lunedì 22 settembre 2014

Approfondimenti sulla Meditazione Taoista


Rispondo ad Alice B che mi ha chiesto di chiarirle la differenza fra Meditazione Taoista e altri tipi di Meditazione.


Il termine spiritualità deriva da spirito. Per capire cos’è dobbiamo elaborare una concezione dell’essere più profonda e feconda di quella convenzionale tramandata dalla nostra cultura. Essa infatti, pur affermando che gli esseri umani sono composti di materia e spirito, anziché interpretare tale concezione in una forma olistica e integrata, continua a sostenere una visione dualistica e frammentata, di questi due aspetti. 
E’ per questo motivo che alcune discipline si concentrano sul corpo e sulla materia (scienze naturali) mentre altre sono legate allo spirito e all’anima (discipline umanistiche e religioni). Abbiamo perduto la visione dell’unità dell’essere umano inteso come una coesistenza dinamica, intera, connessa e interrelata di materia, energia e spirito
Perciò spiritualità, in questa concezione frammentata, significa coltivare un solo aspetto - lo spirito - attraverso la meditazione e l’introspezione, al fine di trovare il proprio sé più profondo. Considerata in quest’ottica, la spiritualità diventa un compito, un compito fondamentale, certo, ma solo uno tra i tanti, perché la spiritualità è considerata una parte e non un tutto. Ciononostante, questa concezione che scinde corpo e spirito è fondamentalmente riduzionista. 
Infatti la spiritualità dovrebbe essere intesa non meramente come un modo per vivere certi momenti della nostra esistenza, ma piuttosto come un modo di essere una persona.
Infatti, la mente meditativa è vedere, osservare, ascoltare senza parole, senza commenti, senza opinioni — attentamente e costantemente — il movimento della vita in ogni suo rapporto; allora sopraggiunge un silenzio che è negazione del pensiero, un silenzio che è attenzione costante all’accadere.
Questa è, in sintesi, la Meditazione Taoista.
La Meditazione Taoista non è, come molti pensano, un tentativo di dimenticare se stessi o di occultare i propri problemi; tramite essa possiamo imparare a vedere nel profondo di noi stessi, esattamente come siamo, possiamo finalmente vedere cosa alberga dentro di noi, comprenderne l’essenza ed accettarla pienamente. Essa favorisce la vera intuizione che peraltro può essere ottenuta solo se ci si libera del pensiero esclusivamente razionale, pensiero a cui abbiamo permesso nei secoli di disorientare la nostra mente. Infatti, uno degli aspetti più singolari della Meditazione Taoista è il costante intrecciarsi e completarsi a vicenda di tecniche di concentrazione tese all’estasi con altre tecniche strettamente fisiologiche e salutistiche tese a regolare l’alimentazione, la respirazione e la sessualità. La ricerca mistica o spirituale taoista non si attua attraverso tecniche di recitazione di mantra, di preghiere, di visualizzazioni, di rituali, ecc., ma attraverso pratiche indirizzate ad ottenere il massimo dalla vita; per i taoisti (e per me) meditazione sono tutti gli atti del quotidiano, rivisitati e vissuti con maggior consapevolezza e in modo creativo, uniformandoli al modello della Natura e di tutto l’esistente. 
Perciò la Meditazione Taoista è essenzialmente una tecnica dinamica, basata sull’esperienza quotidiana, viva e reale, dei vissuti emozionali e corporei, delle illuminanti intuizioni mentali e delle percezioni spirituali. Essa ha lo scopo di portarci a cogliere la realtà del qui e ora, a ritrovare il nostro equilibrio psicofisico, a riappropriarci del nostro mondo emozionale ed iniziare a vivere l’unità mente-corpo-spirito in armonia con la Natura che ci circonda.

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