mercoledì 28 ottobre 2015

Ancora sulla Lectio Magistralis - Post di Valentina Muto

Oggi Pino, durante il week-end della mia scolastica ha fatto una lezione, come ha detto Rita, magistrale, in gergo il TOP.
Per tutto il tempo o avevo punti interrogativi o sorridevo perché certe frasi, i concetti, la semplicità con la quale lui li esprime, mi arrivavano nell’addome attraverso una sensazione di calore. Non ricordo chi mi disse, o forse l’ho letto da qualche parte, che noi non abbiamo la capacità di percezione dei nostri organi perché altrimenti dovremmo avere un cervello ancora più elaborato, che ci permetta di vivere mentre si sente anche tutto ciò che accade dentro. Mi è lampato questo ricordo mentre Pino diceva, “l’essere umano ha sempre cercato di conoscere l’inconoscibile”. A parer mio e probabilmente sto dicendo una cosa assurda, questo tizio era più fuori di me. Ma tu pensa come si sia stravolta la prospettiva, invece di prestare attenzione all’interno pensiamo di non esserne capaci per privilegiare l’attenzione all’“esterno”. Tra il percorso di Biomassaggio e il Qi Gong, io e sicuramente altre migliaia di persone, percepiamo ciò che accade dentro di noi, chiaramente non stiamo ogni minuto della giornata a seguire il percorso della saliva al nostro interno, però possiamo farlo e ne abbiamo la capacità, diversamente siamo lì a struggerci per sapere cosa accade fuori dal nostro pianeta Terra. La conoscenza è molto importante ed utile, ma secondo me stiamo esagerando. 
Io personalmente sono molto diretta nel cercare di comprendermi e a livello mentale ho parecchia consapevolezza di diverse cose, ultimamente però mi sono accorta che non serve a niente, cioè ai fini della trasformazione la consapevolezza deve passare dal corpo e quello che io faccio con la mia mente è solo un controllo che mi evita la paura dell’ignoto. Penso che sia un po’ il terrore di molti e forse per questo vogliamo avere padronanza dell’inconoscibile ma Pino ha detto “conoscere senza fare non ha significato”.
E’ pazzescamente vero, ad esempio sento persone dire: «Non inizio un percorso di biomassaggio perché so che uscirebbero cose pesanti». Intanto, quanto il sapere mentale porti alla presunzione, perché poi noi pensiamo che una cosa sia pesante ma abbiamo la percezione di essa nel momento in cui l’abbiamo vissuta, da bambini ad esempio, quindi il ricordo sarà enorme ma, in proporzione a come siamo oggi, è più piccola quella cosa. Poi la sola consapevolezza mentale non fa crescere, sai ma se non fai non trasformi e questo per me è realissimo e infatti posso appendere al chiodo libri e quant’altro perché basta mente, adesso solo corpo.
E’ stato scioccante per me la comprensione di una cosa che in realtà è stata detta da Pino diverse volte: Xin è mente-cuore, siamo noi che li abbiamo divisi ma per i cinesi è un concetto unico, come poi lo yin-yang, quindi anche il discorso che ho fatto prima è in approccio occidentalissimo, infatti credo faccia emergere non tanto la scissione che io dò ma anche diamo in generale, a mente e cuore, ma il privilegio è della mente a scapito del cuore, in realtà non solo li abbiamo divisi ma abbiamo ridotto il cuore ad un concetto così irrilevante da non essere importante citarlo nel processo vitale. 
Poi Pino ha detto che per uscire dall’illusione del bambino si deve entrare in contatto con la realtà della vita e a questo proposito penso a me, ma anche a persone conosciute nel mio percorso. Quell’illusione me l’hanno portata via esperienze della vita in modo traumatico, penso che il ruolo del genitore sia fondamentale, crescere un figlio nella protezione eccessiva non lo fa essere pronto per vivere in un mondo che ancora esiste. Comunque ho scritto sul mio libro di questo argomento. 
Però anche la società secondo me si comporta in modo non reale, siamo bombardati da immagini di una realtà che era televisiva ed è ora comune. Mi vengono i brividi. Quindi se già è forte passare dall’illusione alla realtà della vita, lo è di più entrare in una realtà finta.
Io anni fa stavo malissimo quando uscivo in compagnia e mi rendevo conto di messe in scena lampanti, probabilmente lo facevo anch’io o lo faccio ancora, non so ma non in modo così estremo. La realtà delle persone è costruirsi un personaggio, è da brividi. Cioè che poi non hanno nemmeno tanta fantasia perché sono tutti uguali. Pino ha detto appunto che in questa realtà ingannevole e snaturata noi chiaramente usiamo maschere per cercare di piacere. Ho subito ricordato un opera teatrale bellissima, che è poi l’unica che ho visto in vita mia e per altro in Tv e non a teatro, di Pirandello “Così è se vi pare”, è proprio esemplare e finisce con la protagonista che dice “Io sono chiunque volete che io sia”. Quindi proprio l’allontanamento totale da sé, pur di essere visti, accettati, di piacere ci perdiamo.
E la farsa ultima che ho scritto negli appunti e che ha detto Pino e che sto leggendo in questo istante è stata “La terza serie del Biomassaggio rende al corpo la gioia di vivere e alla mente la capacità di consapevolezza e accettazione della realtà, attraverso il cuore”. Eh sì perché manca il cuore, ci perdiamo in cose assurde perché la mente può cose infinite ma non attuabili nella realtà, noi le abbiamo attualizzate creando una realtà alienata e caspita ci siamo alienati, se ci fosse il passaggio dal cuore non sarebbe così e noi ne siamo la conferma. Il fatto è che se è la maggioranza che costituisce la normalità con la quale paragonarsi, noi siamo dei disadattati, realisti, di cuore, ma disadattati. Quindi insomma siamo considerati noi i pazzi.
Questa lezione a me è arrivata dritta nel cuore, ha cominciato a battermi all’impazzata e il mio torace si stava espandendo al punto che di lì a poco il reggiseno si sarebbe strappato. Mi sono trovata in difficoltà perché non ricordo di aver mai percepito così tanta gioia tutta insieme e non sapevo come farla uscire quindi mi sentivo un missile con il timore che, non lo so, sarei esplosa. Poi l’attualità di un testo antico, Wu Zhen Pian, cioè per me era come se si stesse parlando del presente, però il testo risale a non so quanti mila anni fa, ora sicuramente Pino lo ha attualizzato ma è sempre pazzesco quanto sia semplice e contemporanea la cultura cinese. Semplice nel senso che, con un Maestro che te la spiega, arriva ma non nella mente, ma nel mente-cuore. Io non provavo l’innamoramento, quello folle, di accettazione completa, da parecchi anni ma a me queste cose mi creano, come direbbe il Dott. Mori, uno stress psico-fisico-emotivo piacevolissimo, le molecole iniziano a danzare insieme! 
Pino the best.

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