La rivista di astronomia e scienze
Newton ha introdotto un argomento che ha sempre affascinato scienziati e non:
“Che cosa c’era prima del Big Bang?”.
Oggi gli scienziati possono
ricostruire la storia del cosmo a partire da un milionesimo di miliardesimo di
secondo dopo il Big Bang, ma rimane inspiegato questo minuscolo lasso di tempo
proprio all’inizio del tempo stesso che, secondo molti, è la chiave per la
comprensione della natura fondamentale del nostro universo. C’è chi sottolinea,
scrive sempre la rivista Newton, che la teoria della grande esplosione
primordiale non spiega niente. «Nonostante
sia chiamata la teoria del Big Bang, questa non ci dice assolutamente nulla sul
Big Bang stesso», afferma Alan Guth, fisico statunitense padre della
“teoria inflazionaria” dell’Universo «Non
ci dice che cosa è esploso, né perché è esploso, né che cosa ha causato
l’esplosione. E non descrive nemmeno le condizioni immediatamente dopo
l’esplosione».
Da ‘Magazine’ un articolo di
Gianfranco Criscenti sulla teoria inflazionaria di Guth: «L’Universo è in espansione accelerata. A sostenerlo è Alan Guth che
ipotizza un’espansione dell’Universo estremamente rapida. Ma già nel 1997 un
gruppo di astronomi aveva intuito, attraverso osservazioni telescopiche, che la
gravità dell’Universo era contrastata da un’energia oscura che lo obbligava a
espandersi a una velocità sempre maggiore. Scopo di questi studi, condotti con
tecniche diverse, compresa l’osservazione di Supernove nelle galassie più
distanti, era di scoprire se nell’Universo si fosse accumulata una quantità di
materia tale da fermare l’attuale fase di espansione e portare a un nuovo
collasso. Nessuna decelerazione, dunque, e, pertanto, nessun collasso all’orizzonte:
l’Universo prosegue la fase della dilatazione. La teoria inflazionaria di Alan
Guth, come è noto, ipotizza che la rapidissima espansione del Cosmo - passato,
in una frazione di secondo, dalle dimensioni di una particella elementare a
quello di un’arancia - sia scaturita dall’enorme energia contenuta nel vuoto.
Il vuoto può essere definito come un’entità composta soltanto da Spazio e Tempo».
Ecco nuovamente comparire il
concetto arcaico di Wuji, anche se esso era considerato al di là del tempo e dello
spazio e, nello stesso tempo, contenitore di entrambi. Il che non mi sembra
molto lontano dalle teorie odierne. Nella dimensione descritta da Criscenti si
può configurare già il movimento primigenio che porterà Wuji al Taiji Tu. «Infatti questa energia è di segno opposto a quella gravitazionale, determinata
dalle masse di stelle e galassie. Secondo la Nasa l’energia del vuoto (quella
che per Guth ha generato l’espansione) sembra superare tutta l’energia
contenuta nell’Universo a noi visibile. Pertanto, se realmente l’energia che ha
generato l’espansione dell’Universo è maggiore, il collasso non potrà mai
avvenire».
Cosa dicono le grandi religioni
sull’origine del cosmo?
Buddismo (nato nel quinto secolo
avanti Cristo):
«La materia è eterna e l’universo quindi esiste da sempre e la vita deve
la sua ragione di esistere dalla materia».
Filosofie induiste (risalenti a 20
secoli prima di Cristo):
«L’universo è sempre esistito, anche se è una pura apparizione nella
mente dell’Uomo. Comunque la sua creazione non persegue nessun scopo. E’
perché, semplicemente, è».
Taoismo (esistito nel pensiero
cinese dall’inizio della consapevolezza, ma codificato da Lao-zi nel sesto
secolo avanti Cristo): «Ogni cosa è nata
da l’emanazione Shen di Wuji e l’Universo è eterno. In esso tutto si muove
armoniosamente, grazie alla Te (Virtù) del Tao, che ha leggi proprie».
Cristianesimo, Islamismo, Ebraismo: in tutte e tre le grandi religioni
monoteistiche, sia pure con qualche differenza, si afferma che Dio è il Creatore
di ogni cosa, inclusa la materia e l’Universo stesso.
Facciamo un excursus sulla filosofia
cosmogonica e teologica taoista: non c’è in cinese una parola sola per indicare
quello che i cristiani chiamano Dio, ovvero un Creatore.
« Esiste un essere caotico la cui vita è anteriore al Cielo e alla Terra.
E’ silenzioso, vuoto, solitario, immutabile, eppure scaturigine di ogni
mutamento. Può essere considerato la Madre del mondo. Non conosco il suo nome,
io lo chiamo Tao. La norma del Tao è se stesso». (Daodejing di Lao-zi)
Nel concetto di “Entità Suprema” il
taoismo non identifica un dio giudice che osserva il mondo dall’alto e gestisce
le sorti degli uomini.
Il Tao che non ha nome, cioè
l’Entità Suprema taoista, è energia
pura, che pervade l’intero universo e, di conseguenza, la Natura stessa di cui
l’uomo fa parte, il ciclo perpetuo che provoca il mutare e il divenire di tutte
le cose.
La Natura è fondata sulla Te del Tao,
per cui la materia non è mai priva di spirito e non vi si contrappone, ogni
cosa è piena dello spirito del Tao, poiché ogni cosa è costituita da esso. Il Tao
non crea il mondo, ma è la vita delle
montagne e del mare, degli alberi e degli animali, degli uomini e delle donne,
il Tao è il Tutto ed è, nello stesso tempo, la vita del Tutto.
«Il Tao non parla, ma è possibile sentire la sua voce. Però, per udirlo,
conoscerlo e parteciparvi bisogna essere capaci di sentire il respiro della
montagna, l’energia del mare, i principi del Cielo e della società. Per udire
la sua voce bisogna sedersi di fronte al chicco di riso appena seminato e
attendere che diventi germoglio e poi pianta matura. Se avremo avuto la
pazienza di attendere e di contemplare in silenzio la sua crescita, avremo
udito la voce del Tao nella pianta che cresce o nella leggera brezza che
increspa le acque calme del lago e rende tremula la montagna che in esso si
specchia».
Se proprio vogliamo pensare ad
un’entità creatrice, anche se in effetti rappresenta solamente una trasformazione-divisione-vibrazione
energetica, possiamo parlare di Shen:
«La Natura
è consapevolezza di se stessa».
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