose to see the inherent dignity and perfection of each person, no matter our differences.
Nell’anno 1621, ebbe luogo la prima “festa del raccolto”, con i Pellegrini che erano sopravvissuti alla traversata dell’Oceano per raggiungere l’America. L’occasione celebrava il primo raccolto di successo, l’espressione di gratitudine per, come fu scritto da uno dei pellegrini, “avere salute e forza, e tutte le cose in abbondanza”. Dozzine di nativi americani presero parte alla celebrazione e questo ci ricorda che nel profondo possiamo scegliere di vedere la perfezione e dignità innate di ogni persona a prescindere dalle differenze.
This day of giving thanks was first nationally recognized by our 16th President, Abraham Lincoln. In his proclamation, he encouraged the people to express gratitude “as with one heart and voice” and to live with the goal of “peace, harmony, tranquillity and union.”
Questo giorno del Ringraziamento fu riconosciuto per la prima volta dal nostro sedicesimo Presidente, Abraham Lincoln. Nel suo discorso, incoraggiò la gente a rendere grazie “con un unico cuore e una unica voce” e vivere con l’obiettivo di “pace, armonia, tranquillità e unione.”
And so to Pino and Patrizia, to the gifted teachers, the dedicated operators, and the precious students of Ego-Center; to all of you our Shen family in Parma, your Shen family in America send you our deepest gratitude for the one heart and one voice we share in this journey. 
May we all live each day committed to peace, harmony, tranquillity and union.
E così, a Pino e Patrizia, ai bravi Insegnanti, ai dediti Operatori e ai preziosi studenti dell’Ego-Center; a tutti voi della nostra famiglia Shen a Parma, la vostra famiglia Shen in America vi manda la sua più profonda gratitudine per l’unico cuore e l’unica voce che condividiamo in questo viaggio. 
Possiamo tutti noi vivere ogni giorno impegnandoci per la pace, l’armonia, la tranquillità e l’unione.

Wassim, Elisabeth, Betsy, Cacky, Christina, Jill, Laurie, Virginia and all the Shen students.

martedì 24 novembre 2015

Programma gratuito "Insieme per Creare Armonia"

L’Associazione Ego Center di Parma, nel mese di ottobre, ha realizzato con grande successo il 6° Festival dell’Essere, un momento di condivisione di cultura e divertimento con relatori di varie discipline e filosofie.
Adesso, per il periodo che va dal 28 novembre 2015 al 24 aprile 2016, abbiamo pensato di dare vita ad un nuovo progetto, completamente gratuito dedicato a tutti coloro che vorranno parteciparvi, che abbiamo denominato “Insieme per creare Armonia”, in quanto di armonia oggi si sente sempre più il bisogno.
Se avete ricevuto dai vostri amici e conoscenti che già frequentano l’Associazione Ego Center volantini e biglietti d’invito potrete insieme a noi diventare una parte viva di questo programma. Potrete infatti contattare la realtà dell’Associazione Ego Center (o approfondirne la conoscenza), che da anni opera per creare tanta armonia e gioia intorno a sé, partecipando gratuitamente agli eventi programmati e condividendo così l’atmosfera stimolante e rilassante che si respira presso l’Associazione. 
Ognuno di voi potrà così rappresentare una scintilla luminosa che andrà ad accendere altre luci nel mondo in cui vive e lavora
I responsabili dell’armonia o disarmonia che ci circondano siamo propri noi tutti ed è per questo che siamo qui, 
INSIEME, PER CREARE ARMONIA
Anno 2015

Novembre
- sabato 28, ore 15,00-16,00 (in video conferenza con Mi e Al): Conferenza di Pino FerroniUtilità e funzione delle Discipline a Mediazione Corporea” (1° Shen)
- domenica, ore 10,30-11,30 (in video conferenza con Mi e Al): Conferenza di Pino Ferroni Il Cuore nella Filosofia della Medicina Tradizionale Cinese e nell’HearthMath” ( 1° Shen)

