mercoledì 3 febbraio 2016

Immanente e Trascendente – Dal mio libro (in fase di realizzazione) “The misterious teaching)

Il percorso di vita dell’uomo è stato, in tutte le culture, configurato sia nel tempo che nello spazio. La “time line”, la linea del tempo che segna il nostro andare dalla nascita verso il futuro, è la linea dell’immanente (termine filosofico diffusosi principalmente per la sua contrapposizione a quello di trascendente), della nostra realtà quotidiana.
Ora, per quanto se ne sia perso il senso e la conoscenza, la vita di ognuno di noi, l’immanente, non è condizionata solamente dalla necessità di soddisfare i nostri bisogni materiali ed affettivi, ma sottostà inesorabilmente anche ai ritmi energetici della natura, delle stagioni e al diagramma circadiano dei ritmi sonno-veglia.
Mentre le energie della natura sono in continuo divenire, spesso le situazioni dell’uomo sono statiche. Se l’uomo considera immutabili determinate parti di sé ed esce dal concetto dell’Yijing che tutto è movimento, cristallizza delle sue parti e inizia la rigidità, la malattia, perché noi iniziamo a percepirci come uno stato dell’essere, come prodotto finito e non come un continuo fluire energetico, un palpitante movimento che, necessariamente, contiene in sé la certezza della mutevolezza. Percependoci come prodotto finito e non come movimento, come fluire costante, sconfiggiamo il nostro cielo interiore, il cielo che ci fa unici In mezzo ad una moltitudini di unici. Infatti il Cielo dell’Uomo, detto anche Cielo Posteriore, rappresenta stati dell’essere, non movimenti.
Se noi, come Operatori, nei percorsi di ‘Sensibilizzazione Emozionale® & Shen Touch non vedessimo la persona come un continuo stato in divenire, non solo non potremmo vedere in essa il suo potenziale cambiamento, ma non potremmo nemmeno prenderlo in considerazione perché, se non entriamo nel concetto del continuo divenire, nessun cambiamento sarebbe possibile. Vedremmo nella persona solamente il suo momentaneo stato dell’essere, l’etichetta del giudicante, non i vasti orizzonti di possibilità dell’accogliente.
In natura ci sono molteplici stati dell’essere: un giunco fragile e longilineo che però si piega sotto la carezza del vento; un tronco rigido che si oppone al vento sino alla spezzarsi; un’alga che fluttua nell’acqua di un ruscello senza essere travolta, ecc. Noi non percepiamo la duttilità o la struttura forte dell’albero come un movimento, ma soltanto come un diverso stato dell’essere: quello è flessibile, l’altro è rigido. Ma il rigido di oggi è stato una painta flessibile e il giunco, giunto alla fine, diventerà rigido.


Noi siamo abituati a dividere il mondo in energia e materia. Nonostante la fisica subatomica (dal 1920 in poi) sostenga che non c’è materia, ma solo stati differenti di energia, noi continuiamo a distinguere res cogitans da res extensa. Se noi tendiamo a percepire di più la vita nel mondo animale, perché è più vicina al nostro modello di vita, molto meno siamo consapevoli della vita vegetale. Negli alberi caducifoglie non vediamo il movimento, ma solo l’assenza di foglie, nel grande albero non vediamo il piccolo seme che lo ha generato, nella persona che abbiamo davanti non percepiamo il suo potenziale me soltanto il suo attuale stato dell’essere.
«Guardare non è vedere» dice un antico detto, ma per vedere veramente bisogna toglierci dalla staticità della mente giudicante per lasciare spazio alla mente intuitiva.
Il corpo è la nostra realtà, la certezza del nostro esistere. Nell’Alchimia Spirituale daoista è considerato la Vera Terra: Terra-Terra
La capacità di nominare le cose, di sognare, progettare, realizzare, dedurre, perciò la qualità astratta del pensiero, è il Cielo dell’uomo, Cielo che comunque è ancorato a qualcosa di materiale, il cervello. Perciò nell’Alchimia Spirituale daoista è il Cielo-Terra dell’uomo.
Terra-Terra e Terra-Cielo sono chiamate le ‘Due Terre’.
Quando Essenza-Hun (Cielo-Terra) e Senso-Po (Terra-Terra) si uniscono, Yin-Yang si fondono e i Cinque Elementi raggiungono la completezza ricostituendo Cielo. Le sostanze armonizzatrici di questo processo di riunificazione sono le Due Terre: il Cielo - Terra e la Terra-Terra. Il Cielo-Terra si occupa del movimento e rientra nel dominio dello yang; la Terra-Terra si occupa dell’immobilità e rientra nel dominio dello yin. Ciò che è quiescente (inattivo) e immobile appartiene alla Terra-Terra; ciò che è ricettivo e mobile appartiene al Cielo-Terra. Tra le Cinque Virtù, le Due Terre sono la reale autenticità dell’Uomo Vero.
Quando la reale autenticità si trova al centro, l’essenza è stabile; quando la funzione della vera stabilità viene esternata, il senso è armonioso.

Quando Corpo e Mente sono allineate il percorso orizzontale dell’immanente finisce per poter iniziare il percorso verticale del trascendente.

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