Dopo l'11aprile 2016...
Oggi
il cielo è così blu che non può che parlare di infinito... la terra è così
verde dai colori così accesi di una primavera che è un'esplosione della natura
e della vita.
Dopo
la tempesta tutto si rischiara e i contorni diventano più nitidi e i miei occhi
brillano con la grandezza della VITA e questo grazie a quanto ho vissuto. Il mio pensiero è ancora là a
quella lunga e intensa esperienza in cui vite e mondi differenti si sono
mescolati attraverso un messaggio universale che ci unisce in un tocco.
La
"bellezza" che ho potuto sentire sulla mia pelle e nel profondo
dell'anima mi hanno fatto vedere ogni cosa, ogni persona, ogni situazione in
modo così diversi che qualcosa dentro di me è cambiata per sempre. La
vibrazione di ogni singola parola arrivava al corpo espandendosi ovunque... I
miei occhi hanno preso il colore del cielo pervasi dalla melodia che le parole
di Pino prima e delle sue mani poi, esprimevano su di me.
Come il Theremin che ci ha mostrato
anche le parole suonavano una vibrante melodia che toccava le corde del cuore.
Le parole infatti emettono un suono che ha una vibrazione e questa vibrazione
risuona in chi le ascolta e quel giorno in tutti noi presenti era percepibile
l'emozione che arrivava come un'ondata saturando l'aula ed espandendosi oltre.
Mai
come in quell'occasione mi sono sentita presa per mano e compresa nei miei
silenzi.
Mi
sono trovata negli ultimi anni tante volte in mezzo al mare in tempesta e
venivo trasportata dalle correnti cercando di rimanere a galla ma non vedevo
mai la terra. Ora so che quella terra esiste che anche quando il mare è in
burrasca il vento mi sospingerà verso la riva laddove l'acqua e la sabbia si
fondono in un tutt'uno per tornare ad essere poi distinti con la risacca.
Io
ho avuto questa meravigliosa possibilità nella vita e vorrei potere trasmettere
così come è stata data a me, a chi come me ha sempre ricercato faticosamente la propria terra, la possibilità di trovare
"la sua terra ".
Mi
sono sempre sentita fuori da ogni contesto, mai compresa, spettatrice nei
gruppi, come se stessi sempre alla finestra a guardare con momenti di profondo
dolore (solo pochissime persone colgono e vedono questo).
Ma
mai come in quest'occasione la delicatezza nel comprendermi nei miei silenzi e
insicurezze, nel mio ESSERE, mi hanno fatto sentire e vedere nella mia
bellezza, quella che poi ciascuno di noi ha dentro di sé, un Amore così universale che mi ha
attraversato ed è arrivato ai cuori
delle persone pronte ad accogliere questo messaggio e so che
questo sarà sempre così d'ora in poi.
La
melodia che Pino ha suonato sul mio corpo era dolcissima colma di una gioia
traboccante di intensità mai provata, di emozione e di bellezza e in ogni
angolo di dolore nascosto soffiava quella brezza leggera piena di amore. Come
posso non provare una gratitudine infinita a chi mi ha permesso di guardarmi
con gli occhi di chi si ama e innamorarmi finalmente di me?
Riporto
la bellissima prosa letta da Wassim:
"Mi
chiedete come sia diventato folle. Accadde così: un giorno, prima che molti dei
fossero generati, mi svegliai da un profondo sonno e scoprii che tutte le mie
maschere erano state rubate - le sette maschere che in sette vite avevo
forgiato e indossato - allora, senza maschera, corsi per le vie affollate
gridando: 'Ladri, ladri, maledetti ladri!'. Uomini e donne ridevano di me, e
alcuni corsero a rinchiudersi nelle loro case, impauriti.
Quando
giunsi nella piazza del mercato, un giovane gridò dal tetto di una casa: 'È folle!'.
Volsi lo sguardo in alto per guardarlo; per la prima volta il sole mi baciò il
volto scoperto, per la prima volta il sole baciò il mio volto nudo, e la mia
anima avvampò d'amore per il sole, e non desiderai più le mie maschere. Come
ipnotizzato gridai: 'Benedetti, benedetti siano i ladri che rubarono le mie
maschere'. Così diventai folle. E nella follia ho trovato libertà e sicurezza:
la libertà di essere solo e la sicurezza di non essere compreso, giacché coloro
che ci comprendono ci rendono in qualche modo schiavi. Ma non vorrò essere
troppo fiero di questa mia sicurezza. Persino un ladro in galera è al sicuro da
un altro ladro."
Kahlil Gibran
E
adesso davanti ai miei occhi un’incomparabile bellezza prende ampio spazio e il
respiro si fa più profondo, il mio cuore è aperto ad accogliere l'immensità e
la vastità delle diverse forme di vita... forse anch'io sono diventata folle...
Con
immensa gratitudine per il mio Maestro e Operatore... Pino!
Ornella
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