Dicembre
- domenica 13, ore 15,45-17,00 (in video conferenza con gli USA, Mi e Al): Conferenza di Pino Ferroni “Fogli sulla Realtà e Biomassaggio Energetico®” (2° Shen)
- sabato 19, ore 18,00-20,00 (in video conferenza con Mi e Al): Conferenza di Pino Ferroni “Discorsi sul Tao” (1° Shen)  (con buffet finale)
- martedì 22, ore 18,00-19,00 incontro “Meditazione di Trasformazione” con Rita Caprioglio 

Anno 2016

Gennaio
- sabato 16, ore 14,30-15,30 (in video conferenza con Mi e Al): Conferenza di Pino Ferroni “I Tre cervelli” ( 2° Shen)
- sabato 16, ore 15,45-17,00 (in video conferenza Mi e Al): Conferenza di Pino Ferroni “Introduzione ai Fogli della Realtà” ( 3° Shen)
- domenica 24, ore 15.45-17,00 (in video conferenza con gli USA, Mi e Al): Conferenza di Pino Ferroni “Scuola Huang-Lao: Trigramma Cielo” ( 4° Shen)

Febbraio
- sabato 13, ore 14,30-15,30 (in video conferenza con Mi e Al): Conferenza di Pino Ferroni “Intelligenza del Cuore” ( 2° Shen)
- sabato 13, ore 15,45-17,00 (in video conferenza con Mi e Al): Conferenza di Pino Ferroni “Scienza dell’Essenza e della vita” (3° Shen)
- mercoledì 17, ore 21,00-22,30: “Introduzione al Corso: Stress, Postura, Carattere” con Enzo Barbieri e Roberta Sfulcini
- sabato 27, ore 18,00-19,30 (in video conferenza con Mi e Al): “Huang-Lao: Trigramma Cielo-Terra” (4° Shen)

Marzo 
- martedì 08, ore 18,30-19,30 “Incontro dedicato a tutte le donne” con Rita Caprioglio
- sabato 12, ore 14,30-15,30 (in video conferenza con Mi e Al): Conferenza di Pino Ferroni “Intelligenza emotiva” (2° Shen)
- domenica 13, ore 15,30-17,00 (in video conferenza con gli USA, Mi e Al): Conferenza di Pino Ferroni “Tre, Cinque, Uno” (3° Shen)
- domenica 20, ore 09,00-10,00 (in video conferenza con  Mi e Al): Conferenza di Pino Ferroni “L’intrecciarsi del Drago e della Tigre” (4° Shen)

Aprile
(Mese di appuntamenti e di partecipazione alle scolastiche Shen di Parma delle Operatrici USA e della Scolastica del 2° Shen USA)
- sabato 09, ore 15,45-17,00 (in video conferenza con Mi e Al): Conferenza di Pino Ferroni “Impiego dei simboli dell’Yijing” (3° Shen)
- domenica 10, ore 09,00-10,00 (in video conferenza con Mi e Al):  Conferenza di Pino Ferroni “Alchimia di Acqua e Fuoco” 
- sabato 16, ore 14,30-15,30 (in video conferenza con Mi e Al): Conferenza di Pino Ferroni “Drago Nero e Tigre Oscura” (2° Shen)
- sabato 16, ore 18,30-19,30 (in video conferenza con Mi e Al): Conferenza di Pino Ferroni “L’Arte del Cuore” (1° Shen)
- sabato 16, ore 21,00-22,00 - Conferenza di Rita Caprioglio - Pietro Mori “Sinergia fra Qi Gong e Medicina Naturale” con happening finale.

