martedì 13 ottobre 2015

Vivere il corpo di Monia Nizzoli e Stefania Brighenti

Partecipando al Festival dell'Essere nelle giornate di sabato 10 e domenica 11 è stato veramente bello e interessante entrare in contatto tramite le conferenze, con diverse realtà a noi tutto sommato poco conosciute, realizzate da persone che con coraggio, determinazione e tanto entusiasmo, hanno fatto scelte di vita, anche molto impegnative e che continuano con passione a portare avanti (con non poche difficoltà) sia come modo d'essere che come lavoro, consci che il ritorno più grande non è certamente quello economico ma quello di aver migliorato la propria qualità di vita e di vivere armoniosamente con l' ambiente che ci ospita.
In quanto Operatrici in Discipline Bionaturali ci soffermiamo per condividere la nostra esperienza vissuta durante la conferenza tenuta da Nicol Campari perché abbiamo potuto cogliere alcuni aspetti comuni a due differenti discipline: da una parte la DanzaMovimentoTerapia, dall'altra la Sensibilizzazione Emozionale®.
Entrambe rappresentano, per ciascuno di noi, la possibilità d'intraprendere un percorso personale di consapevolezza corporea che è al tempo stesso consapevolezza di se stessi e che pian piano si trasforma in un modello di vita, semplicemente più autentico e in armonia con la nostra natura.
Superati i condizionamenti sul corpo ad opera della mente castrante e delle sue gabbie (giudizi, preconcetti, paure ecc.) il corpo torna ad essere davvero un tuttuno con mente ed emozioni e ne diventa al tempo stesso la loro libera espressione.
Nicol tutto questo lo ha sperimentato su se stessa come noi lo sperimentiamo prima su di noi e ce ne ha dato esempio quando con i presenti (a lei per lo più estranei) lo ha condiviso, parlando di sé e della sua esperienza fatta di tanta sofferenza e paure. Nicol ha parlato più volte di "piacere", piacere del movimento, piacere di essere nel movimento e di esprimersi in quel movimento. Noi che eravamo guarda caso sedute vicine, cercavamo di contenere la nostra emozione, ma era chiaro che non ci saremmo riuscite. Sapevamo che parlava di quel piacere che crescendo avevamo anche noi perduto e che ora possiamo dopo anni di percorso vivere di nuovo: il piacere provato ognuno nella propria misura, quando eravamo bambini ma che si dimentica quando iniziamo a erigere ciascuno la propria corazza.
Arriviamo al momento della dimostrazione di una danza delle mani che Nicol ha fatto vedere proprio per far capire che non ci sono limiti fisici di nessun tipo che ti possono estraniare dalla possibilità di esprimerti.
D'altra parte è la mente che divide, che separa, che nega.
La danza delle mani è stata per noi estremamente toccante, in quel movimento solo apparentemente più piccolo, abbiamo visto la somiglianza assaporato l'ampiezza, il respiro, la potenzialità che nella nostra tecnica si esprime nei "liberi" e, per citare le parole di Pino, al quale tante volte durante gli anni scolastici incredule chiedevamo: "ma come fai a fare quello che fai con le mani? Riportiamo :
"Quando sei e non fai, allora la mano si apre, il movimento scorre, l'Energia fluisce libera, i contorni sfumano, l'io e tu si confondono nella consapevolezza delle reciproche individualità e allora il massaggio diventa creatività , dialogo tonico, condivisione. Chi ti guarda non vede più un massaggio, vede il comporsi di una musica, un'armonia energetica che avvolge e coinvolge e anche lo spettatore diventa parte attiva di quella creazione. Solo allora possiamo veramente cogliere al di là di ogni intellettualismo, la meraviglia che siamo e il potenziale che ognuno di noi ha dentro di sé".
Queste parole un giorno erano solo un desiderio, poi son diventate la nostra realtà attraverso l'esperienza diretta: ecco la commozione e l'immensa gratitudine provata.  Grazie Nicol e grazie Pino.

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