mercoledì 25 giugno 2014

Fobia sociale e disturbi alimentari




Fobia sociale e disturbi alimentari
I disturbi alimentari spesso vanno di pari passo con l’ansia e l’isolamento sociale: per questo Kate Tchanturia,  docente presso la Sezione dei Disturbi del Comportamento Alimentare nell’Istituto di Psichiatria del King College di Londra,  ha guidato un gruppo di ricerca per indagare cosa provano le persone con disturbi del comportamento alimentare nelle situazioni sociali.
Lo studio ha valutato 148 persone con disturbi alimentari che sono state messe a confronto con persone sane. I risultati dello studio hanno mostrato che le persone con disturbi del comportamento alimentare provano un piacere molto più limitato nelle interazioni sociali, rispetto ai soggetti che non soffrono di questo disturbo.
Per lo studio, ai partecipanti sono stati fatti compilare dei questionari, per valutare il loro tono dell’umore, l’anedonia sociale e la capacità di comprendere ed elaborare le emozioni. Del gruppo, 72 persone soffrivano di anoressia, 19 di bulimia, 14 avevano avuto in passato l’anoressia e 43 non avevano problemi alimentari.
Il 31 per cento del gruppo degli anoressici soffriva di fobia sociale, il 22 per cento di attacchi di panico, il 17 per cento di agorafobia e il 50 per cento aveva un disturbo d’ansia generalizzato.
Dei bulimici, il 6 per cento soffriva di attacchi di panico, il 6 per cento di agorafobia, il 31 per cento di fobia sociale e il 31 per cento di un disturbo d’ansia generalizzato.
I partecipanti con anoressia e bulimia avevano valori sulla scala della depressione di 11 volte superiori rispetto al gruppo dei “sani” e più di 3 volte superiori a coloro che avevano avuto disturbi alimentari in passato. Anoressici e bulimici soffrivano di anedonia (mancanza di desiderio di fare delle cose piacevoli) in misura 3 volte superiore rispetto al gruppo dei sani. Gli ex malati di disturbi alimentari avevano valori quasi doppi rispetto ai sani sulla scala dell’anedonia sociale.
Secondo gli autori il piacere della rinuncia al cibo va ad agire sul sistema delle ricompense e supera il piacere che si potrebbe trarre dallo stare in compagnia degli amici. Inoltre, dicono sempre gli autori, la difficoltà di esprimere i sentimenti potrebbe essere correlata a questo diminuito piacere per la socialità.
Gli autori raccomandano dunque che il trattamento per i disturbi alimentari includa un’attenzione particolare volta al miglioramento e allo sviluppo delle competenze interpersonali, dal momento che l’anedonia sociale porta le persone a mantenere il proprio disturbo alimentare attraverso l’isolamento.
Trovare il piacere per l’interazione sociale potrebbe dunque contribuire alla soluzione di un disturbo alimentare.
Questo studio è stato pubblicato nel mese di giugno nell’International Journal of Eating Disorders.

Dr. Walter La Gatta


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