lunedì 8 giugno 2015

Via Lattea da “Nell’eterno, l’amore” di Francois Cheng - post di Rita Caprioglio


Dalle persiane aperte, Dao-sheng scorge la Via Lattea che diffonde nel cielo onde di luce siderea. 
Chi non si sente annientato o perduto difronte a tale immensità? 
Se pur per un breve istante riusciamo a fissare lo sguardo e a osservare con attenzione quella distesa splendente, scopriamo, ai suoi margini, una ad una le stelle isolate. Ciascuna splende di luce propria, senza pretese né freni. 
Ciascuna splende facendo segno alle altre, che brillano come lei, tessendo tra loro legami indefettibili. 
Astro ad astro, cuore a cuore! Queste stelle sono forse diverse dagli esseri umani sulla terra? 
O forse sono gli umani che prendono esempio da loro? 
Dao-sheng pratica la divinazione da lungo tempo. Conosce l’intima relazione tra le Ventotto Case Celesti e il destino degli uomini, ma si rende conto che fino a quel momento la sua conoscenza proveniva esclusivamente da un sapere astratto. 
Ora, nel mistero notturno, è profondamente colpito da ciò che si rivela: quel movimento circolare che rinnova senza sosta la fiamma universale. 
Dao-sheng osserva il profondo cambiamento che è avvenuto in lui. 
Preso da una nostalgia irrefrenabile, ha girato il mondo fino al giorno in cui ha compreso che all’origine di quella nostalgia c’era un richiamo che, di fatto, era alla base della sua stessa vita. 
Rispondendo a quel richiamo, ora ha deciso di restare immobile, albero radicato nel suolo del cuore, che dispiega rami e ramoscelli per accogliere pazientemente i doni dispensati dall’amore:
luce, brezza, rugiada, salubri temporali e pioggia benefica…


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