mercoledì 30 luglio 2014

Tao della Realtà Completa in Naturopatia


Da una lezione introduttiva alla “Naturopatia Umanistica® & Shen Training®” dell’Associazione Ego Center e della Scuola di Formazione Professionale Kairos s.t.l. di Parma:
«E’ molto difficile definire il Taoismo. Non solo l’oggetto della sua attenzione sfugge per sua natura a una definizione, ma i suoi modi d’espressione variano a tal punto, che non esiste un concetto capace di racchiudere tutte le forme di pensiero e di azione che vengono comunemente fatte risalire al Taoismo. Il corso del tempo e l’acquisizione di conoscenze attraverso la scienza della natura hanno convalidato tale pretesa di una conoscenza più alta, anche se essa non ha rivelato il punto più importante: quali sono stati i mezzi con cui fu acquisita da parte dei ricercatori mistici dei tempi antichi. 
Secondo lo Huainanzi, uno dei più noti classici del Taoismo, il Tao è “ciò in virtù del quale le montagne sono alte, ciò in virtù del quale gli oceani sono profondi, ciò in virtù del quale gli animali corrono, ciò in virtù del quale gli uccelli volano, ciò in virtù del quale il sole e la luna splendono”. 
In breve, il Tao è la legge generale e specifica dell’universo: ogni cosa ha il suo Tao, e ogni Tao è il riflesso del Grande Tao, del Tao Universale che comprende tutte le cose. Il significato di Tao è così totalizzante che Confucio, il grande educatore, arrivò a definire così l'inconcepibile appagamento che la sua comprensione procura: “Se percepisci il Tao il mattino, quella sera stessa puoi anche morire”. 
Il più antico eroe della cultura cinese, uno dei luminari del sacro universo taoista, è Fu Xi. Ritenuto depositario della conoscenza dei tempi più antichi, Fu Xi è considerato l’iniziatore del lavoro agreste con gli animali e dei simboli della scrittura. Fu Xi avrebbe ottenuto il suo sapere dallo studio scientifico dei fenomeni naturali, divini e umani, e la tradizione taoista include tali studi in un curriculum di superiore apprendimento e, da allora, questa tradizione è stata sempre mantenuta.
Dal mio libro “A Est di Anyang” traggo:
§ 1 - Agli inizi della proto storia, Fu Xi dominava il mondo.(1) Innalzato lo sguardo alla volta celeste, egli contemplò le immagini nel Cielo(2); abbassato lo sguardo egli meditò sugli accadimenti che avvenivano sulla Terra attraverso il comportamento degli uccelli e degli animali ed il loro adattamento ai luoghi (3). Contemplando il Cielo, egli partì direttamente da se stesso; contemplando la Terra, egli partì indirettamente dalle cose (4).
(1) Fu-Xi, mitico Imperatore dell’Alta Antichità, è considerato l’inventore della numerologia e dei trigrammi o Segni. Egli è considerato anche il primo dei grandi ordinatori del territorio cinese, unitamente a Shennong e a Huang-Ti, Imperatori che gli succedettero.
(2) A mio avviso Fu Xi rappresenta il passaggio da una civiltà essenzialmente nomade ad una civiltà prevalentemente sedentaria. L’innalzare gli occhi al Cielo è proprio di colui che è avvezzo a farsi guidare dalle stelle. 
(3) Fu Xi comprese le Leggi della Terra, e come esse potevano essere applicate all’Uomo, attraverso il comportamento degli animali. Il balzo avvenne (tra nomade e sedentario) quando, abbassando gli occhi verso Terra, egli, grazie all’osservazione attenta di ciò che lo circondava, capì quale poteva essere l’adattamento degli animali ai vari luoghi. Nasceva così l’allevamento stanziale di varie specie di animali, allevamento (nascita, crescita e fruizione) programmato dall’Uomo.
(4) Partire da se stesso significa partire dalla propria consapevolezza della realtà degli accadimenti cosmici e dall’intuizione e dalla comprensione di tutto ciò che non può essere visto ed esperito direttamente dall’Uomo. 

Perché Fu Xi potesse comprendere le Leggi Universali del Cielo, fu senz’altro necessario un lungo, profondo, percorso di Meditazione. 
Questa teoria può essere combattuta, ma non certamente confutata: è nel silenzio della mente discorsiva che il Disegno Originario può prendere forma  e il silenzio della mente discorsiva si ottiene solo con la Meditazione e un profondo, radicato senso di umiltà.
Perciò il sottile, l’essenza delle cose, è un’intuizione individuale; la realtà delle cose è una visione oggettiva di ciò che è. Ecco perché cita qui: «…partì indirettamente da se stesso».

E questo partire indirettamente da se stessi, avere questa umiltà di considerare comunque sempre parziali e soggettive le nostre sensazioni, emozioni e considerazioni è il fondamentale insegnamento della nostra Scuola, insegnamento da applicare però non solo nella professione di Operatori in Discipline Bio-naturali, ma anche in tutti gli atti della nostra quotidianità. Per cercare di essere sempre empatici verso ciò che ci circonda e ci coinvolge. 
Ed è anche questo è uno dei molteplici aspetti del concetto di Shen.


Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.