venerdì 10 aprile 2015

Dal libro “Nell’eterno, l’amore” di Francois Cheng questo nuovo post di Rita Caprioglio.


Dao-sheng sa bene che nel mondo terreno le questioni umane ruotano tutte attorno a pochi temi essenziali: nascita, vecchiaia, malattia, morte, il tutto condito con un pizzico di aspirazione qui e un briciolo d’amore là.
Ma queste questioni, apparentemente così semplici, come cambiano a seconda del luogo, del tempo e delle persone! L’amore, per esempio. Per alcuni è una cosa da niente; per altri è un giuramento che dura in eterno. I primi cambiano partner come fosse una camicia; i secondi sono capaci di aspettare il vero amore anche tutta la vita.
Ideogramma di amore
Stessa cosa per le altre questioni; sembra che tutti chiedano le stesse cose, ma ognuno reagisce in modo diverso. Accanto agli ottimisti, sempre vivaci e fiduciosi, ci sono tante persone dubbiose o rassegnate che, ascoltata la profezia, se ne vanno sconcertate o abbattute.
All’improvviso a Dao-sheng tornano alla mente gli insegnamenti del Maestro. Costui non gli aveva ripetuto innumerevoli volte che  non è solo una questione di formule? La divinazione e la medicina non sono forse niente senza il pensiero che le infonde? 
Dicono che tutto è collegato, che le manifestazioni umane non sono scindibili da quelle della Terra e del Cielo. Ciò che unisce questo insieme organico non è la catena, ne’ la corda, ma quel soffio che è al tempo stesso unità e garante della trasformazione. Quanto è importante il soffio! All’origine c’era il Soffio primordiale, che ha creato il Cielo, la Terra e le Diecimila creature, combinando i soffi vitali fondamentali: lo Yin, lo Yang e il Vuoto mediano. Una volta costituito, l’universo vivente è potuto sussistere solo grazie ai soffi vitali che hanno continuato ad agire. Ma a causa dei disordini e dei sovvertimenti, i soffi non sono sempre benevoli; alcuni si possono mostrare insufficienti, pericolosi e maligni.
Da qui l’idea dello Shen, “soffio-spirito, spirito divino”, che segue l’idea del vero e del giusto. Lo Shen è la forma superiore dei soffi vitali che assicura nel tempo il ritmo del Dao e che garantisce il principio infallibile secondo cui “la Vita genera Vita”, frase chiave dell’Yijing, il Libro dei Mutamenti. 
Lo Shen non è quindi un ordine prestabilito; solo le manifestazioni generate e dirette da esso sono positive. Il vero compito di un indovino o di un medico [e dell’Operatore di Shen Training®] consiste proprio nell’individuare lo Shen che è nell’universo e all’interno di ogni corpo. Perché il corpo, più che carne e sangue, è innanzitutto condensazione di soffi. L’indovino, così come il medico, avrà la possibilità di restituire alla vita un essere vivente, nella misura in cui percepirà lo Shen nel suo cuore.
Dao-sheng, sconvolto dagli avvenimenti esterni, aveva trascurato questi insegnamenti. Ma ora riaffiorano nella sua mente come una rivelazione, un sostegno insperato. Pensa a sé e ai suoi amici lontani; sa che sarà anche grazie al Soffio, allo Shen se i loro destini si riuniranno, e non solo per il grande sentimento che li lega. Vista la situazione particolare in cui si trovano, sa quanto deve contare sullo Shen per vivere e agire, per orientare il suo destino al vero e al giusto.

L’immagine del raggio di sole è tratta dal sito Amazzoni e Valchirie

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