In una sala gremita (graditissima la presenza di molti degli allievi della Scuola di Milano associata alla nostra, facente capo a Marina Lombardi), Pino ci ha prima di tutto raccontato un po’ di sé, condividendo con noi un breve riassunto del suo percorso personale, con particolare riguardo alle occasioni che la vita gli ha fornito ( e che lui ha prontamente colto) per diventata una persona equilibrata e saggia, per noi un vero Maestro.
Dalle letture giovanili, che già avevano mosso la sua coscienza e il suo desiderio di cambiamento, ai primi impieghi in un mondo tutt’altro che attento alla spiritualità, ma che gli hanno fornito l’occasione per entrare in contatto con la bioenergetica di Alexander Lowen e i testi taoisti della Scuola della Realtà Completa che lo hanno introdotto alle tematiche della Filosofia della Medicina Tradizionale Cinese e dello Shen.
A questo punto, l’aggancio con il tema della serata: l’Arte del Cuore.
Per gli antichi cinesi, per poter esercitare quest’arte, il Cuore deve essere “vuoto”. Ma mentre per noi occidentali questo aggettivo ha un’accezione negativa, non è così per i cinesi, per i quali questa parola è sinonimo di “vuoto di elementi inutili e dannosi” e quindi pronto ad accogliere l’amore per l’altro.
Attraverso un percorso scandito dai trigrammi, Pino ci ha guidato verso il concetto che maggiormente caratterizza la nostra Scuola e la rende unica: quello di Shen, rimandandone l’approfondimento alla successiva fase del Festival (sabato 17 e domenica 18 ottobre), ad esso particolarmente dedicata.
Patrizia Vetri
Patrizia Vetri
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