venerdì 22 maggio 2015

Una Riflessione sulla tav. 8 del Tao Te Ching di Valentina Muto

La tavoletta 8 del Daodejing: riflettendo sull’acqua e sul suo ruolo nella terra, mi girava nella mente qualche cosa.
Il nostro pianeta ha cielo e terra e noi siamo tra essi. 
Noi stessi abbiamo un cielo infinito, la mente, ed una terra, finita, fertile e tangibile, il nostro corpo, fra mente e corpo c’è il cuore. 
Inoltre ho da poco scoperto che lo stesso cuore ha un cuore e mi domandavo come fosse possibile senza un suo cielo e una sua terra... ma l’universo, nel suo silenzio è illuminante
Mi è capitato infatti a mano un testo in cui è spiegato che il cuore è costituito da una parte alta in cui ci sono tessuti sottili che potrebbero riferirsi al cielo e una parte bassa, più densa, che potrebbe riferirsi alla terra, questi due piani hanno fra loro una connessione che avviene tramite i ventricoli, probabilmente è li che si trova il cuore nel cuore.
Non capivo però l’acqua, che ha un importanza così singolare nel pianeta, come non poteva avere una sua simbologia nell’universo uomo?. 
“...Assume la forma di ogni cosa  
Prende la posizione più bassa...”, 
questo mi fa pensare ad accoglienza e umiltà, in effetti è nell’acqua che nasciamo come esseri umani, è l’acqua che accoglie la vita.
Grazie all’acqua sono nate le prime forme di vita, infatti il nostro dovrebbe essere l’unico pianeta della galassia ad averla, anche questo fa pensare a quanto sia speciale e non si possa farne a meno. Noi esistiamo grazie ad essa ma l’acqua è anche l’unica cosa che può eliminare la vita stessa, non c’è stata guerra, virus, malattia, arma, siccità o sovrabbondanza che abbia eliminato l’esistenza umana sulla terra (almeno che io sappia). Oggi stiamo ipotizzando questo rischio perché attraverso il riscaldamento globale l’acqua potrebbe arrivare a sommergere il 3% di terra in cui viviamo. 
E’ stato straordinario notare quanto un elemento così gentile, accogliente e malleabile possa anche essere così fatale e dominante.
E nel nostro corpo? Cosa simboleggia queste caratteristiche dell’acqua? Ed ecco che ho pensato al diaframma.
Inspirando il diaframma si abbassa, 
“...prende la posizione più bassa...”
creando spazio ed espansione della cassa toracica lateralmente, verticalmente e anteriormente, 
“...assume la forma di ogni cosa...” 
c’è spazio e accoglienza, questo movimento è simile a quello del mare che arriva dal basso, dalla profondità degli abissi 
“...Prende la posizione più bassa...”
sale in superficie e si espande sulla spiaggia. Nell’espirazione che è una non azione, il diaframma risale in posizione neutra, la cassa toracica si chiude e l’aria esce all’esterno, così come il mare che scende negli abissi e si ritira dalla spiaggia. 
A me sembra che il movimento del diaframma sia come quello del mare o delle maree, in effetti anche il rumore dell’inspirazione e dell’espirazione mi ricordano il rumore del mare. 
E la respirazione è ciò che caratterizza la vita extrauterina e l’autonomia dal grembo comincia con un respiro.

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