venerdì 11 dicembre 2015

Maestro Huang: che cos’è il Tao

In attesa della mia lezione del 19 dicembre alle ore 18, mi piace fare conoscere il pensiero del grande Maestro taoista Huang.
“Il Tao è armonia. Parlare di Tao oggi, è salire. Salire nella sfera più alta perché il Tao è l’armonia. Il Tao è essere in armonia con il mondo. E’ capire che il mondo è disarmonico, ma opporre la nostra armonia a questa disarmonia. E allora si vive in un altro modo. E soprattutto si considerano gli altri in un altro modo.
Questo è il taoismo. Aspettare che l’acqua burrascosa si acquieti. Aspettare o agire quando è il momento. Essere legati alla legge del Tao, vuol dire avere la facoltà di salire. Ma la salita implica rinunce. Sforzo. Implica fatica. E tutto questo non è sempre facile.

In Oriente noi sappiamo che il pesco fiorirà. Non si sa bene quando, come. Perché. Se sarà quest’anno. Il prossimo. O l’altro ancora. Però fiorirà. E la speranza di questa fioritura porterà la felicità nei cuori. Vivere di sogni, vuol dire vivere di amore, di felicità. Vivere di sogni vuol dire aprire la propria emozionalità, la propria creatività. E concedersi un attimo di immensità sulla Terra. Questo è il simbolo del pesco in fiore. Questa è la possibilità che noi abbiamo per essere felici.


Perché noi Maestri se vediamo che il nostro discepolo, colei o colui che noi seguiamo sulla Terra, colui o colei che noi amiamo, vive senza tensioni, noi siamo felici… Questa è la legge che ci porta a teorizzare il Tao.
L’oriente, i cinesi, i giapponesi, gli indiani, teorizzano tutte queste cose, ma hanno anche la forza di viverle. Gli occidentali non riescono a vivere queste cose perché sono difficili da capire… non sono razionali. Ecco la grande differenza. E anche qui la dualità. La razionalità, l’irrazionalità. Sono discorsi che facciamo spesso e che per noi sono l’inizio di una nuova età. Di una nuova era. Oggi tutti parlano del Terzo Millennio! Ma come volete che sia il Terzo Millennio? Come il secondo. Come il primo. E’ la stessa cosa. Abbiamo parlato spesso di queste cose. E alla fine ci siamo detti che questi discorsi, questi svolazzi della mente, della filosofia, allontanano l’uomo dalla vita. Non lo spingono alla vita. Non lo spingono a trovare nell’altro se stesso. E allora lo allontanano”.

Vorrei aggiungere anch’io una cosa: il Tao è poesia, la poesia che alberga in ognuno di noi, la poesia del miracolo del risvegliarsi ogni giorno, di fermare i pensieri ogni notte nell’oblio del sonno, il miracolo della luce, dei colori, dell’amicizia, della gratitudine. dell’amore.
Allora voglio chiudere con questa tenera e poetica storia cinese antica che parla del potere dell’attenzione e dell’amore per gli altri:


«Una chiocciolina, passeggiando nel bosco, trovò un uovo di Drago. Essendo una creatura sensibile ed esperta del mondo magico, sentì che la sua scia di luce stava toccando qualcosa di diverso da un sasso. Si soffermò a cantargli una ninnananna, pensando che il cucciolo di drago stesse dormendo nel suo guscio. Ma l’udito dei draghi, si sa, essendo situato nel cuore, è sempre acceso. Quando quel drago nascerà, sarà suo amico. Perché quando era piccolo e solo, nel buio del guscio, lei gli ha cantato la luce e disegnato un cuore sull’uovo incantato. Lei non sarà mai troppo piccola per lo sguardo del drago che ha accudito. E lui non sarà mai troppo grande per lei».

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