venerdì 24 giugno 2016

Dal mio libro “I Tredici Demoni”: la genesi dell’Universo secondo la visione taoista

La rivista di astronomia e scienze Newton ha introdotto un argomento che ha sempre affascinato scienziati e non: “Che cosa c’era prima del Big Bang?”.
Oggi gli scienziati possono ricostruire la storia del cosmo a partire da un milionesimo di miliardesimo di secondo dopo il Big Bang, ma rimane inspiegato questo minuscolo lasso di tempo proprio all’inizio del tempo stesso che, secondo molti, è la chiave per la comprensione della natura fondamentale del nostro universo. C’è chi sottolinea, scrive sempre la rivista Newton, che la teoria della grande esplosione primordiale non spiega niente. «Nonostante sia chiamata la teoria del Big Bang, questa non ci dice assolutamente nulla sul Big Bang stesso», afferma Alan Guth, fisico statunitense padre della “teoria inflazionaria” dell’Universo «Non ci dice che cosa è esploso, né perché è esploso, né che cosa ha causato l’esplosione. E non descrive nemmeno le condizioni immediatamente dopo l’esplosione».
Da ‘Magazine’ un articolo di Gianfranco Criscenti sulla teoria inflazionaria di Guth: «L’Universo è in espansione accelerata. A sostenerlo è Alan Guth che ipotizza un’espansione dell’Universo estremamente rapida. Ma già nel 1997 un gruppo di astronomi aveva intuito, attraverso osservazioni telescopiche, che la gravità dell’Universo era contrastata da un’energia oscura che lo obbligava a espandersi a una velocità sempre maggiore. Scopo di questi studi, condotti con tecniche diverse, compresa l’osservazione di Supernove nelle galassie più distanti, era di scoprire se nell’Universo si fosse accumulata una quantità di materia tale da fermare l’attuale fase di espansione e portare a un nuovo collasso. Nessuna decelerazione, dunque, e, pertanto, nessun collasso all’orizzonte: l’Universo prosegue la fase della dilatazione. La teoria inflazionaria di Alan Guth, come è noto, ipotizza che la rapidissima espansione del Cosmo - passato, in una frazione di secondo, dalle dimensioni di una particella elementare a quello di un’arancia - sia scaturita dall’enorme energia contenuta nel vuoto. Il vuoto può essere definito come un’entità composta soltanto da Spazio e Tempo».


Ecco nuovamente comparire il concetto arcaico di Wuji, anche se esso era considerato al di là del tempo e dello spazio e, nello stesso tempo, contenitore di entrambi. Il che non mi sembra molto lontano dalle teorie odierne. Nella dimensione descritta da Criscenti si può configurare già il movimento primigenio che porterà Wuji al Taiji Tu. «Infatti questa energia è di segno opposto a quella gravitazionale, determinata dalle masse di stelle e galassie. Secondo la Nasa l’energia del vuoto (quella che per Guth ha generato l’espansione) sembra superare tutta l’energia contenuta nell’Universo a noi visibile. Pertanto, se realmente l’energia che ha generato l’espansione dell’Universo è maggiore, il collasso non potrà mai avvenire».
Cosa dicono le grandi religioni sull’origine del cosmo?
Buddismo (nato nel quinto secolo avanti Cristo):
«La materia è eterna e l’universo quindi esiste da sempre e la vita deve la sua ragione di esistere dalla materia».
Filosofie induiste (risalenti a 20 secoli prima di Cristo):
«L’universo è sempre esistito, anche se è una pura apparizione nella mente dell’Uomo. Comunque la sua creazione non persegue nessun scopo. E’ perché, semplicemente, è».
Taoismo (esistito nel pensiero cinese dall’inizio della consapevolezza, ma codificato da Lao-zi nel sesto secolo avanti Cristo): «Ogni cosa è nata da l’emanazione Shen di Wuji e l’Universo è eterno. In esso tutto si muove armoniosamente, grazie alla Te (Virtù) del Tao, che ha leggi proprie».
Cristianesimo, Islamismo, Ebraismo: in tutte e tre le grandi religioni monoteistiche, sia pure con qualche differenza, si afferma che Dio è il Creatore di ogni cosa, inclusa la materia e l’Universo stesso.
Facciamo un excursus sulla filosofia cosmogonica e teologica taoista: non c’è in cinese una parola sola per indicare quello che i cristiani chiamano Dio, ovvero un Creatore.
« Esiste un essere caotico la cui vita è anteriore al Cielo e alla Terra. E’ silenzioso, vuoto, solitario, immutabile, eppure scaturigine di ogni mutamento. Può essere considerato la Madre del mondo. Non conosco il suo nome, io lo chiamo Tao. La norma del Tao è se stesso». (Daodejing di Lao-zi)
Nel concetto di “Entità Suprema” il taoismo non identifica un dio giudice che osserva il mondo dall’alto e gestisce le sorti degli uomini.
Il Tao che non ha nome, cioè l’Entità Suprema taoista, è energia pura, che pervade l’intero universo e, di conseguenza, la Natura stessa di cui l’uomo fa parte, il ciclo perpetuo che provoca il mutare e il divenire di tutte le cose.


La Natura è fondata sulla Te del Tao, per cui la materia non è mai priva di spirito e non vi si contrappone, ogni cosa è piena dello spirito del Tao, poiché ogni cosa è costituita da esso. Il Tao non crea il mondo, ma è la vita delle montagne e del mare, degli alberi e degli animali, degli uomini e delle donne, il Tao è il Tutto ed è, nello stesso tempo, la vita del Tutto.
«Il Tao non parla, ma è possibile sentire la sua voce. Però, per udirlo, conoscerlo e parteciparvi bisogna essere capaci di sentire il respiro della montagna, l’energia del mare, i principi del Cielo e della società. Per udire la sua voce bisogna sedersi di fronte al chicco di riso appena seminato e attendere che diventi germoglio e poi pianta matura. Se avremo avuto la pazienza di attendere e di contemplare in silenzio la sua crescita, avremo udito la voce del Tao nella pianta che cresce o nella leggera brezza che increspa le acque calme del lago e rende tremula la montagna che in esso si specchia».
Se proprio vogliamo pensare ad un’entità creatrice, anche se in effetti rappresenta solamente una trasformazione-divisione-vibrazione energetica, possiamo parlare di Shen:

 «La Natura è consapevolezza di se stessa».

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