venerdì 20 novembre 2015

Una riflessione di Antonella Mazzabò

Ho letto ora il post di Ornella riguardo il suo sogno ed ho il cuore che mi esce dal petto.
Fino a poco tempo fa mi sarei fatta la solita domanda: "Com'è possibile?"
Domenica notte, dopo la scolastica, ho fatto esattamente lo stesso sogno!!!
Non mi faccio più così spesso questa domanda, perchè ora so che tutto è possibile, anche fare lo stesso sogno della mia compagna Ornella.
Ora so che basta esserci, essere qui, a casa, tra cielo e terra ed emozionarsi alla vita e alle lezioni poetiche del mio maestro. Ho infatti scoperto, grazie a Pino, che tutto può essere poesia, sensazioni, emozioni, paesaggi, suoni e sapori.
Ora sto vivendo più lentamente, tanto da riuscire ad accorgermi proprio di ciò che ho sempre avuto davanti agli occhi tutti i momenti, ma che non ho mai apprezzato perchè non vedevo niente, NON SENTIVO NIENTE.
Oggi mi sento, oggi vivo.
In questo mio faticoso e meraviglioso percorso di vita e di scolastica so che ho ancora molta strada da fare, però percepisco di essere nella direzione giusta: verso Sud!!!!
Antonella


Commento:
Questo fiore un dono per te e all’anima di tutto il tuo gruppo scolastico di 3° Shen. Sarete domani splendidi Naturopati e Operatori in Discipline Bio-Naturali e, insieme a noi, porterete ARMONIA nel mondo.
Pino

mercoledì 18 novembre 2015

Dalla Lezione di sabato 14 novembre di Pino Ferroni Post di Ornella e Monia

Ornella
Qualche sera fa ho fatto un sogno: volavo, volavo ed era la cosa più naturale possibile, bastava solo prendere una leggera spinta, crederci e poi cominciare a librarsi in aria. Dapprima mi muovevo in modo un po' scomposto ma poi il mio corpo si adeguava al vento e si alzava in modo armonico, vibravo nel cielo, librarmi in alto nell'aria mi dava un senso di apertura e di libertà; poi tornavo a terra, quella terra che mi dava sicurezza e che è sempre stata lì a sostenermi. Era solo la mente che limitava i movimenti del mio corpo. Mi sono svegliata di colpo e ho sorriso, mi sono detta: “Di cosa mi stupisco? Tutti siamo in grado di volare, abbiamo solo dimenticato che siamo in grado di farlo”. Questo sogno mi ha donato grande leggerezza al cuore e ho cominciato così la mia giornata.
Come sempre più spesso accade, le lezioni del mio maestro arrivano nel momento giusto; mi accompagnano per mano nel mio percorso di crescita personale, per una comprensione più profonda di me stessa. Pochi giorni dopo, infatti, durante il week-end di scolastica Pino legge un testo di Zhuang-zi : 
“Nell'abisso che si estende al Nord  vive un pesce il cui nome è Kun. 
Kun è grande, non si sa quante migliaia di lì. Si trasforma e diventa un uccello il cui nome è Peng. Peng ha un dorso, non si sa di quante migliaia di lì. Con un grande sforzo prende il volo. Le sue ali ricadono come le nubi del Cielo. L'uccello vola al di sopra dei flutti, poi si dirige verso l'abisso che si estende al Sud. L'abisso del Sud, è il Bacino del Cielo.  (…) Peng quando si dirige verso l'abisso del Sud, batte l'acqua per tre migliaia di lì. Prende appoggio sull'aria che ha pressato con un ampio battito d'ali e si eleva a novanta migliaia di lì. Poi se ne va. Per sei mesi invia un Soffio…
Quelle parole mi sono vibrate dentro come il suono melodioso di un'arpa, ho compreso finalmente l'intuizione che mi era arrivata in sogno. Dall'abisso del Nord, la trasformazione in Peng, che con grande sforzo e coraggio sto compiendo su me stessa, mi ha permesso di spiccare il volo e di dirigermi a Sud.
“Abbandonando le nuvole sul dorso e portando il cielo sereno Peng vola verso sud.”
 Noi non possiamo cambiare il passato, ma la realtà la possiamo formare giorno per giorno attraverso la nostra volontà, che è rappresentata dal cielo. Appoggiandoci al vento…” (Cit. Pino) 
L'ampio spazio che mi viene dato dal mio Operatore, il quale mi sostiene, è fondamentale per il Soffio, è lo spazio necessario per poter ESSERE.
So che Peng dovrà viaggiare migliaia di lì, e che questo viaggio sarà un alternarsi di nuvole, ma saranno meno minacciose di quelle lasciate alle spalle con l'abisso del Nord; mi sono ricordata che so volare e che questo viaggio non terminerà più.
“Un viaggio verso infiniti lontani, che altro non è che la somma di tanti finiti” in un movimento continuo di crescita. Grazie!
Monia
Può sembrare banale ma non ti ringrazierò mai abbastanza Pino per la tua autenticità, per la perseveranza e la pazienza che conservi da sempre nel trasmetterci tutto questo, per la poesia che ci fai vivere quando ci decodifichi i testi antichi, per la generosità d'animo che applichi in ogni circostanza, per la semplicità che ti fa talvolta dimenticare di dire il grande riconoscimento statunitense verso  il metodo da te ideato, per la gioia che hai negli occhi e che riempie i miei di lacrime di commozione quando attentamente osservi chi, nelle varie scolastiche, si sperimenta in questo percorso di vita e per avermi aiutato a comprendere le infinite possibilità con cui si può riempire la vita…

