domenica 17 gennaio 2016

Il sasso caldo del Mar Nero


Un uomo povero che sapeva a mala pena leggere e scrivere, trovò in un libro antico rinvenuto in una discarica il segreto per tramutare in oro tutto ciò che avesse voluto: si trattava di un sassolino, che avrebbe potuto trovare sulle rive del Mar Nero, in tutto e per tutto identico ad altre migliaia di sassolini, tranne che per un piccolo particolare.
Mentre tutti gli altri risultavano freddi al tatto, questo era caldo come se fosse vivo.
L’uomo esultò per la fortuna che gli era toccata e considerò il ritrovamento del libro un segno divino. Si fece fare un prestito e partì alla volta del Mar Nero dove montò una tenda e si accinse alla faticosa impresa della ricerca della pietra filosofale.


Il suo metodo di ricerca era questo: sollevava un sassolino e, se lo sentiva freddo, lo buttava in mare per non correre il rischio di tastarlo più volte.
Continuò così per ore, giorni, settimane, mesi, anni: sollevava un sassolino, lo tastava, se era freddo lo gettava in mare.
Ne sollevava un altro e così via all’infinito.
Passarono così vent’anni, ma della pietra neanche l’ombra.
Una sera, esausto dopo un’ennesima giornata di ricerca, raccolse un sassolino, lo sentì caldo e, per forza d’abitudine, lo buttò nel Mar Nero.

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