Vi voglio raccontare una storia.
I protagonisti principali di questa “bella storia” sono dei
cani e si potrebbe intitolare più o meno così:
“Un cane, tre cani, sei cani”.
Secondo la numerologia cinese e la sua simbologia legata ai
numeri, questa sequenza è pressoché perfetta, non solamente per i singoli
numeri di per sé, ma perché la loro somma (10) riconduce all’Uno.
Ma come si giunge da uno a sei cani?
Siamo in estate, un’estate a dire il vero alquanto insolita
e anomala dal punto di vista meteorologico, esattamente come quella appena
trascorsa.
C’è una persona che un giorno d’estate incontra sul suo
cammino una coppia di cani razza segugio, che potrebbero forse essersi persi
seguendo la traccia di qualche animale, forse abbandonati, sicuramente con la
pelle ricoperta di zecche, qualche taglio e una gran sete.
Chi conosce la persona in questione sa che è vulnerabile al
movimento festoso di una coda, due dolci occhi e mezzo metro di orecchie.
Quando poi le code sono due, i dolci occhi quattro e, facendo bene i conti,
forse più di un metro di orecchie, l’addizione porta al numero 7 che
simbolicamente, sempre secondo la numerologia cinese, rappresenta il giovane
yang, fattivamente porta la persona a caricare i cani in auto e portarli a
casa.
La persona in questione sono io.
Il cane che, suo malgrado, accoglierà i nuovi arrivati è
Sunu, il mio cane ufficiale.
I cani risultano essere senza microchip, i collari di
entrambi non presentano medagliette o altro che possa far risalire al o ai
proprietari; da quanto sono arrugginiti e stretti attorno al loro collo, non
fanno presupporre nulla di buono, ma dal Tao ho appreso che non serve sprecare
le proprie energie in supposizioni, perché non sono la realtà; mentre posso
invece impiegarle iniziando a togliere loro le zecche, operazione che porterò a
termine nell’arco di quattro giorni. Decido di tenerli “in stallo” mentre provo
in tutti i modi a trovare il proprietario o, se la cosa non andasse a buon
fine, un nuovo proprietario.
Come la stragrande maggioranza dei cani da caccia sono di
buon carattere, un po’ timidi e quello che mi pare evidente è che siano cani
abituati a stare insieme, in quanto almeno inizialmente il cane maschio risulta
essere particolarmente protettivo nei confronti della femmina e mi sorveglia
quando mi avvicino e la tocco.
Nel frattempo Sunu, dando prova di grande generosità nonché
di perseveranza e pazienza, tenterà in tutti i modi di convincerli che giocare
a rincorrersi e fare la lotta è entusiasmante e dopo una decina di giorni vedrà
finalmente i suoi sforzi ricompensati.
E fin qui siamo a tre.
Un giorno, ne sono passati circa 20 dal fatidico incontro,
rientrando dal lavoro la sera, un dono mi attende: tre splendidi cuccioli, forse
partoriti non più di 3 o 4 ore prima.
La mamma mi guarda e scodinzola, il cane maschio è lì
accanto a lei ed io, tutta tremante dalla commozione, le dico che è stata
proprio brava.
Dopo poco e nel giorno seguente invio decine di sms per
condividere la mia gioia, che va di pari passo con il mio senso di realtà, una
realtà fatta di impegno, spese non previste, tempo da dedicare e ricerca di
persone responsabili per l’adozione, quando sarà il momento.
In questi giorni i cuccioli stanno per compiere un mese di
vita, hanno abbandonato definitivamente l’aspetto da “talpa” che li ha contraddistinti
per i primi 15 giorni di vita; quello che invece resta immutato è che,
parafrasando una canzone dello Zecchino d’Oro dei miei tempi, tra di loro c’è
“il lungo, il largo e il pacioccone”.
Ed eccoci a sei.
Nell’I Jing sei linee chiare formano l’esagramma Khienn, il
Creativo e, in effetti, qualcosa di creativo è avvenuto.
E allora, grazie a Brando (nome uscito da un “brain
storming”) che fa il “mammo”, a Nina la mamma ufficiale, premurosa ed
affettuosa e a Sunu, che “sopporta”.
Vi avevo detto che i protagonisti di questa storia sono dei
cani e non mentivo, ma non è del tutto vero.
I co-protagonisti, o meglio coloro senza i quali questa
storia non sarebbe altrettanto bella siete Voi, si, Voi. Non farò nomi per via
della privacy.
Siete voi quelle persone che hanno pensato in che modo
potevano aiutarci e che, soprattutto, non si sono fermate al solo pensiero.
Siete voi, che mi avete portato le crocchette per lo
svezzamento dei cuccioli e le crocchette per i cani adulti,
Lei che spesso e volentieri, rientrando la sera dal lavoro,
mi ha fatto trovare la zuppa (una signora zuppa!) per la mamma dei cuccioli,
voi che mi avete portato le scatolette,
voi che diffondete i miei appelli,
voi che mi avete dato scatoloni e ceste,
voi che li avete fotografati,
voi che vi prenderete cura di loro, in modo che io possa
partecipare al mio stage
voi che…
Sette cuori Vi
ringraziano.
Ps: nel frattempo ho battezzato la cucciolata: “Trippa e i
suoi fratelli”.
Indovinate chi è Trippa!
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