mercoledì 8 giugno 2016

Aspettando l’estate: uno sguardo al Calendario Agricolo Cinese

Per secoli l’uomo, per garantirsi la sopravvivenza, è vissuto in costante armonia con i molteplici ritmi della luna, osservando con occhi attenti e sottostando alle necessità delle condizioni climatiche di ogni giorno. 
L’uomo non osservava attentamente solo lo stato delle cose, ma anche quale interazione venisse a crearsi tra lo stato stesso ed il momento dell’osservazione: il giorno, il mese, la stagione, la posizione del sole, della luna, delle stelle e non solo per puro desiderio di ricerca, bensì per trarre il maggior utile possibile dalla conoscenza degli influssi sul tempo esercitati da ognuna delle stagioni.
Il calendario dei Zhou era un calendario sole-lunare, elaborato seguendo il corso della luna e del sole e serviva per la previsione di particolari forze e impulsi energetici che solo in determinati momenti agivano sulla natura, sull’uomo e sugli animali. L’osservazione lo portò a comprendere che determinate condizioni climatiche ritornavano ad intervalli regolari. In particolare quelle forze che, all’unisono con il corso della luna, influivano su tutta la vita della natura e determinavano il successo o l’insuccesso della caccia e del raccolto, dell’immagazzinamento e delle cure. 
Essi infatti avevano scoperto che numerosi fenomeni della natura (bassa ed alta marea, nascite, eventi meteorologici, ciclo mestruale e altre cose) sono in relazione con il corso lunare; che molti animali nel loro agire si regolavano con la posizione della luna, che gli uccelli, ad esempio, raccoglievano il materiale per la costruzione del nido solo in certi periodi perché i nidi si asciugavano più in fretta dopo la pioggia; che l’effetto ed il successo di numerose attività quotidiane e non (abbattere piante, cucinare, mangiare, tagliarsi i capelli, lavorare in giardino, concimare, lavare, far uso di medicinali, operazioni e altro) erano soggette a ritmi naturali; che piante e loro parti, a seconda dei giorni, erano soggette ad energie diverse: conoscere tutto ciò era determinante ai fini del successo nella formazione, nella cura e nel raccolto dei frutti; che erbe medicinali raccolte in determinati periodi contenevano più principi attivi che in altri.


Naturalmente era loro cura tramandare ai figli il loro sapere e le loro esperienze. Era dunque necessario dare agli influssi osservati nomi semplici, facili da comprendere e, soprattutto, inserirli in un sistema chiaro che permettesse sempre ed ovunque di descrivere le forze e prevedere i futuri impulsi. Era importante individuare un orologio del tutto particolare. Sole, luna, stelle, con la natura come cornice esterna, si offrivano volontari. Il motivo era molto semplice: l’essenza del ritmo è la ripetizione. 
Se si osservava, per esempio, che il periodo migliore per la semina di una determinata pianta durava esattamente due o tre giorni al mese e la luna in quel momento era in quella determinata fase di quel determinato mese, diventava ovvio racchiudere queste conoscenze in un quadro periodico, dando loro un nome chiaro e tipico per la particolare caratteristica degli influssi. 
La costellazione diviene così la lancetta nel quadrante del firmamento.
L’uomo aveva escogitato un «orologio stellare» sul quale poteva leggere quali influssi dominavano quel momento, in base al quale poteva prevedere il futuro, gli influssi favorevoli o meno che avrebbero influenzato i suoi propositi. Molti calendari del passato si regolavano sul corso della luna in quanto le forze indicate e annunciate dalla posizione della luna sono molto più significative per la vita di ogni giorno dell’uomo che non quelle della posizione del sole.

Ancora oggi non è possibile dare una risposta definitiva alla domanda se la luna eserciti o no un influsso diretto o se la posizione della luna abbia solo la funzione di lancetta che mostra o segnala di volta in volta l’influsso osservato. 
Ma le forze lunari ed i loro effetti su uomini, animali e piante (indipendentemente dalle loro cause) sono sempre dimostrabili con l’esperienza anche se la ricerca delle cause, per il momento, non ha ancora saputo darci una risposta esaustiva e definitiva.

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