domenica 27 dicembre 2015

Ciò che è unito dal Cielo...

Confucio disse al Maestro Sang Hu: “Due volte mi hanno cacciato dal paese di Lu. A Song hanno tagliato l’albero sotto il quale mi ero seduto. A Wei non posso più mettere piede. A Shang e Zhou ho incontrato gravi problemi. Sono rimasto bloccato fra Chen e Cai. Oltre a tutte queste sciagure, i miei parenti si allontanano da me e i miei amici e discepoli se ne vanno uno dopo l’altro. Perché accade tutto ciò?”.
Sang Hu rispose: “Hai mai sentito parlare della caduta del paese di Jia? Lin Hui fuggì gettando via un disco di giada che valeva mille misure d’oro per legarsi in spalla il figlio neonato”.
Qualcuno gli disse: “Considera la cosa da un punto di vista economico. Sicuramente questo bambino vale meno del disco di giada! Oppure considera la cosa dal punto di vista del fastidio. Sicuramente il bambino crea molti più problemi. Perché allora getti un disco di giada che vale mille misure d’oro e porti con te nella fuga un neonato?”.


Lin Hui rispose: “Io e il disco di giada eravamo uniti dall’interesse, io e il bambino siamo uniti dal Cielo. Quando il pericolo, l’oppressione, la disgrazia o la sofferenza colpiscono, ciò che è unito soltanto dall’interesse si separa. Ma ciò che è unito dal Cielo si unisce più strettamente. Queste due cose sono molto diverse fra loro. L’amicizia del saggio è insipida come l’acqua; quella dell’uomo comune è dolce come il vino novello. Ma l’insipidità della prima porta all’affetto, la dolcezza della seconda all’ebbrezza. Coloro che si uniscono senza alcuna ragione particolare non hanno alcuna particolare ragione per dividersi”.
(Zhuang-zi, XX)

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.