mercoledì 22 ottobre 2014

L’interdipendenza come modello di vita di Sidrea Besacchi


Dall’Esserci all’Essere con gli altri: Attenzione, Ascolto e Accoglienza
L’atteggiamento che noi abbiamo verso noi stessi, condiziona il modo in cui entriamo in relazione con tutto ciò che ci circonda. Oggi è d’importanza vitale imparare alcuni strumenti per ritrovare lo stato d’animo del piacersi, star bene con il nostro corpo e coltivare una mente serena e creativa.
Sia in piedi che seduto, una spina dorsale eretta induce atteggiamenti mentali positivi.
Una spina dorsale piegata, invece, è compagna naturale della negatività e dello scoraggiamento. Vi propongo un’esperienza pratica:
Mentre state diritti in piedi ascoltate i vostri piedi e la terra su cui essi poggiano. Lasciatevi respirare in modo naturale. Inspirate dal naso ed espirate dalla bocca, che rimane leggermente socchiusa in modo da rilasciare la muscolatura del volto. Sentite il peso del vostro corpo che rilassato si scarica a terra attraverso i piedi. Grazie allo spazio che essi occupano potete “stare in piedi” ed è grazie a tutto lo spazio che i vostri piedi non occupano, che potete muovervi su questa Terra. Sentite un filo che corre lungo la colonna, dalla base all’apice della testa e lasciatevi allungare verso il cielo. Sentite il petto in fuori, le spalle rilassate e tenete lo sguardo sfocato rivolto verso la linea dell’orizzonte con naturalezza, come se ciò che vi interessa si trovi in quello spazio … là dove finisce la terra e inizia il cielo.
Prendendo l’abitudine di mantenere il corpo eretto si acquisisce un atteggiamento positivo nella vita: ma spesso le tensioni del corpo ci obbligano in posizioni scorrette per non percepire il dolore e presto quelle parti contratte sono rimosse alla coscienza e non ci rendiamo conto dello squilibrio psicofisico.
Dalla tradizione taoista è giunta a noi una conoscenza antica di alcuni semplici movimenti terapeutici per sciogliere dolcemente le tensioni del corpo quali il Qi Gong, lo Yoga, I cinque tibetani, e la meno nota ginnastica denominata “Draghi dell’equilibrio e della potenza”: una pratica dolce che permette di raggiungere lo stato di vigore fisico attraverso il drenaggio delle tossine e il massaggio degli organi interni, il miglioramento della coordinazione e della postura. Ma questa sapienza ci arriva anche dalla nostra tradizione occidentale attraverso varie tecniche di rilassamento sensoriale guidato, utili ad allenare l’attenzione ad ascoltare e percepire le reali sensazioni e le nostre emozioni.
Il semplice fatto di prenderci lo spazio quotidiano di soli quindici minuti per l’ascolto di Sé attraverso discipline olistiche, non solo migliora la qualità del ciclo veglia-sonno ed elimina l’ansia, ma crea lo spazio vitale di riflessione e consapevolezza che rafforza l’autostima e ci chiarisce ogni giorno i nostri bisogni e obiettivi.
Inoltre un atteggiamento di ascolto di sé può diventare uno splendido strumento per relazionarci con gli altri, nella vita quotidiana e lavorativa. Impariamo ad ascoltare a più livelli, sospendendo la mente giudicante per comprendere veramente l’interlocutore: si crea così quel clima di condivisione in cui ci si può esprimere senza la paura di essere etichettati o rifiutati.
Pensiamo quanto questo cambiamento possa migliorare i nostri rapporti nella vita. Saper comunicare non solo il contenuto pratico dei nostri pensieri ma anche le emozioni nella relazione con l’altro, vuol dire apprendere una modalità, un veicolo di espressione che va oltre la capacità verbale per ancorarsi alla comunicazione sottile e istintiva del corpo. Per fare ciò occorre calare le maschere del ruolo e accedere alla nostra umanità: ciò rende qualsiasi richiesta o risposta molto più semplice e fluida perché noi siamo presenti a noi stessi e, con la mente lucida al momento che stiamo vivendo, diamo libero accesso alla fonte dello Shen.

Da “Energetica Cinese” di Pino Ferroni: “Lo Shen è la sostanza-emozione-energia più potente che esista, è il soffio che alberga in ogni essere umano, che dà un preciso senso alle sue azioni e traguardo alla sua vita, che sovrintende e coordina le altre energie psichiche. Purtroppo, oggi, lo Shen è l’energia che subisce la maggior castrazione dal contesto sociale in cui viviamo, dall’educazione basata sul senso di colpa e dall’atteggiamento negativo della nostra mente che ci fa sentire alienati dalla natura e separati dagli altri. E’ facile a questo punto comprendere quanto sia importante tendere costantemente al proprio equilibrio psicofisico, affinché lo Shen diventi forte per essere protagonisti della vita ed entrare nel processo di creatività”.

Essere creativi nella risoluzione dei conflitti significa cogliere qualsiasi difficoltà o problema come un’opportunità di crescita e una sfida per superare i nostri limiti: affrontare un problema in gruppo significa prima di tutto vedere l’altro come una parte di sé, vedere la realtà in tutte le sue prospettive e cogliere la via risolutiva pratica che porta però con sé anche un valore aggiunto alla qualità della relazione per tutti i membri.
Un percorso di crescita che attiva questa consapevolezza è l’apprendimento del Biomassaggio Energetico: esso rappresenta una forma di  comunicazione non verbale che permette di entrare in ascolto profondo di sé e degli altri, del proprio mondo energetico ed emozionale, di aumentare la nostra sicurezza interiore, di riconoscere il nostro valore rispecchiandoci nel valore degli altri.
Oggi più che mai, occorre essere consapevoli che solo vivendo la connessione e l’interdipendenza con tutto ciò che ci circonda, possiamo crescere insieme, condividendo percorsi che s’intrecciano e arricchiscono l’Umanità e un giorno arrivare …là dove finisce la terra e inizia il cielo.

Dalla lingua africana bantu UBUNTU
"Io sono ciò che sono in virtù di ciò che tutti siamo"

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.