lunedì 16 novembre 2015

Noelle - Shen Reflection, September 2015-Inviato da Wassim Nehme

I’ve been consciously avoiding trying to put my Shen experience into words since my very first session with Betsy several years ago. I entered that session not knowing fully what to expect. I was so selfconscious about being touched, even by Betsy who I had known for years prior, and who had helped me deliver both of my children. I spent my entire time on the table seeing myself through a critical eye (which I now know wasn’t Betsy’s, but rather my worst fears of what anyone would think as they viewed my body) and waiting for the mystical, magical something that was supposed to be the emotional part of the work. I wasn’t a neurotic mess the entire time, and I could experience some of the enjoyable effects of the technique, but most of the time I was thinking “I bet my feet are really dry and scratchy.” Long pause. “I wish I had worn nicer underwear. Next time I’ll pay better attention to shaving.” Another pause. “When she pushes down like that I bet she can really feel how flabby my legs are.” After half a session: “Why don’t I feel anything?” Pause. “Isn’t this supposed to help me feel better? What am I supposed to feel?” Later: “What’s wrong with me that don’t I feel anything?” It went on and on. I knew enough to know that this anxious innerchatter wasn’t going to help my situation, and I tried, really I did, to calm my mind and have the therapeutic experience that I thought Shen was supposed to provide.
Ho consapevolmente evitato di provare ad esprimere verbalmente la mia esperienza Shen a partire dalla mia prima sessione con Betsy diversi anni fa. Ho cominciato  quella seduta non sapendo esattamente cosa aspettarmi. Ero molto imbarazzata sull’essere toccata, perfino da Betsy che conoscevo da anni e che mi aveva aiutato a partorire entrambi i miei figli. Ho passato tutto il tempo sul lettino guardandomi con occhio critico (che sapevo non essere quello di Betsy ma piuttosto le mie peggiori paure di ciò che si potrebbe pensare vedendo il mio corpo) e aspettando quel qualcosa di magico e mistico che sarebbe dovuta essere la parte emotiva del lavoro. Non sono stata nervosa per tutto il tempo e ho potuto fare esperienza di alcuni dei piacevoli effetti della tecnica ma la maggior parte del tempo pensavo: “scommetto che i miei piedi sono molto secchi e ruvidi” Lunga pausa “Vorrei aver indossato una biancheria migliore. La prossima volta starò più attenta alla depilazione”. Un’altra pausa “Quando preme così scommetto che riesce a sentire quanto le mie gambe sono flaccide”. dopo mezza seduta: “Perché non sento niente?” Pausa “Non dovrebbe aiutarmi a stare meglio? Come mi dovrei sentire?”. Più tardi: “Casa ho che non va visto che non sento niente?”. E continuavo così. Sapevo abbastanza per riconoscere che questa ansiosa voce interna non mi aiutava e ho provato veramente a calmare la mente e ad avere l’esperienza terapeutica che pensavo che lo Shen potesse dare.
And then, near the end of treatment 2, as Betsy used both hands to brush the hair away from my face, smoothing it away from my temple, out of my eyes, I truly felt the tenderness of that touch, and had for a flash, a memory of my grandmother. The only person in my memory who might have so lovingly brushed away my hair like that. Tears. The intensity of that memory lasted only a few moments, but it was my glimpse of what Shen could be, if I could get out of my own way. I didn’t think my way to that feeling, I felt it. I’ve been trying not to think too hard about this experience ever since, a move that is decidedly against my nature.
Poi verso la fine del secondo trattamento, quando Betsy ha usato entrambe le mani per spostarmi i capelli dalla faccia, spostandoli via dagli occhi, ho sentito veramente la tenerezza di quel tocco e per un attimo ho ricordato mia nonna. L’unica persona che ricordo che avrebbe potuto spostarmi i capelli così amorevolmente. Lacrime. L’intensità di quel ricordo durò solo pochi istanti ma fu una presa di consapevolezza di ciò che lo Shen poteva essere se se avessi fatto tacere la mente. Non avevo pensato a quella sensazione, l’avevo percepita. Finora ha cercato di non pensare troppo a questa esperienza, cosa che è decisamente contro la mia natura.
