Ci sono tre scienze nello studio
dell'uomo:
- la prima è la scienza della conoscenza
ordinaria
- la seconda è la scienza degli stati
interiori insoliti, spesso chiamati estatici
- la terza, che è la più importante, è la
scienza della vera realtà, di ciò che si trova al di là delle prime due.
Solo la conoscenza interiore reale porta
con sé la conoscenza della scienza della vera realtà.
Le altre due, ognuna nella sua forma
particolare, sono un riflesso della terza, senza la quale sono pressoché
inutili.
Immaginatevi un cocchiere, seduto su una
carrozza trainata da un cavallo che egli guida.
L'intelletto è la 'carrozza', la forma
esteriore all'interno della quale stabiliamo dove crediamo di essere e ciò che
dobbiamo fare.
La carrozza permette al cavallo e
all'uomo di agire.
È ciò che chiamiamo la forma esteriore o
la formulazione.
Il cavallo, che costituisce la forza
motrice, è l'energia che viene chiamata 'stato emotivo' o qualsiasi altra
forza, ed è necessaria per trainare la carrozza.
Nell'esempio che abbiamo usato, l'uomo è
colui che percepisce, meglio degli altri elementi, i fini e le possibilità
della situazione, e che permette alla carrozza di muoversi in una determinata
direzione e di raggiungere l'obiettivo.
È vero che ognuno di questi tre elementi
può compiere certe funzioni indipendentemente dagli altri due. Ma la funzione combinata che chiamiamo
'movimento della carrozza', non può compiersi finché i tre elementi non sono
collegati nel modo giusto.
Con troppi uomini, con un cavallo poco
adatto, con una carrozza troppo leggera o troppo pesante, non si avrà alcun
risultato.
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