Per vivere una vita secondo i nostri
desideri occorre essere felici; per essere felici occorre sapere due cose: cosa vogliamo e come funzioniamo. Se non sappiamo cosa vogliamo rimaniamo
impantanati nei luoghi comuni; se non sappiamo come funzioniamo, quali sono le
forze che fisicamente ci governano, non realizziamo quello che abbiamo imparato
a volere.
In questa nostra dimensione temporale, ogni movimento è realizzato
grazie a due forze, di cui quella maschile e quella femminile sono un esempio
archetipico. Nella nostra cultura Maschile e Femminile sono percepiti divisi,
appartati, non interagenti, l’uno rappresentante una cosa e l’altro un’altra. Non sono percepiti come attività, bensì
come stato.
Ri-tornare significa ritornare a sentire
dentro di sé le due forze come una sola che si esprime ora con l’aspetto
maschile ora con quello femminile; non si tratta di due forze reali, bensì di
due aspetti dell’uno che “appaiono” come tali quando l’uno assume, per
l’esigenza del momento, un aspetto oppure l’altro.
La sessualità in Oriente è un tema
tranquillamente trattato da tutte le grandi correnti filosofiche, senza
pregiudizio, ma, secondo la tradizione taoista, esiste un conflitto tra i due
sessi: il conflitto si manifesta nel
rapporto esclusivamente materiale, non illuminato dalla luce dell’amore. Il taoismo infatti venera la donna poiché la
considera per natura più simile alle forze della natura di quanto lo sia
l'uomo, dal momento che dal suo grembo nasce e si sviluppa la vita.
Tra i diversi
consigli sul modo di compiere l'atto sessuale, i taoisti raccomandavano alla
coppia di prepararsi spiritualmente prima di esso, per raggiungere uno stato di
quiete spirituale e per armonizzare i reciproci desideri.
Ma lo scopo
delle pratiche raccomandate da alcuni testi non è solo quello di mantenere
inalterata la forza dell'uomo e della donna, ma quello di sottrarsi yin o yang
a vicenda per rafforzare la propria essenza vitale. Infatti uno di questi
testi, tra i pochi giunti fino a noi, le "Formule Segrete della Stanza di
Giada", cioè del talamo, raccomanda all'uomo di impadronirsi dell'energia
vitale della donna.
Dall’atto d’amore si era passati al vampirismo energetico sessuale!
In Occidente i primi studiosi della fisiologia della
risposta sessuale furono Alfred Charles Kinsey (1930-1940) e la coppia Williams
H. Masters (ginecologo) e Virginia E. Johnson (psicoterapeuta) che nel 1966
pubblicarono il famoso libro che suscitò scalpore e commenti in tutto il mondo: “L’atto
sessuale nell’uomo e nella donna”.
Mentre Alfred Charles Kinsey
(1930-40), nei suoi famosi Rapporti statistici sulla sessualità umana (Comportamento sessuale dell'uomo e della donna), si
era basato esclusivamente su interviste che potevano essere anche
involontariamente erronee, Masters ha cercato di raccogliere fatti obiettivi
perché ogni atto sessuale preso in esame da lui e dalla Johnson veniva
registrato con apparecchi di misura delle reazioni fisiologiche o documentato
con riprese fotografiche o cinematografiche.
Una delle conclusioni più
interessanti di queste ricerche è che la sessualità femminile non è gerarchicamente
inferiore a quella maschile: ha estrinsecazioni diverse; ma ciò non
significa che diverse siano le esigenze sessuali della donna media rispetto a
quelle dell'uomo. Se Kinsey aveva turbato i suoi lettori raccontando che
anche le donne si masturbavano, Masters e Johnson stupirono i loro, spiegando
che il livello massimo di eccitazione sessuale femminile lo si raggiunge
durante la masturbazione e non durante il coito, dal momento che l'organo
principale del piacere nella donna è il clitoride e non la vagina (anche se la
vagina è un organo sensibile che risponde alla stimolazione sessuale e che,
insieme al clitoride, consente la risposta sessuale femminile).
Con gli studi della psicoterapeuta
Helen Singer Kaplan (1979), si sviluppa una nuova
e alternativa visione del ciclo di risposta sessuale, in quanto essa inserisce
un altro aspetto sino ad allora ignorato, cioè quella del desiderio, caratterizzata dalla
presenza di fantasie sessuali e dal desiderio di intraprendere attività
sessuali.
Un
ulteriore contributo a delineare modelli interpretativi della funzione sessuale
è il modello "cibernetico" della Baldaro Verde (1986) che introduce
una successiva fase, quella del piacere sessuale post-orgasmico, che diventa
presupposto importante per l'instaurarsi di un successivo desiderio sessuale.
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