mercoledì 8 ottobre 2014

Questa mattina... di Rita Caprioglio


Questa mattina, dopo avere ascoltato il mio collega Enzo che, commosso, condivideva in gruppo l’emozione suscitata in lui dalla lettura delle pagine iniziali dell’ultimo libro di Pino Ferroni “L’ennesimo commentario al Daodejing” e dopo aver fatto altrettanto anch’io, eccomi qui a condividere con voi il mio “emozionato” pensiero.

La storia “L’Esploratore” che Pino Ferroni riporta e ricorda nelle prime pagine del libro, mi ha immediatamente riportato ai primi tempi in cui lo conobbi e anche io intrapresi un percorso, una via.
Da allora sono trascorsi vari anni e una decina di suoi libri sotto i miei occhi.
In questo ultimo libro riconosco il maestro taoista e l’uomo Pino, diventati oramai Uno grazie all’alchimia compiuta nel tempo, dal tempo e da un uomo che ha saputo cogliere in ogni aspetto dell’esistenza un’occasione per fare ritorno a se stesso, alla sua interiorità, alla sua Essenza.
La sua umanità, unita all’entusiasmo e alla semplicità nel parlarci delle sue comprensioni riguardo al testo di Lao-zi, mi ricorda che quando avevo vent’anni pensavo che vivere pienamente la vita significasse aver fatto tante cose in breve tempo, mentre ora semplicemente VIVO.
Trovo appropriato citare, proprio oggi che ci ha portato il vino fragolino da lui prodotto per la prima volta, ciò che scrive a pagina 83 del suo libro: “L’interiorità è come il vino: più lo curi, dandogli il tempo di esprimere la sua fragranza, e più diventa speciale e di valore.”
Credo che, con questo libro, Pino Ferroni abbia condiviso il suo vino con tutti noi.

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