mercoledì 12 novembre 2014

Una lezione sullo Shen di Rita Caprioglio


Uno dei concetti più difficili da rendere è quello di SHEN, normalmente tradotto con SPIRITO, Principio Divino o Principio Infinito.
L’ideogramma Shen è composto da due parti:
- quella di sinistra vuol dire venerare, rendere omaggio e, nella grafia antica, le due linee orizzontali in alto indicavano il Cielo a cui si rende omaggio e, grazie a questo omaggio, l’Infinito scende verso di noi, verso il Finito, verso il Limitato, verso l’Umano. Venerare e rendere omaggio vogliono dire riconoscere qualcosa di più vasto di noi, verso cui ci apriamo.
- quella di destra, quella che dà la fonetica Shen, indica l’elevarsi, l’innalzarsi dell’uomo e in questo contesto l’innalzarsi dell’uomo verso il Divino, verso il Cielo, verso l’Infinito. Il Cielo scende verso l’uomo e l’uomo sale verso il Cielo, divenendo parte di questo Infinito, divenendo l’Infinito.
Il carattere ci dice che l’Infinito si trova nel Finito; ciò vuol dire che il Divino è in ognuno di noi, ma ci dice anche che Shen si realizza nel momento in cui c’è Unione; elevandoci verso l’Infinito diventiamo parte dell’Infinito e, così facendo, perdiamo la nostra individualità, poiché avere una individualità vuol dire essere separati, mentre Shen è la scomparsa del Senso di Separazione (sentire di appartenere).
E’ il concetto espresso nella mistica cristiana per cui, se Dio è l’Oceano, ogni goccia di mare è Oceano, mentre diventa goccia nel momento in cui si separa da esso; ma pur separata, in ogni goccia esistono le stesse caratteristiche dell’Oceano infinito.
Possiamo quindi dire, allo stesso tempo, che la goccia è negazione dell’Oceano in quanto separata da esso, ed è Oceano, in quanto sua emanazione.

Per il Maestro Jeffrey Chong Yuen:
“Shen è, in certa misura, un riflesso del concetto di Armonia, di un flusso senza impedimenti, di uno scorrere che non ha inizio né termine, che non avendo un fine abbraccia ogni cosa”.

Per Elisabeth Rochat de la Vallèe:
“La parte di sinistra dell’ideogramma evoca la manifestazione, qui in basso, di una potenza dell’In alto; ciò che è in Cielo si rende manifesto per avvertire e insegnare. Anticamente designava l’altare degli Spiriti degli Antenati e gli Spiriti stessi degli Antenati che si manifestavano durante i sacrifici. Poi il significato evolse, indicando i segni che mostrano l’attività degli Spiriti, i presagi, per designare alla fine semplicemente un’informazione, un’indicazione. Perciò qualcosa di Meraviglioso, percepibile dagli uomini, che può svilupparsi in essi sino a renderli saggi, se non Divini. Gli Spiriti del Cielo che guidano gli uomini alla Realizzazione della loro esistenza”.

 Per Giulia Boschi:
“ Lo Spirito Shen si concentra nel Cuore, è connesso alla mente e all’intelletto”.

In modo riduttivo, lo Shen può indicare i diversi aspetti dell’intelligenza, analogamente al nostro concetto di “Presenza di Spirito”, come capacità di concentrazione, vivacità intellettuale, reattività emotiva, ma anche ad aspetti come la tonicità della pelle, la regolarità del respiro, la luminosità dello sguardo.
L’eloquenza è la caratteristica della presenza di Shen, anche per il rapporto tra Cuore, sede dello Shen e lingua.
L’Alexitimia è la mancanza di parole per esprimere le emozioni; rimanda a Tymos, “anima” e anche “emozione”, la stessa radice di timo, la ghiandola vicino al cuore.

 Per Pino Ferroni:
Il carattere arcaico di Shen; simboleggia due mani protese verso il Cielo che accolgono tra di loro un raggio di luce, la linea verticale.
Ideogramma moderno di Shen:
“Il Cielo penetra nel Campo energetico aperto dell’Uomo, gli infonde i Soffi della Creazione, Consapevolezza, Creatività, Amore, Nutrimento e lo guida affinché egli percorra la Via conforme alla Vita”. Shen rappresenta la nostra continua spinta alla Spiritualità, il livello più sottile della vitalità umana.

Per Massimo Muccioli:
Nel suo insieme, il carattere Shen indica pertanto qualcosa di sovrannaturale che si manifesta nel tempo e nella vita degli uomini, qualcosa di meraviglioso percepibile dagli uomini, che può svilupparsi in essi sino a renderli saggi, se non divini. Ed è così che la parola Shen giunge, passo dopo passo, a identificarsi con gli Spiriti del Cielo che guidano gli uomini alla realizzazione della loro esistenza.

