Per secoli l’uomo, per garantirsi
la sopravvivenza, è vissuto in costante armonia con i molteplici ritmi della
luna, osservando con occhi attenti e sottostando alle necessità delle
condizioni climatiche di ogni giorno.
L’uomo non osservava attentamente solo lo
stato delle cose, ma anche quale interazione venisse a crearsi tra lo stato
stesso ed il momento dell’osservazione: il giorno, il mese, la stagione, la
posizione del sole, della luna, delle stelle e non solo per puro desiderio di
ricerca, bensì per trarre il maggior utile possibile dalla conoscenza degli
influssi sul tempo esercitati da ognuna delle stagioni.
Il calendario dei Zhou era un
calendario sole-lunare, elaborato seguendo il corso della luna e del sole e
serviva per la previsione di particolari forze e impulsi energetici che solo in
determinati momenti agivano sulla natura, sull’uomo e sugli animali.
L’osservazione lo portò a comprendere che determinate condizioni climatiche
ritornavano ad intervalli regolari. In particolare quelle forze che, all’unisono
con il corso della luna, influivano su tutta la vita della natura e
determinavano il successo o l’insuccesso della caccia e del raccolto,
dell’immagazzinamento e delle cure.
Essi infatti avevano scoperto che numerosi fenomeni
della natura (bassa ed alta marea, nascite, eventi meteorologici, ciclo
mestruale e altre cose) sono in relazione con il corso lunare; che molti
animali nel loro agire si regolavano con la posizione della luna, che gli
uccelli, ad esempio, raccoglievano il materiale per la costruzione del nido
solo in certi periodi perché i nidi si asciugavano più in fretta dopo la
pioggia; che l’effetto ed il successo di numerose attività quotidiane e non
(abbattere piante, cucinare, mangiare, tagliarsi i capelli, lavorare in
giardino, concimare, lavare, far uso di medicinali, operazioni e altro) erano
soggette a ritmi naturali; che piante e loro parti, a seconda dei giorni, erano
soggette ad energie diverse: conoscere tutto ciò era determinante ai fini del
successo nella formazione, nella cura e nel raccolto dei frutti; che erbe
medicinali raccolte in determinati periodi contenevano più principi attivi che
in altri.
Naturalmente era loro cura
tramandare ai figli il loro sapere e le loro esperienze. Era dunque necessario
dare agli influssi osservati nomi semplici, facili da comprendere e,
soprattutto, inserirli in un sistema chiaro che permettesse sempre ed ovunque
di descrivere le forze e prevedere i futuri impulsi. Era importante individuare
un orologio del tutto particolare. Sole, luna, stelle, con la natura come
cornice esterna, si offrivano volontari. Il motivo era molto semplice:
l’essenza del ritmo è la ripetizione.
Se si osservava, per esempio, che il
periodo migliore per la semina di una determinata pianta durava esattamente due
o tre giorni al mese e la luna in quel momento era in quella determinata fase
di quel determinato mese, diventava ovvio racchiudere queste conoscenze in un
quadro periodico, dando loro un nome chiaro e tipico per la particolare
caratteristica degli influssi.
La costellazione diviene così la lancetta nel
quadrante del firmamento.
L’uomo aveva escogitato un
«orologio stellare» sul quale poteva leggere quali influssi dominavano quel
momento, in base al quale poteva prevedere il futuro, gli influssi favorevoli o
meno che avrebbero influenzato i suoi propositi. Molti calendari del passato si
regolavano sul corso della luna in quanto le forze indicate e annunciate dalla
posizione della luna sono molto più significative per la vita di ogni giorno
dell’uomo che non quelle della posizione del sole.
Ancora oggi non è possibile dare
una risposta definitiva alla domanda se la luna eserciti o no un influsso
diretto o se la posizione della luna abbia solo la funzione di lancetta che
mostra o segnala di volta in volta l’influsso osservato.
Ma le forze lunari ed
i loro effetti su uomini, animali e piante (indipendentemente dalle loro cause)
sono sempre dimostrabili con l’esperienza anche se la ricerca delle cause, per
il momento, non ha ancora saputo darci una risposta esaustiva e definitiva.
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