lunedì 30 novembre 2015

Aspettando il solstizio d’inverno

“Ci sono libri profetici, non tanto perché prevedono in anticipo quel che succederà,
ma perché colgono e raccontano le condizioni attuali, in presenza delle quali, 
ciò che capiterà non poteva non capitare.”
Lao-zi

Esagramma 24: il Ritorno
... Il ritornare è il movimento del Tao
Grande significa procedere,
Procedere significa andare lontano
Andare lontano significa “Ritorno”...

“Gli esagrammi sono in continua transizione: l’uno si muta nell’altro, le linee intere si protendono verso l’esterno e si spezzano in due, quelle tratteggiate si protendono verso l’interno e si uniscono”.
Nei commentari di Zhou si legge:
«Partendo da sotto, il Luminoso ritorna. Quando il Luminoso cresce, ritorno significa ri-venire. Il Luminoso ritorna al numero sette, il settimo mese dopo il solstizio d’estate. La luce si manifesta dalle tenebre, la consapevolezza dalla non conoscenza. Così Ritorno è differente dal ritornare delle cose esteriori. Ritorno è la Via per la conoscenza di se stessi».
Questo significa che già all’epoca degli Zhou “Ritorno” aveva una collocazione spazio-temporale e un numero, il sette, che è il numero dello Yang stabile, il numero dell’immortalità, intesa come ciclicità del sempre, criptata nelle sette stelle dell’Orsa Maggiore (aggiunte la Stella Polare e la Terra avremo le Nove Stelle del Lo Shu, diagramma appunto dell’epoca Zhou). 
Perciò il ritorno della luce è collocato nel Shao Yin, nel solstizio d’inverno che segna l’inizio del ritorno della luce e il 22 dicembre era, nell’antica Cina, un giorno rituale di riposo, di meditazione perciò non solo l’attesa della luce esteriore, ma anche la ricerca della luce interiore.
In senso mistico, se sei abbagliato dalla luce esteriore continuerai a seguire gli ingannevoli obiettivi del mondano e cercherai di evitare il buio che inevitabilmente ti porterebbe ad incontranti con il tuo sé profondo ferito.
Partire dal buio, invece, significa diventare capaci di percepire l’aumento della luce, di cogliere nei pochi secondi che essa aumenta, giorno dopo giorno, la grandezza del piccolo, portatrice di vero splendore.
“La realtà non è ciò che ci accade, 
ma ciò che noi facciamo con quel che ci accade”


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