venerdì 21 novembre 2014

6 ottobre 2006 - Introduzione di Pino all’Alchimia Spirituale Taoista di Sidrea Besacchi


Le Meditazioni di consapevolezza possono essere considerate come lo strumento che ci dà la visione di ciò che sarebbe necessario fare: il comportamento
la Meditazione taoista può essere considerata come lo strumento che ci dice come e che cosa si deve fare: l’azione
L’Alchimia Spirituale taoista se da una parte ti dà gli strumenti per agire in “modo conforme”, dall’altra ti inserisce nello spirito d’animo di questo modo conforme.
 
A volte mi chiedono: 
«Può un Consulente in Discipline Bio-Naturali che applichi il concetto di Shen non praticare l’Alchimia spirituale taoista?» 
E’ una domanda che ogni anno mi sento fare dai vecchi Consulenti, domanda alla quale io non ho mai risposto perché il senso di professionalità di un Consulente è nel suo libero arbitrio ed ognuno è libero di conseguire i suoi perfezionamenti e successi personali abbracciando le vie che più ritiene confacenti. Posso solo dire che se vogliamo che lo Shen non sia solamente una valida tecnica che distingue la nostra bioenergetica umanistica® da qualsiasi altra bioenergetica, ma che permei il nostro pensiero, il nostro modo di essere, di vivere e di pensare, allora rispondo che non si può prescindere dal seguire l’insegnamento dell’Alchimia Spirituale taoista.
Però io conosco degli psicologi e dei psicoterapeuti che non reputano necessaria la supervisione, al pari conosco dei bioenergetici che non reputano necessario seguire un percorso meditativo di consapevolezza sul comportamento e sull’azione.

Quando Jacques Locan dice che l’incontro amoroso fra uomo e donna è impossibile perché l’uno non conosce veramente ciò che sente l’altro, esprime un suo punto di vista e un suo particolare stato dell’essere nel rapporto amoroso. 
Per le discipline meditative il rapporto amoroso, non solo fra uomo e donna, ma a qualsiasi livello, è uno scambio tra essere ed essere, tra anima e anima. 
Il vero incontro è quello annidato nel contesto buddhista di compassione e nel concetto taoista di Soffio, stato d’animo che ci porta al di là di noi stessi, nel luogo dove ci possiamo raggiungere con l’ascolto, l’attesa, la condivisione e finalmente riconoscerci e incontrarci. 
L’essere qui, questa sera, voi ed io, è, sotto molteplici punti di vista, un incontro amoroso teso ad acquisire reciproca conoscenza dall’incontro verbale, visivo, energetico ed emotivo che continuamente intercorre fra di noi e ci lega pur mantenendo inalterate le nostre reciproche individualità. 
L’incontro amoroso non deve essere vissuto come un perenne corpo a corpo, come inteso dalla maggior parte delle persone, ma un continuo andare e venire dalla parte migliore di noi alla parte migliore dell’altro. 
Ed, insieme, elevarlo ad una percezione che contenga dentro di sé la solidità della Terra e l’apertura celeste ed infinita del Cielo, istanti vissuti in un continuum relazionale anche in assenza di reale presenza visiva dell’altro.

Lo Zen ci insegna che nessuno può possedere realmente il tempo e questa frustrazione ci porta a considerarlo a volte un nemico, a volte uno schiavo, altre volte lo giudichiamo in modo neutro e distaccato, altre volte è nostro arbitro o maestro, spesso è per noi, e sotto un certo punto di vista lo è davvero, un grande, infinito mistero che si colloca al di là dello spazio e di Dio. 
Ma se è assolutamente vero che non possiamo possedere il tempo, noi possiamo possedere l’istante e in amore questa è la cosa più importante da imparare. 
Le tecniche di crescita personale incitano a rimanere nel presente, nell’ic et nunc della situazione per poter godere dei piaceri che questo istante di tempo, che questo continuum di istanti ci offre, ma questo è consumismo. 
Invece se l’istante raccoglie tutto quello che abbiamo vissuto e sognato, se raccoglie tutto il passato e tutto il futuro verso cui tendiamo ed il desiderio che ci portiamo dentro, allora l’istante diviene il vero momento meditativo, la trascendenza del divenire. 
Dobbiamo comprendere che la parola “presente” rimane vuota di significati se non contiene la sequenza di istanti che è l’unica realtà che possiamo realmente possedere e imparare a percepirla, ad accoglierla e a viverla ci permette di permanere nell’incontro amoroso all’infinito. 
E questa è l’unica eternità a cui abbiamo accesso! 
Detto Zen:
Quando la tua strada arriva ad una biforcazione, imboccala

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