martedì 29 marzo 2016

Come acchiappare le scimmie

C'era una volta una scimmia che era molto ghiotta di ciliegie.
Un giorno, vedendone una particolarmente succosa, scese dall'albero per prenderla.
Purtroppo il frutto era contenuto in una bottiglia di vetro trasparente.
Dopo alcuni tentativi, la scimmia capì che poteva afferrarlo solo infilando la mano dentro la bottiglia, attraverso il collo.
E così fece.
Quando richiuse la mano sulla ciliegia, si accorse di non poterla tirare fuori perché il pugno chiuso per prendere il frutto era più grosso del diametro del collo.



Ora, tutto ciò era stato previsto: la ciliegia nella bottiglia era, infatti, una trappola preparata da un cacciatore di scimmie che conosceva bene il loro modo di ragionare.
Quando sentì i lamenti dell'animale, il cacciatore si avvicinò.
La scimmia tentò di scappare, ma, avendo la mano imprigionata nella bottiglia, come pensava, non poté spostarsi abbastanza rapidamente per sfuggirgli.



La scimmia, però, aveva ancora in pugno la ciliegia o, perlomeno, così credeva.
Il cacciatore acchiappò la scimmia e un attimo dopo le diede un colpo secco sul gomito facendole mollare la presa.
La scimmia si era liberata, ma era prigioniera.
Il cacciatore si era servito della ciliegia e della bottiglia, che erano ancora in suo possesso.

Questa è una storia simbolica tratta dal mio libro "Meditazione Pratica"

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