La Via dei Grandi Maestri che sono apparsi sulla Terra negli ultimi 3.000 anni (secondo me forse 5 o 6 al massimo) occupa lo spazio di sinistra del grafico, il moto retto. La loro via è tracciata dal destino: sono dei predestinati, dotati da sempre di grande determinazione, di una mente consapevole, hanno vissuto la vita con gioia e gratitudine e, una volta realizzata la Mente del Dao, sono ritornati a vivere tra la gente comune per insegnare loro, umilmente, il percorso che gli uomini devono percorrere per realizzare il loro potenziale umano.
Indicativa, sotto questo punto di vista, la meditazione buddista sui 10 Tori e la visione taoista dell’illuminazione: quando hai compreso la realtà ultima non rimanere narcisisticamente sulla Montagna (simboli-ca), ma ritorna tra la gente comune per aiutarla a realizzarsi perché l’umiltà è la vera dote degli illuminati.
Recita un detto Zen “Se vedi un Budda, uccidilo (anche questo simbolicamente)”. Cioé, se si presenta a te una persona che si dice un Budda, non seguirlo perché non è lì per coltivare la tua crescita personale ma per accrescere sempre di più il culto della sua personalità. Perciò, per noi umani, nati senza il marchio dei predestinati, la via da percorrete è quella di destra.
Ogni giorno la nostra crescita spirituale deve affontare le difficoltà (Monte) con la determinazione (Tuono), ogni giorno la tentazione di arrenderci (Acqua) è il vero pericolo che si supera con la consapevolezza (Fuoco) che non siamo stati fatti “...a viver come bruti” (discorso di Ulisse ai suoi marinai, dalla Divina Commedia di Dante Alighieri) e, infine il traguardo del carattere mite (Vento) che si ottiene solamente accettando i meravigliosi limiti della nostra vita umana e che ci colloca stabilmente nella gioia (Lago) di vivere con pienezza e creatività la nostra vita di tutti i giorni.
Il nostro percorso si completa quindi a sud-ovest, dove è posto, nel Cielo Posteriore, il trigramma Terra, la realtà; trigramma che rappresenta altresì, nei Dieci Tronchi Celesti, la centralità dell’Uomo.
Lao-zi: “Ritorno alla radice” (trad. Julius Evola - Mediterranee)
Chi realizza il vuoto estremo
Trova ciò che sussiste immobile e calmo
Nel flusso degli esseri innumerevoli
Vede il loro uscire e pullulare
E come tutti ritornano alla radice.
Tornare alla radice significa stato di riposo
Da tale riposo un nuovo destino
Questa è la legge immutabile (della trasformazione)
La conoscenza della legge immutabile
Porta alla chiara visione
La non-conoscenza della legge immutabile
Porta all’agire cieco e dannoso.
La conoscenza della legge immutabile
Conduce all’equanimità distaccata
Essere distaccati significa essere superiori
Essere superiori significa essere regali
Essere regali significa essere come il Cielo
Essere come il Cielo significa essere simili al Principio
All’eterno e identico
E si sarà per sempre fuori dal danno.
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