sabato 16 agosto 2014

Alcuni scritti sul Tao Yoga


La filosofia che più di altre affronta il problema di una vita serena è senz’altro quella taoista che propone un modello di vita a dimensione umana. Affinché questo modello si realizzi, l’uomo deve ridiventare parte integrante e fondamentale della natura, con la consapevolezza di essere soggetto alle sue leggi climatiche, ambientali, alimentari, ecc. e di essere, grazie all’intelligenza, demandato a preservarne e conservarne gli equilibri. E’ per questo motivo che il pensiero taoista è eternamente valido e si può considerare una vera ecologia del corpo e della mente. Inoltre, per chi conosce gli insegnamenti del Tao sa che ogni azione o intenzione mette in moto un processo che influenzerà l’ambiente circostante. Conoscere questa interrelazione permette di uscire dal mondo dell’incertezza e ottenere così la felicità.
Alla fine del Corso di Tao Yoga dell’ottobre-maggio 2010-2011, molti partecipanti mi hanno inviato varie testimonianze sul loro percorso e sulle trasformazioni dello stile di vita che il Tao Yoga ha creato in loro. Ne riporto qui di seguito due:

Una lezione di Tao - Ottobre 2010
Lo scorso anno, una sera a Tao, Pino ha parlato del fondo del mare, della calma che c’è sotto la superficie. Mentre lui parlava io vedevo cose già viste durante le vacanze estive, quando infili la maschera e osservi il fondo del mare dall’alto, dalla superficie, poi, piano piano mi sono sentita sempre più leggera, mi sentivo immersa nell’acqua in completa armonia sospesa in quel liquido che a volte mi fa paura, fluttuare in un luogo di pace e di quiete, di tempo rallentato e meraviglioso, di movimenti armoniosi e continui, di vita di cicli. Riuscivo a vedere l’acqua dai colori cangianti, dal grigio all’azzurro al blu in trasparenza e in sospensione polvere d’argento, i raggi del sole che a volte guizzavano e davano luce a piccole dune di sabbia formate dal leggero movimento dell’acqua. Le lunghe e sottili alghe che seguivano il ritmo della vita con movimenti sinuosi e i pesci, di tante forme colori e dimensioni, che si muovevano perfettamente a proprio agio in quell’ambiente, senza fare un movimento di troppo e uno di meno. Mi è piaciuta la descrizione che ha fatto Pino del mare in burrasca di quanto può essere infuriato in superficie, ma sul fondo tutto si mantiene calmo, c’è silenzio.
Quella sera sono uscita per tornare a casa con qualcosa in più. Nei giorni successivi ripensandoci ho associato quelle sensazioni alla Terra dei Pensieri, al Cuore Vuoto, all’intimo della persona, un luogo dove si può attingere la calma e la tranquillità per provare ad essere se stessi e fare ciò che è giusto fare, anche se fuori c’è la tempesta, un luogo dove le emozioni e le sensazioni si rimettono in equilibrio e possono scorrere e lasciare il cuore in armonia con tutto il resto. Per diversi giorni mi sono tenuta nel cuore queste immagini e queste sensazioni, sono servite per tranquillizzarmi ed essere in pace, anche solo per breve tempo. 
All’inizio di ognuno di questi nuovi incontri di Tao Yoga ripenso al fondo del mare e allora sto bene e sento di far parte di questo immenso progetto.
Elsa Cogorno

Lezione del novembre 2010 - “Riflessioni sulla Via dell’Acqua”
Quando Pino ha detto che l’acqua ha una struttura forte al suo centro, la corrente, ed è morbida ai lati per aderire, sono rimasta ad occhi sbarrati a pensare, a meditare quelle parole che come una freccia avevano colpito il mio cuore e mi avevano circondato la testa come un nastro.
Lo stato dell’essere che dovrebbe raggiungere l’uomo è avere un centro forte e al contempo essere morbido e accogliente perché la Via dell’Acqua è la via dell’Umiltà.
Ho riletto parti di Energetica Cinese di Pino e ho iniziato a pormi un sacco di interrogativi sulla ‘struttura’, mentre la parola ‘acqua’ continuava a girare dentro di me come un turbine… la morbidezza e la forza della sua morbidezza… Dopo mesi di scolastica e di percorso ho cominciato a guardare diversamente il diagramma. La mia Terra era al centro. Ho imparato lentamente ad accogliermi, a prendere in braccio il bambino che è in me, ad amarlo e a portarlo fuori per consentirgli di crescere. Ho capito che io voglio essere l’autrice del mio divenire, per essere un adulto consapevole delle mie intenzioni e delle mie scelte.
Ho iniziato ad analizzare e soprattutto a comprendere  le difficoltà che mi impedivano di comunicare e finalmente, lentamente, ho cominciato a togliere la maschera e a lasciar vedere il mio cuore e i miei occhi. Ho portato un po’ di luce sulle mie ombre e con serenità ho comunicato le mie scoperte-conquiste.
E’ stato veramente un grande passo ritrovarmi a parlare di me in un gruppo, senza quel terrore che mi avrebbe serrato la gola fino a qualche giorno prima, guardando negli occhi le persone del gruppo, cogliendo i loro interrogativi sul volto e perdendomi con lo sguardo all’orizzonte quando toccavo il mio cuore. Finalmente avevo vinto la mia mente giudicatrice che definiva ogni mio pensiero scontato e inutile da comunicare proprio perché ovvio. Era il semplice che avevo perso. E’ il semplice che tento di far uscire consapevolmente dal mio cuore! E’ quel semplice che può uscire e con l’umiltà e il calore umano del mio cuore può tornare agli altri. 

Purtroppo è passato molto tempo, lo scritto non era firmato e oggi non ricordo più chi me lo ha dato.


Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.