And for a long time, I didn’t want to think too much about the Shen technique either. My initial impulse was to do some research right away, to try to figure out the science of the pressure points, discover the etymology of Shen, figure out what it had in common to other bodywork techniques. An initial google search didn’t reveal much. I started to worry. What if it was all just made up? I knew that if I couldn’t legitimize this process with some research, it would be ruined for me? I wouldn’t be able to take it seriously. So, in another move contrary to my nature, I decided to just stop searching and go along with it. I felt like I wanted to protect the potential of this process? I trusted Betsy. And so, even as I signed up for the Intro class, years after I began receiving treatments, I consciously tried not to overthink it.
E per lungo tempo non ho voluto neanche pensare troppo alla tecnica Shen. Il mio impulso iniziale fu di compiere delle ricerche, di cercare di comprendere la scienza della digito pressione, scoprire l’etimologia di Shen e capire che cosa aveva in comune con le .altre tecniche corporee. Una prima ricerca Google non rivelò molto. Iniziai a preoccuparmi. E se fosse stato solo falso! Sapevo che se non fossi riuscita a confermare questa tecnica con delle ricerche sarebbe stata rovinata per me, non sarei stata in grado di prenderla seriamente. Tuttavia facendo un’altra cosa contraria alla mia natura decisi di smettere di ricercare e mi lasciai trasportare. Sentii che volevo proteggere il potenziale della tecnica: mi fidai di Betsy. Quindi quando mi iscrissi al gruppo Shen introduttivo , anni dopo aver iniziato a ricevere i trattamenti, provai consapevolmente a non pensarci su troppo.
I feel that for quite a while, years certainly, for me, the real benefit of Shen treatments was to simply have pleasant physical experiences. At its most surface level, it was an hour of relaxation in the midst of a busy work week, “me time” to recharge after taking care of two young children. Slowly, though, I believe it taught me to have feelings. Shen taught me that feelings are physical? you feel†them. I wasn’t quite as emotionally dead as I’m making myself sound, but after years of practice as a child and young adult, I had learned quite well how to lock down my emotions, how to numb out so thoroughly that, as an adult, even the happiness I felt with my children was muted.
Sento che per un certo periodo, sicuramente anni, per me il reale beneficio dei trattamenti Shen su semplicemente quello di avere esperienze fisiche piacevoli. Ad un livello più superficiale era un’ora di relax nel bel mezzo di una settimana di lavoro impegnativa, un tempo da dedicare a me stessa per ricaricarmi dopo essermi presa cura di due bambini piccoli. Tuttavia credo che lentamente mi insegnasse a percepire emozioni. Lo Shen mi ha insegnato che le emozioni sono fisiche, le percepisci. Non ero così emozionalmente morta come mi descrivo ma dopo anni di pratica nell’infanzia e nell’adolescenza avevo imparato abbastanza bene a bloccare le mie emozioni, ad intorpidirle così a fondo che da adulta perfino la felicità che sentivo con i miei bambini era attenuata.Our classes and my individual sessions both reminded me not to numbout and ensured that I couldn’t. There were times when I didn’t want to go to class because it would have just been easier not to feel, not to do the work. But as the years passed, it became more comfortable to be a feeling person. I don’t dread classes, I can more easily articulate the experience of a treatment, and I’m generally more attuned to my emotions and less likely to checkout of my life during stressful times.