In una visione che correla tali elementi alla medicina e al concepimento, lo Shen è l’energia che vivifica il corpo.
Shen sono gli Spiriti del Cielo che, attirati dal tessersi di una nuova vita, giungono ad animarla sin dalla sua origine: se ciò non accadesse, la semplice unione di Jing paterno e materno produrrebbe solo un essere privo di vitalità. Gli Spiriti originari Yuanshen rappresentano queste potenze cosmiche che consentono la vita: insediatosi nel nuovo essere, questo seme celeste guida le trasformazioni e i soffi vitali (Qi) secondo il loro ordine naturale.
Ogni uomo può beneficiare di questa forza interiore ma deve scegliere di liberare la propria mente e il proprio cuore da falsi ideali e desideri impropri: solo allora la potenza degli spiriti vitali Jingshen potrà manifestarsi pienamente.
Nei testi medici, il significato preciso del termine Shen è sempre legato al contesto in cui lo si usa.
Alludendo alla potenza degli Spiriti vitali si parlerà di Jingshen, alludendo all’Illuminazione e all’Intelligenza si parlerà di Shenming; spesso il riferimento è ai Cinque Spiriti, Wushen che indicano l’attività fisico-emozionale degli organi legati ai Cinque Elementi.
Il CUORE è l’UNO
Esso esprime l’unità del corpo e della vita, riconduce l’intero organismo all’ordine primordiale attraverso il suo saggio governo.
Non a caso è il Cuore la sede dello Shen, la dimora perfetta per gli Spiriti che attraverso il sangue possono diffondere la loro vitalità in ogni parte dell’organismo.
Il Cuore rappresenta, a immagine dell’antica corte cinese, l’imperatore che può contare su tutte le risorse per attuare le proprie decisioni.
Il carattere che rappresenta il Cuore è molto suggestivo poichè è aperto verso l’alto, come il letto di un fiume che accoglie l’acqua dal Cielo e poi la lascia scorrere: allo stesso modo l’organo cuore riceve dall’alto le influenze celesti che scendono per vitalizzare e fecondare la vita dell’uomo.
Nel corso della propria esistenza, l’uomo può anche non seguire la luce interiore degli Spiriti del Cielo, può lasciarsi distrarre da altro conferendo alla propria vita una direzione diversa e meno nobile.
Il Cuore è infatti una struttura aperta e riceve ciò che vi si pone all’interno, compresi i desideri che si coltivano e che entrano nel corpo attraverso gli organi di senso (gli orifizi del capo). Per questo gli antichi saggi cinesi raccomandavano di mantenere il cuore vuoto, cioè libero da tutti quegli influssi che non consentono alla vita di trarre diretto nutrimento dagli spiriti del cielo e di conformarsi alle leggi della natura e del Dao. E’ in tal senso che il Leijing afferma: “In un cuore vuoto e calmo nulla si attacca, nulla occupa indebitamente il luogo facendone la propria sede…”. Lo Shen, questo dono del Cielo che anima il corpo al momento del concepimento, si fonde e confonde con la materia di cui l’uomo è costituito divenendo parte del corpo stesso, è inoltre plasmato e modificato da quanto i sensi accolgono, dai desideri coltivati, ed è condizionato dagli equilibri energetici del corpo.
Per questo ogni uomo ha un suo Shen, una sua diversa vitalità e interiorità, anche se nel profondo siamo abitati dalla stessa luce celeste che però a volte fatica ad esprimersi.
Entrando nel mondo della medicina, lo Shen è dunque parte del corpo, una delle cinque sostanze fondamentali alla vita.
Il termine “sostanza” non è del tutto appropriato, poiché Shen è energia pura e come tale si comporta all’interno dell’organismo.
Shen è lo spirito vitale della persona e che si manifesta all’esterno attraverso lo sguardo, la forza insita nei gesti, il colorito dell’incarnato, l’aspetto della lingua e altro ancora.
Per questo è possibile affermare che tutte le malattie hanno relazione con lo Shen, poiché possiedono un loro riflesso sulla vitalità. Allo stesso modo qualsiasi trattamento, per essere efficace e risolutivo, deve giungere sino allo Shen, interessando la base vitale della persona. Ciò significa che la guarigione è una ritrovata Armonia, che si raggiunge attraverso una trasformazione interiore per tornare alla propria natura originale.
La MTC attuale, semplificando, afferma che Shen è l’insieme delle attività mentali, Jingshen, la coscienza, Yishi, e il pensiero, Siwei.  (continua)

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