“… Quando sparsi i
semi della felce e del bambù, me ne presi cura molto attentamente. La felce
crebbe in fretta, il suo verde brillante ricopriva la terra. Ma dai semi del
bambù non uscì nulla; ciononostante, non rinunciai. Il secondo anno, la felce
crebbe luminosa e abbondante e, ancora una volta, nulla uscì dai semi del
bambù. Ma non rinunciai.
Il terzo anno nulla crebbe dai semi del bambù, ma non rinunciai. Il quarto anno
nulla crebbe dai semi del bambù, ma non rinunciai. Il quinto anno, un piccolo
germoglio di bambù fece capolino dalla terra. In confronto alla felce era
palesemente minuscolo e insignificante. Il sesto anno, il bambù crebbe di più
di 20 metri di altezza. Erano già passati cinque anni da quando le radici
avevano iniziato a sostenerlo. Quelle radici lo resero forte e gli diedero ciò
di cui aveva bisogno per sopravvivere”.
Se c’è una cosa in
cui credete davvero, se la ritenete possibile e se avete le forze per farlo,
allora vale la pena lavorarci per raggiungerla.
La vita,
alle volte, ci costringe a delle rinunce
Eppure altri aspetti
subentreranno per compensare quelle mancanze, perché sull’equilibrata bilancia
della vita c’è sempre spazio per quello che ci rende felici.
Perciò non pentirti di nessun giorno trascorso
della tua vita: i giorni belli ti danno felicità, quelli brutti ti danno esperienza.
Entrambi sono essenziali. La felicità ti rende dolce, i tentativi ti rendono
forte, le pene ti rendono umano, le cadute ti rendono umile e il successo ti rende brillante. Se in questo
momento non stai ottenendo ciò a cui aspiri, non disperare: probabilmente stai
solo piantando le radici.
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