lunedì 14 novembre 2016

La felce e il bambù: una storia di speranza

“… Quando sparsi i semi della felce e del bambù, me ne presi cura molto attentamente. La felce crebbe in fretta, il suo verde brillante ricopriva la terra. Ma dai semi del bambù non uscì nulla; ciononostante, non rinunciai. Il secondo anno, la felce crebbe luminosa e abbondante e, ancora una volta, nulla uscì dai semi del bambù. Ma non rinunciai. Il terzo anno nulla crebbe dai semi del bambù, ma non rinunciai. Il quarto anno nulla crebbe dai semi del bambù, ma non rinunciai. Il quinto anno, un piccolo germoglio di bambù fece capolino dalla terra. In confronto alla felce era palesemente minuscolo e insignificante. Il sesto anno, il bambù crebbe di più di 20 metri di altezza. Erano già passati cinque anni da quando le radici avevano iniziato a sostenerlo. Quelle radici lo resero forte e gli diedero ciò di cui aveva bisogno per sopravvivere”.

  


Se c’è una cosa in cui credete davvero, se la ritenete possibile e se avete le forze per farlo, allora vale la pena lavorarci per raggiungerla.
La vita, alle volte, ci costringe a delle rinunce
Eppure altri aspetti subentreranno per compensare quelle mancanze, perché sull’equilibrata bilancia della vita c’è sempre spazio per quello che ci rende felici.
Perciò non pentirti di nessun giorno trascorso della tua vita: i giorni belli ti danno felicità, quelli brutti ti danno esperienza. Entrambi sono essenziali. La felicità ti rende dolce, i tentativi ti rendono forte, le pene ti rendono umano, le cadute ti rendono umile e il successo ti rende brillante. Se in questo momento non stai ottenendo ciò a cui aspiri, non disperare: probabilmente stai solo piantando le radici.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.