“Mia cara, nel bel mezzo dell’odio ho scoperto che vi era
in me un invincibile amore. Nel bel mezzo delle lacrime ho scoperto che vi era
in me un invincibile sorriso. Nel bel mezzo del caos ho scoperto che vi era in
me un’invincibile tranquillità. Ho compreso, infine, che nel bel mezzo
dell’inverno, ho scoperto che vi era in me un’invincibile estate. E che ciò mi
rende felice. Perché afferma che non importa quanto duramente il mondo vada
contro di me, in me c’è qualcosa di più forte, qualcosa di migliore che mi
spinge subito indietro”.
Questa poesia di Albert Camus dipinge i miei primi tre
anni di percorso a Scuola, la prima tappa di un lungo viaggio come pellegrina
di me stessa.
Mi chiamo Rossana ed ora il mio nome descrive una persona
che sto conoscendo e amando.
Se ripenso a come vivevo tre anni fa, mi sembra
sia passato tantissimo tempo, mi rivedo giovane, spaventata, insicura,
inconsapevole delle mie emozioni ed incapace di viverle.
Mi ricordo la
sensazione che mi portavo sulle spalle di inadeguatezza, disagio e la mia
sofferenza nel non saper esprimere il mio malessere ed il mio sentirmi quindi
sola e sbagliata.
Poi un incontro con Pino Ferroni ed i miei compagni. E
tutto ha iniziato a trasformarsi.
È incominciato tutto quando mi sono sentita compresa per
la prima volta ed ho percepito che la sofferenza è sofferenza e ci accomuna e
che si può desiderare insieme di stare bene con se stessi e con il mondo. Perché
non importa quanto si sta male, si può stare sempre meglio.
Per fare questo
passo è stato necessario provare fiducia, la prima emozione che mi ricordo di
aver sentito forte dentro di me. Fiducia nell’altro, fiducia in me stessa. E
questo mi ha portato a sentire una forza pazzesca che non avevo mai percepito:
amore. Amore incondizionato. È pura magia e bellezza. È esserci, è potenza.
Non è sempre stato facile, la mia mente e il mio corpo
hanno spesso fatto resistenza, ho fatto fatica a concedermi di vivere tutto
questo, perché è più facile restare fermi nei meccanismi che conosciamo. Ma ero
certa che non fosse tutto li. I miei compagni di viaggio e Pino mi hanno fatto
sentire che non ero sola, che ci erano già passati, che ne valeva la pena ed io
mi sono sentita al sicuro e mi sono lanciata. Un’esplosione di libertà. La
sensazione che la notte non è solo buio ma che c’è un cielo stellato e che
prima o poi farà giorno, e che tutti ci stiamo cercando e ritrovando.
È un viaggio senza fine e questo meraviglioso incontro mi
ha salvata (chissà cosa scriverò tra due anni). Mi ha permesso, e mi sono
concessa, di sentire il mio cuore battere, di piangere disperata, di essere
forte, di cogliere la bellezza che ogni giorno mi circonda, di iniziare ad
essere autentica, onesta con me stessa, di gridare, di amare, di imparare a
sorridere davvero. Di abbracciare. Di sentire il mio corpo e ciò che racchiude.
Di perdonarmi per aver sempre pensato di non essere abbastanza. Di esprimere la
mia creatività e scoprire ciò che mi piace e ciò che invece non fa per me.
“La vita ama chi ama la vita”: una delle prime frasi che
ha detto Pino che ho messo subito nel mio bagaglio e che ora ha un senso,
perché ora sento di amarla davvero la mia vita. Amo, sogno, credo.
È tutto così
diverso dopo soli tre anni. Vivo le mie emozioni. E penso che anche quelle
brutte sono necessarie, anche se quando ci sei dentro non la pensi così. Ma una
volta passate, come nuvole, ci troviamo diversi, cambiati, ed ho imparato che
il cambiamento è sempre positivo.
Mi perdo, mi cerco e a volte mi trovo. Senza l’insegnamento
di Pino e della Scuola non saprei chi sono, non avrei gli strumenti per
affrontare il mio futuro e conoscermi continuamente sotto nuove prospettive.
Vorrei che ogni persona al mondo provasse queste emozioni.
È come coltivare dentro al petto un invincibile estate. Ora sono qui con le mie
ombre ma un’invincibile gioia dentro. Qualcosa di mio. Qualsiasi cosa mi
riserverà questo viaggio mi porterà a sentire sempre amore perché ho fede nella
vita, e quindi sarà meraviglioso. Quando guardo le persone che hanno iniziato
questo percorso con me mi commuovo, perché siamo cresciute insieme e la persona
che sono ora è merito anche loro ed io non li ringrazierò mai abbastanza.
Grazie Scuola di Naturopatia Umanistica® e grazie Pino perché i miei occhi non sono più così tristi,
perché tu li hai visti e mi hai sorriso.
Rossana
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