La vita umana è limitata, il sapere è
illimitato. Colui che consuma la propria vita limitata per conseguire
l'illimitato sapere giunge all'esaurimento. Pur esaurito vuole sapere ancora e
muore così di esaurimento.
Chi fa il bene si attira a se' la fama, chi fa il
male si vota al castigo. Solo colui che ha per regola la moderazione può
conservare il proprio corpo, vivere integralmente la propria vita e giungere
sereno al limite naturale dell'esistenza.
Se io discuto con te e tu hai la meglio su
di me invece che io su di te, hai forse necessariamente ragione e io
necessariamente torto?
E se io ho la meglio su di te, ho io
necessariamente ragione e tu necessariamente torto?
Ha uno ragione e l'altro
torto, oppure abbiamo entrambi ragione o entrambi torto? Né io né te possiamo
saperlo e un terzo sarebbe nella stessa oscurità.
Chi può decidere senza errore?
Se consultiamo qualcuno che è del tuo
parere, come potrà giudicare visto che è del tuo parere? Se è d'accordo con me,
come potrà decidere imparzialmente visto che è d'accordo con me? Lo stesso
accadrà se si tratta di qualcuno che è insieme d'accordo con me e con te.
Immaginiamo invece che sia di parere
differente dai nostri. Allora né io, né tu, né un terzo possiamo decidere.
Cosa facciamo? Chiamiamo un quarto?
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