sabato 9 gennaio 2016

Il seme dell'imperatore

L’imperatore stava invecchiando e non aveva eredi. Perciò radunò i figlioletti dei nobili e diede a ciascuno di loro un seme, dicendo: “Quello tra voi che farà crescere il fiore più bello sarà il mio successore”. I bambini presero i semi e li piantarono.
Uno di loro, di nome Kumar, era davvero bravo nel giardinaggio, tuttavia non riuscì a far sì che il seme germogliasse. Provò ogni trucco, ma niente funzionò, mentre i suoi amici si vantavano di come le loro piante crescessero belle e rigogliose. Così, più passava il tempo, più Kumar si deprimeva.
Venne il giorno del giudizio e ancora nel vaso di Kumar non si vedeva nulla, mentre tutti gli altri bambini avevano ottenuto piante eccellenti. Il nostro bambino era tanto abbattuto che non desiderava nemmeno mostrare il suo vaso vuoto all’imperatore, ma la madre e il padre lo consigliarono: “Mai mentire. Hai fatto del tuo meglio: va’ a mostrarlo comunque”.
Tutti i bambini mostrarono i loro meravigliosi fiori all’imperatore, ma questi li guardò appena, senza sorridere.


Kumar era l’ultimo della fila a sinistra ed aveva avuto l’impudenza d’andare a mostrare all’imperatore un vaso vuoto: stava tremando di paura. 
Tuttavia, l’imperatore, quando vide il suo vaso vuoto, sorrise: “Ah! Tu hai vinto. Tu sarai il prossimo imperatore!”.
Kumar non riusciva a credere alle sue orecchie. “Perchè? I fiori degli altri bambini sono meravigliosi, e il mio non è neppure germogliato…”.
L’imperatore disse: “Sì. Hai ragione. Tutti i semi erano stati bolliti prima che ve li dessi. Tutti gli altri bambini hanno barato ed hanno usato un altro seme. Tu sei l’unico ad esser stato tanto onesto da fare del tuo meglio con il seme che t’ho dato io. Perciò sei l’unico adatto a ricevere il mio Impero dopo la mia morte”.

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