Il percorso di
vita dell’uomo è stato, in tutte le culture, configurato sia nel tempo che
nello spazio. La “time line”, la linea del tempo che segna il nostro andare
dalla nascita verso il futuro, è la linea dell’immanente (termine filosofico
diffusosi principalmente per la sua contrapposizione a quello di trascendente),
della nostra realtà quotidiana.
Ora, per quanto
se ne sia perso il senso e la conoscenza, la vita di ognuno di noi,
l’immanente, non è condizionata solamente dalla necessità di soddisfare i
nostri bisogni materiali ed affettivi, ma sottostà inesorabilmente anche ai
ritmi energetici della natura, delle stagioni e al diagramma circadiano dei
ritmi sonno-veglia.
Mentre le energie della natura
sono in continuo divenire, spesso le situazioni dell’uomo sono statiche. Se
l’uomo considera immutabili determinate parti di sé ed esce dal concetto
dell’Yijing che tutto è movimento, cristallizza delle sue parti e inizia la
rigidità, la malattia, perché noi iniziamo a percepirci come uno stato
dell’essere, come prodotto finito e non come un continuo fluire energetico, un
palpitante movimento che, necessariamente, contiene in sé la certezza della
mutevolezza. Percependoci come prodotto finito e non come movimento, come
fluire costante, sconfiggiamo il nostro cielo interiore, il cielo che ci fa
unici In mezzo ad una moltitudini di unici. Infatti il Cielo dell’Uomo, detto
anche Cielo Posteriore, rappresenta stati dell’essere, non movimenti.
Se noi, come Operatori, nei
percorsi di ‘Sensibilizzazione Emozionale® & Shen Touch non vedessimo la
persona come un continuo stato in divenire, non solo non potremmo vedere in
essa il suo potenziale cambiamento, ma non potremmo nemmeno prenderlo in
considerazione perché, se non entriamo nel concetto del continuo divenire,
nessun cambiamento sarebbe possibile. Vedremmo nella persona solamente il suo
momentaneo stato dell’essere, l’etichetta del giudicante, non i vasti orizzonti
di possibilità dell’accogliente.
In natura ci sono molteplici
stati dell’essere: un giunco fragile e longilineo che però si piega sotto la
carezza del vento; un tronco rigido che si oppone al vento sino alla spezzarsi;
un’alga che fluttua nell’acqua di un ruscello senza essere travolta, ecc. Noi
non percepiamo la duttilità o la struttura forte dell’albero come un movimento,
ma soltanto come un diverso stato dell’essere: quello è flessibile, l’altro è
rigido. Ma il rigido di oggi è stato una painta flessibile e il giunco, giunto
alla fine, diventerà rigido.
Noi siamo abituati a dividere
il mondo in energia e materia. Nonostante la fisica subatomica (dal 1920 in
poi) sostenga che non c’è materia, ma solo stati differenti di energia, noi
continuiamo a distinguere res cogitans da res extensa. Se noi tendiamo a
percepire di più la vita nel mondo animale, perché è più vicina al nostro
modello di vita, molto meno siamo consapevoli della vita vegetale. Negli alberi
caducifoglie non vediamo il movimento, ma solo l’assenza di foglie, nel grande
albero non vediamo il piccolo seme che lo ha generato, nella persona che
abbiamo davanti non percepiamo il suo potenziale me soltanto il suo attuale stato
dell’essere.
«Guardare non è vedere» dice
un antico detto, ma per vedere veramente bisogna toglierci dalla staticità
della mente giudicante per lasciare spazio alla mente intuitiva.
Il corpo è la nostra realtà,
la certezza del nostro esistere. Nell’Alchimia Spirituale daoista è considerato
la Vera Terra: Terra-Terra
La capacità di nominare le
cose, di sognare, progettare, realizzare, dedurre, perciò la qualità astratta
del pensiero, è il Cielo dell’uomo, Cielo che comunque è ancorato a qualcosa di
materiale, il cervello. Perciò nell’Alchimia Spirituale daoista è il
Cielo-Terra dell’uomo.
Terra-Terra e Terra-Cielo sono
chiamate le ‘Due Terre’.
Quando Essenza-Hun
(Cielo-Terra) e Senso-Po (Terra-Terra) si uniscono, Yin-Yang si fondono e i
Cinque Elementi raggiungono la completezza ricostituendo Cielo. Le sostanze
armonizzatrici di questo processo di riunificazione sono le Due Terre: il Cielo
- Terra e la Terra-Terra. Il Cielo-Terra si occupa del movimento e rientra nel
dominio dello yang; la Terra-Terra si occupa dell’immobilità e rientra nel
dominio dello yin. Ciò che è quiescente (inattivo) e immobile appartiene alla
Terra-Terra; ciò che è ricettivo e mobile appartiene al Cielo-Terra. Tra le
Cinque Virtù, le Due Terre sono la reale autenticità dell’Uomo Vero.
Quando la reale autenticità si
trova al centro, l’essenza è stabile; quando la funzione della vera stabilità
viene esternata, il senso è armonioso.
Quando Corpo e Mente sono
allineate il percorso orizzontale dell’immanente finisce per poter iniziare il
percorso verticale del trascendente.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.