Che cosa succede nel cervello quando
ascoltiamo un suono?
Da quando la Risonanza Magnetica funzionale
(RMf) ci ha permesso di osservare il cervello come sistema interattivo di
apprendimento, abbiamo iniziato a comprendere che il cervello è un attivo
analizzatore di frequenze udibili e ciò significa che non solo riceve
vibrazioni dal mondo esterno, ma che produce attivamente dei suoni per cercare
di distinguere similitudini e differenze rispetto a quanto è stato già
memorizzato dal proprio sistema di apprendimento mnemonico. Una alterazione a
tale produzione attiva di suoni induce la membrana auricolare a vibrare in modo
anomalo così che sentiamo un tedioso fischio nell'orecchio detto acufene.
Pertanto il suono che ascoltiamo è ciò che
viene generato interattivamente dalla attività selettiva e risonante tra
cervello e vibrazioni esterne. Tale interazione avviene nel quadro delle
sincronizzazioni possibili con le frequenze udibili tra 20Hz e 20kHz
(Cicli/sec).
Quindi il cervello va cercando attivamente le vibrazioni e le
trasforma in sensazioni sonore tramite un processo di riconoscimento mnemonico.
Nel mondo esterno infatti non ci sono suoni, ma solo vibrazioni che il cervello
traduce come sensazioni sonore. Infatti possiamo notare che come il bambino va
cercando le sonorità della voce della mamma, l'uomo più in generale cerca di
significare, tra tutte le sonorità dell'ambiente, quelle della voce umana, così
che, ad esempio, preferisce alla musica strumentale il canto di un cantante.
Alcuni ricercatori,
nel 1993, hanno messo in evidenza il così detto “effetto Mozart”, capace con
l'ascolto delle musiche del compositore austriaco di influenzare l'organismo
modificando lo stato emotivo, fisico e mentale in modo da rafforzare i processi
creativi dell'emisfero destro.
Certamente
saper ascoltare buona musica influisce sul modo in cui percepiamo lo
spazio-tempo e ciò conduce ragionevolmente a favorire le capacità di
apprendimento.
Le alte
sonorità martellanti delle moderne discoteche, al limite dell'udibilità e prive
di sinergie tra ritmi ed armonie, tendono inesorabilmente a favorire lo sballo
della mente dei giovani che purtroppo inconsciamente ne subiscono la innaturale
pressione.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.