I gruppi di Shen e le sessioni individuali mi ricordavano di non intorpidirmi e si assicuravano che non lo facessi. In alcune occasioni non volevo partecipare ai gruppi perché sarebbe stato più semplice non sentire, non fare il lavoro. Ma con il passare degli anni diventò più facile essere una persona sensibile. Non salto i gruppi, posso vivere molto più facilmente l’esperienza di un trattamento e sono generalmente più in armonia con le mie emozioni e meno incline a fuggire dalla mia vita durante i periodi stressanti.
Because I had made this progress in becoming a feeling person, I was ready to learn more about Shen, both in its philosophy and in performing treatments myself. My experiences eased any concerns that my learning might talk me out of participation, and I had become comfortable enough in receiving treatments that I was able to start connecting (or reconnecting) words and thought to the physical experience of Shen.
Siccome avevo fatto progressi nel diventare una persona sensibile, ero pronta a saperne di più sullo Shen, sia sulla sua filosofia, sia sulla pratica dei trattamenti. Le mie esperienze dissolsero ogni dubbio che ciò che ciò che stavo imparando si sovrapponesse fra me e le mie sensazioni e diventai così abituata a ricevere trattamenti che cominciai a collegare parole e pensieri all’esperienza fisica dello Shen.
Our classes in the past year have been tremendously helpful to me. After our previous
intensives, I had been struggling with how I could make Shen a more consistent part of my life. I often felt great after a session or a class, but would quickly fall back into my habit of robotically moving through the tasks of life with little connection to my emotional life. I feel that the focus of our classes this past year truly helped me to develop an understanding of Shen that I could take with me for those times when I wasn’t actively experiencing the bodywork. I don’t have a religion. I stopped believing in God a long time ago. But my understanding of the philosophical underpinnings of Shen make sense to me. The idea that we are all composed of the energy of the universe and that we can diminish or replenish that energy within ourselves and with othersthat’s a worldview
I can believe in. And the shared experience of a Shen class, the energy of a group of people coming together, caring for one another, working through the joys and sorrows of our shared humanitythat I can feel, that I can believe in. 
I Gruppi Shen dell’anno scorso mi furono incredibilmente d’aiuto. dopo gli intensivi lottavo per rendere lo Shen una parte più consistente della mia vita. spesso mi sentivo molto bene dopo una seduta o un Gruppo ma tornavo molto rapidamente alla mia abitudine di affrontare la vita roboticamente e con poca connessione alle mie emozioni. Sento che il punto cruciale dei nostri gruppi di quest’anno mi ha veramente aiutato a sviluppare una comprensione dello Shen che posso portare con me anche quando non sto facendo attivamente esperienza del lavoro corporeo. Non ho una religione. Ho smesso di credere in Dio molto tempo fa ma la comprensione dei pilastri filosofi dello Shen ha senso per me. L’idea che siamo composti interamente dell’energia dell’universo e che possiamo diminuirla o aumentarla in noi stessi e con gli altri è una visione del mondo in cui posso credere. E l’esperienza condivisa di un gruppo Shen, l’energia di un gruppo di persone che si riuniscono, che si prendono cura gli uni degli altri, che lavorano attraverso le gioie e i dolori della nostra condivisa umanità è qualcosa che posso sentire, in cui posso credere.
And so, I’m ready to see my Shen family again, to resume our learning and continue to strive to understand what my body can reveal to me. Until Sunday...I’m sending you my love and my gratitude.
Perciò sono pronta a rincontrare la mia famiglia Shen, a riprendere il nostro apprendimento e continuare a sforzarmi di comprendere cosa il mio corpo può rivelarmi. Ci vediamo domenica. Vi mando il mio amore e la mia gratitudine.

