Per chi non fosse addentro alla dialettica energetica daoista l’ideogramma Xin indica sia la funzioni del Cuore (per cui è scritto maiuscolo) e quelle della Mente. Perciò, nel concetto energetico daoista le emozioni del Cuore non sono disgiunte dalla consapevolezza della Mente, in quanto entrambe abitate dagli Spiriti Shen.
Il Neiye (Lavoro Interiore) è un lungo testo in versi con tutta probabilità trasmesso oralmente prima di essere redatto in forma scritta e di costituire una sezione dell’opera più generale denominata Guanzi.
Dal punto di vista del Taoismo, il Neiye rappresenta un’importante testimonianza di questo pensiero al suo stadio originario, prima delle successive contaminazioni, in particolare buddhiste, soprattutto per ciò che concerne le nozioni di Essenza (Jing), Soffio vitale (Qi) e Spirito (Shen).
Cito qui, a differenza della traduzione messa su FB, la traduzione di Fabio Zanello che così scrive:
“...Quando la nostra mente è ben regolata
i nostri organi di senso sono di conseguenza ben regolati.
Quando la nostra mente è in quiete
i nostri organi di senso sono in quiete altrettanto.
Ciò che li regola è la mente;
ciò che li pone a loro agio è la mente.
La mente perciò contiene una mente all’interno,
e questo è da dire:
che all'interno della mente vi è un’altra mente.
In questa mente della mente,
la facoltà di pensiero giunge prima di ogni parola.
Dopo la facoltà di pensiero giungono le forme,
dopo le forme, i nomi, dopo i nomi,
la mente comincia a essere usata,
e, dopo aver messo la mente in uso,
viene la sua regolamentazione.
Senza una corretta regolamentazione la confusione
sopravverrà certamente, e, se vi sarà confusione,
Con altrettanta certezza sopravverrà la morte.”
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