lunedì 18 aprile 2016

Introduzione al pensiero dello "Zhongho-ji"

L’autore di Zhongho-ji, Li Dao-qun, aveva studiato con sedici e più Maestri, ma si dice che avesse appreso il segreto finale da un misterioso personaggio dell’Asia centrale. Dal suo libro emerge chiaramente che egli doveva avere grande familiarità con l’ampia gamma di insegnamenti e di pratiche (taoiste e taoistiche) diffusi al suo tempo, compresi quelli delle Scuole della Grande Via e dell’Assoluto, due altri movimenti taoisti che sorsero nella stessa epoca della Scuola della Realtà Completa. 
La scienza dell’Essenza o dello Spirito del Dao della Realtà Completa viene considerata del tutto semplice, accessibile a chiunque, perseguibile da parte di tutti, benché il suo cammino non sia privo di trabocchetti. Questo insegnamento è esposto in termini coerenti con le pratiche basilari di meditazione che si trovano di continuo nel Daoismo.
«L’essenza del Dao ultimo è misteriosa e oscura; l’estrema conquista della Via Suprema è buia e silenziosa. Senza guardare o sentire, abbraccia lo Spirito e diventa calmo, e il corpo si correggerà. Sii quieto, sii semplice; non sforzare il tuo corpo, non stravolgere il principio vitale, e potrai vivere a lungo. Quando gli occhi non vedono niente, l’orecchio non sente niente e la mente non sa niente, il tuo Spirito conserverà il tuo corpo, e il tuo corpo vivrà a lungo. Sii attento a ciò che è dentro di te; escludi ciò che è fuori di te; se il tuo corpo è tutto teso, ti distruggerà. Io conservo l’unità, per partecipare così alla sua armonia. Io condivido la luce del sole e della luna, io condivido l’eternità del Cielo e della Terra». 
Il Dao della Realtà Completa sottolinea che all’interno del Dao si trova un semi-dualismo: essenza e vita. Con parole che sarebbero diventate abituali in quella Scuola, Liu Cao scrive: «Lo Spirito è l’Essenza, l’Energia (Qi) è la vita; quando lo Spirito non tende all’esterno, l’Energia è naturalmente stabile». Nel Dao della Realtà Completa, l’unione di essenza e vita, di spirito ed energia, è considerata di estrema importanza; infatti, nel Taoismo, la degenerazione è di solito fatta risalire allo squilibrio tra Spirito ed Energia. Liu scrive: «Non credere che trattenere il respiro sia un vero esercizio; e non lo è neanche contare i respiri e contemplare disegni. Anche se hai eliminato le preoccupazioni esterne, ma hai conservato dentro di te le ansie della mente, che cosa hai ottenuto? Guarda il bambino nel ventre della madre: egli non è diviso e non sa fare calcoli. Unifica la tua energia e rendila duttile, vedrai che lo spirito si stabilizzerà per sempre. Il vero respiro che va e viene è naturalmente tranquillo, un continuo che non s’interrompe e che ritorna alla vita originaria. Poi, anche se tu non lo decidi, una primavera spirituale da sola fluisce a ogni fiato ».




La letteratura della Realtà Completa contiene numerose critiche ai praticanti di esercizi fisici e mentali. Nel Canto dell’Ultima Via di Liu Cao l’equilibrio tra l’Essenza e la vita viene mantenuto nel modo che poi fu caratteristico del Dao della Realtà Completa, e cioè attraverso ciò che in termini alchemici è chiamato il «versare Spirito ed Energia l’uno nell’altra».
La scienza dell’Essenza viene associata alla pratica taoista del non-agire, messa in evidenza qui e in tutta la letteratura daoista; ma la tradizione della Realtà Completa sottolinea la necessità di sforzarsi per raggiungere lo stato di non-azione, che a sua volta libera potenzialità straordinarie. Come dice Liu: «All’inizio, che cosa usi per avviare la restaurazione? Quando raggiungi il punto del non-agire, niente è non-agito».
Tale sforzo non significa necessariamente esercizio esteriore, quanto purificazione interiore. Fedeli al loro rigore in materia di Essenza e di Spirito, così come in materia di vita e di Energia, i daoisti della Realtà Completa, invece di scegliere le manifestazioni esteriori, dirigevano la loro attenzione alla fonte, passando dalla vecchia fisiopsicologia alla nuova.

E questa è una visione reale della spiritualità che ci viene da un libro antichissimo che dovrebbe, pur nella sua complessità generale, portato alla conoscenza di tutti per un reale “punto di svolta” della nostra vita e della nostra società.

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