venerdì 13 novembre 2015

Insieme per creare Armonia

L’Associazione Ego Center di Parma, nel mese di ottobre, ha realizzato con grande successo il 6° Festival dell’Essere, un momento di condivisione di cultura e divertimento con relatori di varie discipline e filosofie.
Adesso, per il periodo che va dal 28 novembre 2015 al 24 aprile 2016, abbiamo pensato di dare vita ad un nuovo progetto, completamente gratuito dedicato a tutti coloro che vorranno parteciparvi, che abbiamo denominato “Insieme per creare Armonia”, in quanto di armonia oggi si sente sempre più il bisogno.

Il progetto prevede:
- Una serie di lezioni tenuto dal nostro Presidente Pino Ferroni
- Una serie di eventi teorico-pratici sui concetti della bioenergetica occidentale ed orientale tenuti da Operatori qualificati dell’Associazione
- Una serie di incontri teorico-pratici sul nostro fiore all’occhiello, il ‘Tocco Shen’, tenuti dai Docenti della Scuola Professionale Kairos s.r.l.
- Una serie di incontri teorico-pratici sul Qi Gong e sulle Ginnastiche Energetiche Orientali tenuti da Conduttori qualificati dell’Associazione
- Teoria e sperimentazione del programma HearthMath sulla coerenza Cuore-Mente
Se avete ricevuto dai vostri amici e conoscenti che già frequentano l’Associazione Ego Center volantini e biglietti d’invito potrete insieme a noi diventare una parte viva di questo programma. 
Potrete infatti contattare la realtà dell’Associazione Ego Center (o approfondirne la conoscenza), che da anni opera per creare tanta armonia e gioia intorno a sé, partecipando gratuitamente agli eventi programmati e condividendo così l’atmosfera stimolante e rilassante che si respira presso l’Associazione. Ognuno di voi potrà così rappresentare una scintilla luminosa che andrà ad accendere altre luci nel mondo in cui vive e lavora. I responsabili dell’armonia o disarmonia che ci circondano siamo propri noi tutti ed è per questo che siamo qui, INSIEME, PER CREARE ARMONIA.
Primo incontro: sabato 28 novembre, ore 15,00 - 16,00 - Utilità e funzione delle Discipline a Mediazione Corporea” 
Secondo incontro: domenica 29 novembre, ore 10,30 - 11,30 - “Il Cuore nella Filosofia della Medicina Tradizionale Cinese e nell’HearthMath” 
Terzo incontro: domenica 13 dicembre, ore 15,45 - 17,00 “Wu Zhen Pian (fogli sulla realtà) e Biomassaggio Energetico®”
Chiude l’anno 2015 sabato 19 dicembre, ore 18,00 - 20,00 una conferenza (con buffet finale): “Discorsi sul Tao”

