sabato 5 settembre 2015

“Scrigno in fondo al mare” - Un esercizio introspettivo di Rita Caprioglio


In fondo al mare vi era uno scrigno, ed era lì da un bel po’ di tempo. Erano passati diversi lustri da quando, forse a causa di una repentina fuga o per il mare in burrasca, vuoi per la svista di un marinaio, era caduto in mare ed ora era lì, adagiato sul fondo sabbioso.
Parecchi sub, durante le loro immersioni, lo avevano notato e avevano cercato invano di recuperarlo e aprirlo.
Pareva essere incollato sul fondo e sembrava che proprio lì volesse rimanere.
Chissà quale era il contenuto dello scrigno; vi era forse un prezioso bottino, oppure qualche cartiglio importante e segreto, gemme, pietre preziose, perle o addirittura diamanti?.
Un giorno passò di lì un elegante pesce color viola e osservò lo scrigno. Vi passò anche il giorno seguente e quello dopo ancora e sempre osservò lo scrigno. Si accorse così che non c’erano catene e neppure lucchetti sotto lo spesso strato di alghe che lo ricopriva.
Così, il giorno seguente ritornò e iniziò con infinita pazienza a togliere una ad una le alghe, fino a che rimase completamente scoperto.


Quindi, dopo qualche tempo, con un delicato colpo di pinna, sollevò il coperchio; dall’interno uscì una luce calda e soffusa, un profumo come di spezie e dolce come di ylang ylang, una melodia e un canto, a tratti struggente.

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