giovedì 12 novembre 2015

Ultima parte di un pensiero personale - Post di Lucia Gnoli

Sono responsabile per me stessa ma non sono SOLA!!!!
Mentre trascrivevo queste pagine sul pc per farle poi leggere a Pino, sentivo che stavo tralasciando qualcosa…
Ecco! Lo Shen che mi viene insegnato (per poterlo a mia volta donare) in realtà lo sto vivendo nel corpo, nelle emozioni, nelle percezioni della mia realtà presente e passata perché mi viene Donato con tutto il cuore da chi si è preso in carico, assieme a me, il mio Benessere, la mia Trasformazione. 
L'essere Accolta e Accettata totalmente per ciò che sono, è ciò che mi rende libera dalle gabbie di lacrime e rabbia che mi sono messa addosso perché non potevo fare altro. 
Allora so che non sono SOLA perché qualcuno si è preso la responsabilità di amarmi e farmi sapere che Io sono Amabile, che Io sono Amata e che sono indispensabile in questo Universo, ma soprattutto sono indispensabile per me e per le persone che mi vogliono bene!
Terra  yin ricettiva che trasforma…
E nutre!!
Dov'è il fondo di questa Ricezione? Dove va a finire tutto?
Quando, dopo quanto tempo le cose che entrano si trasformano?
Se guardi c'è solo un “buco”, niente capace di contenere, solo un Passaggio: “arriva e se ne va”, pieno e vuoto nello stesso momento. 
Ma per Digerire tutto questo, per trasformare ciò che entra e che noi riteniamo brutto perché ci fa soffrire, in qualcosa di bello, perché ci fa stare bene, occorre che ci sia un Enzima potentissimo, un Enzima Supereroe!
Non può essere altro che lo Shen, il Cuore nel Cuore, l'Amore l'unico enzima capace di TRASFORMARE o Trasmutare, un cuore afflitto, solo, angosciato in un Cuore sereno e capace di provare Gioia per la vita, per Sé e per coloro che ha vicino.
Riesco a sentire qualcosa di simile, solo quando sento vicino al mio, il cuore dei miei figli. Non importa se stiamo giocando o facendo le coccole o potrebbe essere anche un “rimprovero”. Alle volte sono loro che rimproverano me, il più delle volte sono io che li richiamo per i loro comportamenti ma la correzione funziona solo se faccio loro presente come sto, come mi sento, quale emozione suscita in me il loro comportamento, sennò rimane uno sterile “arrabbiarsi” e pretendere cose incomprensibili per loro. 
Ma quando incontro il loro cuore, sento più vicino anche il mio!





martedì 10 novembre 2015

La meraviglia del semplice - Post di Daniele Dimarte

Ho una struttura forte, anche se fortunatamente meno rigida di un tempo. Devo ringraziare di quello che mi è stato donato, perché ha resistito a tutti i prolungati sforzi fisici che gli ho fatto sopportare e perché ha contribuito a mantenere un equilibrio mentale in anni difficili, anche se ora questa consapevolezza mi lascia una costante sensazione di malinconia. 
In una recente lezione di energetica cinese di Pino su terra-terra/terra-cielo e della loro armonizzazione, ho percepito molto forte questa malinconia che mi ha lasciato una sensazione fisica di freddo. 
La mia mente prima  era serena, quasi felice, le nozioni erano semplici e non mi erano sconosciute, anzi riguardavano qualcosa che avevo già compreso o almeno così credevo, eppure il risultato era stato completamente differente, la vibrazione percepita era differente.
Sto riguardando ora i miei appunti, in questi anni ne ho presi quaderni interi, per cercare una comprensione, ma era una semplice introduzione ad un massaggio libero sull'azione conforme. Semplice: questa parola è un po' di tempo che mi gira in testa ed è quello che ho visto quando Pino è andato a lettino. Una volta avrei osservato ogni movimento delle sue mani, ma non questa volta, ero distante perciò mi sono lasciato meravigliare dalla semplicità. La vibrazione era sicuramente arrivata anche prima, ma questa impossibilità di vedere, il concedere a me stesso di meravigliarsi e la giusta distanza dalla fonte di una forte emozione, ha fatto arrivare il messaggio. Spesso sento che un passo indietro è il solo modo per me di accogliere una forte emozione e credo che per me sarebbe un traguardo riuscire ad accogliere qualcuno con un abbraccio, come quello che ho visto dare da Pino. Prima era il mio corpo a mettere distanza ora forse non più così tanto. Ci sto lavorando e se qualcosa in vibrazione entra qualcosa forse riesco anche a trasmettere.
Sono appena tornato dalla mia serata di ginnastiche energetiche orientali, le condizioni erano terribili, il riscaldamento non era partito ed ho dovuto improvvisare qualcosa di intenso e breve. Non ho potuto fare lezione, ma c'ero, la vibrazione di quello che volevo passare è arrivata e le persone sono tornate a casa con il sorriso, nonostante tutto.
Forse oggi ho fatto un altro passo avanti per essere Conduttore e Operatore e non solo un discreto insegnante.
Inutile cercare una comprensione di quello che è accaduto nella mia mente, la risposta è circa due spanne più in basso e un poco a sinistra.
Con la meraviglia del semplice.